Blåkulla!


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Mi incuriosisce sempre come riti, immagini e tradizioni vaghino per il mondo, si scambino, si trasformino, e riemergano inaspettatamente.

Ho saputo ad esempio che oggi é il giorno in cui tutte le streghe volano a Blåkulla, un posto in cui danzeranno nude intorno al fuoco in onore del Diavolo, prodigandosi in orge che dureranno fino a Pasqua, nella più classica tradizione dei “sabba“.

blakullablakulla2La strega della tradizione svedese é quella ultra-classica: una vecchina che vola a cavallo di una scopa, portando con se oggetti di uso comune “convertiti” all’uso magico e malefico, e una creatura che impersonifica la presenza del Demonio, che sia un bambino o, più spesso, un gatto. A volte le streghe portano con se un grosso ago che possono usare per fare un buco nei muri ed infilarvisi, all’occorrenza.

Difficile dire quanto questa antica tradizione sia stata “contaminata” dall’immagine universale delle streghe, o vi abbia contribuito. Certo, la radice é la stessa della Befana, anche per il legame con le caramelle.

In Svezia infatti la tradizione pasquale non é legata all’uovo di cioccolato, ma a uova di cartone ricolme di caramelle e cioccolatini, qui chiamate “godis”. Ieri in ufficio si é andati a fare la spesa, comperando una sporta (letteralmente) di dolciumi, e poi preparando delle uova da distribuire fra i colleghi. Queste uova non si dovrebbero aprire fino a Pasqua, ma sono piuttosto utili proprio oggi, nella giornata di Blåkulla: infatti questa sera in tutti i paesini di campagna (molto meno nelle città), i bimbi si vestono da strega e vanno a bussare alle porte delle case, chiedendo dolcetti, e lasciando in cambio cartoline di Glad Påsk, in una strana versione Svedese di Halloween. Un’altra tradizione legata alle streghe é il falò di Valpurga, fra qualche settimana.

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Del cogniglietto pasquale, per ora, non v’è traccia.

Una chiosa: il venerdì santo é un “giorno rosso”, ovvero un giorno festivo. Così come il Lunedì dell’Angelo. E visto che i giorni di vigilia si lavora in genere mezza giornata, l’ufficio chiude da oggi pomeriggio fino a mrtedì mattina!

Glad Påsk!

I mercatini di Natale (Julmarknader)

Stoccolma si sta preparando per dare il meglio di sè, per le prossime settimane.

Fra l’ultima settimana di Novembre e la fine di Dicembre si concentrano due festività fra le più sentite ed evocative dell’inverno svedese, ovvero Santa Lucia e Natale. Le vetrine cominciano ad essere addobbate, e qua e là operai stanno montando le luminarie, che rimarranno spente fino all’inizio dell’avvento. Le piste di pattinaggio sono in preparazione, quella di Kungsgården ha già aperto.

lussekattAdventjärnaCominciano a comparire nei negozi gli oggetti simbolo di vecchie tradizioni: le figurine intagliate nel legno di bimbe bionde e vestite di bianco, con una corona di candele in testa, ad annunciare Santa Lucia. I Lussekatten conquistano le vetrine dei fornai, a dispetto delle kanelbullar, e oltre ai profumi di zenzero e cannella è possibile sentire qua e là l’aroma intenso del vino speziato, il Glögg.

Pronte per essere appese ovunque anche le Adventstjärnor, o “Stelle dell’avvento”, stelle di carta traforata di diversi colori, bianche, rosse, blu o nere, all’interno delle quali brilla una piccola luce, e che saranno appese alle finistre a partira dalla prossima prima domenica d’avvento, sopra agli Adventljus, candelabri con quattro candele da accendere in sequenza ogni domenica prima di Natale.

Persino il clima si sta preparando, con un paio di tentativi di nevicate, che finora non sono durate a lungo ma sono sufficenti a far stare alla finestra con gli occhi che ridono nel godersi lo spettacolo.

