Warning: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable in /home/customer/www/boffardi.net/public_html/wp-content/plugins/q-and-a/inc/functions.php on line 252
Una delle cose che mi manca della mia routine italiana é l’abbonamento al teatro di prosa, cosa a cui non posso sopperire quassù, dato il mio livello di svedese.
Per fortuna esiste la musica che é un linguaggio universale, così ho accolto l’invito di una mia amica e ho fatto l’abbonamento ai Soppkonsert. Si tratta di una serie di eventi organizzati dalla Konserthuset, la sala da concerti in centro a Stoccolma e sede della cerimonia dell’assegnazione dei premi Nobel, che ha luogo grossomodo un venerdì di ogni mese, fino all’estate.
Si tratta di un’evento particolare per forma e tempi, dato che ha luogo a mezzogiorno di un giorno feriale. Gli ospiti sono accolti nella hall, e poi fatti accomodare al piano di sopra nella “sala piccola”, attrezzata con lunghi tavoloni apparecchiati. Prima di entrare ciascuno si può servire di una ciotola di zuppa, inclusa nel prezzo del biglietto, che può consumare in sala insieme ai complementari panini con burro, acqua, lättöl (birra da 2%) e caffé. Dopo una mezz’oretta passata a consumare il pasto e a chiacchierare con i vicini, le luci si abbassano ed inizia il concerto vero e proprio.
Nei primi due spettacoli il repertorio ha affiancato compositori classici europei con compositori svedesi di diversi periodi, anche contemporanei. Gli strumenti sono quelli della musica da camera, nel primo spettacolo si sono esibiti un’arpa e nove violoncellisti, nel secondo una coppia viola-pianoforte. Nell’intenzione, il tipo di zuppa del giorno si accompagna al repertorio scelto, sebbene gli accostamenti siano innegabilmente fantasiosi 🙂
Si tratta di un’ottimo modo di passare una pausa pranzo diversa dal solito, ed é fonte di interessanti spunti e confronti fra la musica svedese e quella europea. Ma oltre a questo, é anche una curiosità dal punto di vista antropologico e culturale!
Come in altri ambiti qui in Svezia, si associa una specie di “sacralità” dell’evento con un pragmatismo democratico e quasi naïve: gli spettatori sono per lo più persone di una certa età, e si presentano vestiti in modo adeguato a questo tipo di evento mondano. L’ambiente è solenne, e così l’atmosfera nella sala, e la performance dei musicisti, il tono delle presentazioni, e il disciplinato silenzio durante il concerto, con una sorprendente assenza di rumori di stoviglie.
Allo stesso tempo, però, ognuno si porta la propria ciotola al tavolo senza vassoi, e i lunghi tavoli con i posti prenotati sono rivestiti da tovaglie di carta! Viene difficile immaginare un’evento simile alla Scala di Milano, nel bene o nel male, ovviamente. É una cosa proprio decisamente Svedese 🙂