In tutti questi preparativi non possono mancare i Mercatini di Natale. Ho trovato su “Metro” di oggi il calendario delle aperture (è un po confuso, lo so, ma era scritto così!), lo riporto qui, corredato da una mappa:

Visualizzazione ingrandita della mappa

22-23 novembre

  • Stortorget, Gamla Stan, tutti i giorni 11-18 fino al 23 dicembre.
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17, fino al 23 dicembre

29-30 novembre
Prima Domenica di Avvento

  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Kungsträgården, 11-18, aperto tutti i giorni dal 5 al 22 dicembre
  • Sigtuna, domenica 11-16
  • Skansen, 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11

1 dicembre

  • Designgalleriet aperto tutti i giorni fino al 22 dicembre

6-7 dicembre
Seconda di Avvento

  • Bondens egen julmarkand, Tessinparken och Skånegatan/Skrapan, 10-15.
  • Drottningholm (castello) 11-16
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Konstfack, Telefonplan, 10-17
  • Kungsträgården, 11-18
  • Sigtuna domenica 11-16
  • Skansen 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11
  • Utö,  sabato 10.30-17, domenica 10.30-15

13-14 dicembre
Santa Lucia, Terza di Avvento

  • Beckmans designhögskolan, Brahegatan 11-17
  • Bondens egen julmarkand 10-15
  • Farsta gård 11-16
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Kungsträgården, 11-18
  • Sigtuna domenica 11-16
  • Skansen 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11
  • Utö,  sabato 10.30-17, domenica 10.30-15

20-21 dicembre
Quarta di Avvento

  • Bondens egen julmarkand 10-15
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Kungsträgården, 11-18
  • Sigtuna domenica 11-16
  • Skansen 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11
  • Utö,  sabato 10.30-17, domenica 10.30-15

Preparativi per il Natale

Probabilmente sarò molto poco in città per il periodo di Natale, per non parlare del giorno di Santa Lucia in cui sarò in viaggio. Credo però che riuscirò a gustrami l’atmosfera almeno in parte, dato che, una volta lasciatisi alle spalle Halloween, cominciano i primi preparativi per l’Avvento.

In Gamla Stan stanno cominciando a mettere le luminarie, nel giro di un fine settimana sono sorti due abeti (non ancora decorati, però), le piste di pattinaggio sono quasi completate. Nei negozi compaiono le prime decorazioni, da delicate palline in vetro a enormi cervi luminescenti.

Ma la mia scoperta sono le Papperstjärnor: di tutte le dimensioni e colori (ma prevalentemente nero, bianco e rosso), semplici o traforate, sono delle stelle di carta da appendere alla finestra, dentro le quali è possibile appendere una lucina. Da questo fine settimana, ha preso il posto della abat-jour come luce davanti alla finestra di casa mia, insieme all’orchidea regolamentare che mi è stata regalata.

Per dare un ulteriore tocco di romanticismo sabato, andando a spasso per Gamla Stan, sono incappato in una cerimonia molto suggestiva: nella piccola chiesa tedesca si stavano assiepando decine e decine di bambini, ciascuno reggendo una lanterna fatta di carta con all’interno una candela o una lucina a pile (ma non mancavano pile “maglite” o persino spade laser!), sorretta da un bastoncino. C’erano lanterna a forma di palloncino, di sole, di drago, di pesce, di aeroplano, ma anche a forma di zucca, di orologio… in un angolo della chiesa un gruppo di volntari aiutava bambini e genitori a costruirne di nuove. Dopo una breve spiegazione della storia di San Martino, tutti i fedeli si sono avviati lungo i viottoli del centro medievale, cantando una canzone dedicata a San Martino, in tedesco.

Ho conosciuto una signora italiana sposata con un tedesco, che mi ha spiegato che per questa stagione arrivano a Stoccolma decine di persone di origine tedesca, da ogni parte della Svezia. Ho provato a girare un video, ma non si vede praticamente nulla. Si può però intuire l’atmosfera, grazie alla canzone cantata in coro e alle fioche luci delle lanterne e delle finestre di Gamla Stan.

Allhelgonahelg

Ieri era la giornata di Ognissanti, o Allhelgonahelg qui in Svezia.

Smaltita in fretta la nottata di Halloween, che ha lasciato qualche piccolo segno nella cronaca locale e in un’anomala presenza di cornina rosse, orecchie da gatto, ragnatele e pipistrelli nella popolazione della Tunnelbana, Stoccolma si è svegliata nei preparativi della giornata del ricordo.

Qui Ognissanti e il giorno dei morti coincidono, e la giornata di festa è dedicata al ricordo delle persone scomparse e all’accensione di candele, simbolo onnipresente nell’inverno svedese, simbolo della luce che sconfigge il buio incalzante, ed il cui significato si può leggere su molti piani differenti.

Insieme ad amici sono andato a Skogskyrkogården, un enorme cimitero nel sud della città, che accoglie protestanti, cattolici, ebrei, mussulmani, e religioni orientali. L’atmosfera non è mesta come ci si potrebbe immaginare, si prende parte ad un enorme rito collettivo. Un costante afflusso di persone si presenta agli ingressi, uscendo dai mezzi pubblici che attraversano anche il cimitero stesso (!). Appena fuori, qualcuno si attarda in ordinate file davanti ai  venditori di Korv (la versione svedese dell’Hot Dog). Alcune bancarelle vendono corone di rami di abete e pigne, che preso dall’entusiasmo avevo scambiato per corone natalizie da appendere alle porte! Sono invece corone da deporre sulla tomba, ben più resistenti dei fiori alle gelide temperature invernali.

Poco più in là, un banchetto gestito da volontari della chiesa locale vendono tazze di caffè caldo e glögg.

Il cimitero ha ben poco a che fare con il luogo familiare a noi italiani: si tratta di una sterminata distesa verde, ombreggiata da pini e betulle, in cui piccole basse lapidi fanno capolino dall’erba, in mezzo a piccoli sentierini asfaltati. E’ impossibile vedere i confini del parco, che si distende sulle colline circostanti. Nonostante siano tre del pomeriggio, il sole si vede solo attraverso i rami degli alberi.

L’aria è gelida, le pozzanghere ed i laghetti sono ghiacciati, l’erba e le foglie calpestate scricchiolano.

Lungo i sentieri centinaia di persone passeggiano, portando con se dei ceri bianchi; c’è un’incredibile aria di serenità, i bambini scorrazzano sotto il controllo dei genitori, ma molte persone hanno lo sguardo assorto. Qua e là si intravedono piccole chiesette o cappellette, apparentemente aconfessionali, con lo stile delle classiche casette dei boschi, ma con l’aria di piccoli templi aconfessionali.

Al centro del parco la gente si concentra in una cappella monumentale, dal quale si vede la collina più alta, il Meddellund, o “luogo della memoria”. La collina è ricoperta da un basso prato verdissimo, e coronata da un cerchio di alberi e da un muretto quadrato. Il muretto è coperto di candele, ceri, fiori, piante, ed abbraccia decine di persone con il loro personale carico di ricordi, memorie, e mancanze.

La collinetta vicina è al limitare del bosco, e il sentiero per arrivarci è delineato da una lunghissima fila di ceri e luci, fino alla sommità, dove un piccolo monumento segna il posto in cui vengono deposte le ceneri più vecchie, o senza nome. Qui le luci e le persone formano un tappeto unico, in mezzo ai ceri fanno capolino cuori di erba ed aghi di pino intrecciati, fiori, messaggi scritti su biglietti.

Tutti sono seri, assorti ma vagamente sorridenti, i bambini aiutati dai genitori o dai nonni accendono sempre nuove luci. La Svezia ha contato moltissime vittime nello Tsunami del 2001, dato che il sud est asiatico è una meta popolarissima per le vanace invernali, e non sono pochi i messaggi con disegni dedicati a “mamma och pappa”.

Il sole cala in fretta, così come la temperatura. Cerchiamo di salvarci dal congelamento in una tenda riscaldata in cui operatori e computer sono a disposizone dei visitatori per trovare le tombe dei familiari, che peraltro sono accessibili anche sul sito http://hittagraven.stockholm.se/ . Graziosi libretti con consigli sulla manutenzione delle “graven” sono disposizione, ovviamente gratuitamente.

Cominciamo a ripercorrere lo stesso giro in senso inverso, ormai sono le quattro e mezza e la luce del sole è ridotta a una fascia viola brillante all’orizzonte di un cielo limpidissimo. Con l’oscurità si vede il Globen acceso di blue e rosso spiccare dagli alberi, e mano a mano che si risale sulle colline il panorama lascia senza fiato: ovunque, sotto gli alberi, in campo aperto, sparpagliate o allineate lungo le stradine, piccole lucine brillano nell’oscurità, migliaia di persone, storie, ricordi, affetti.

Mentre ci avviamno all’uscita molte persone continuano ad entrare. Altre, come noi, si stanno incamminando verso casa, pregustando il calore di una fika fra le mura di casa. Lasciato alle spalle Allhelgonahelg, cominciano ad apparire le prime luci alle finestre riflesse dal ghiaccio, i primi safranbulle, i primi fumanti bicchieri di glögg. E’ già il momento di pensare a Natale.