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La luna che tanto mi aveva colpito qualche giorno fa era in effetti una luna piuttosto speciale! In inglese, si chiama the harvest moon, ovvero la luna del raccolto.
Grazie a una particolaritá delle orbite di Terra e Luna, infatti, la luna piena piú vicina all’equinozio d’autunno sorge praticamente in contemporanea con il tramontare del sole, e secondo la tradizione consente cosí ai contadini di continuare a lavorare nei campi anche nelle prime ore della notte, in questo periodo in cui si fa l’ultimo raccolto prima dell’inverno. La luna piena successiva é detta “hunter’s moon“, la luna del cacciatore, perché aiuterebbe a seguire le tracce degli animali anche dopo l’inizio della notte.
Questo momento di passaggio verso l’autunno si celebra nella tradizione svedese dell’höstmarknad, ovvero il mercato dell’autunno. Il museo all’aperto di Skansen organizza infatti, nel fine settimana piú vicino alla luna del raccolto, una vera festa paesana ambientata agli inizi del novecento.
Fra bancarelle che vendono korv e prosciutti affumicati, vestiti e cappelli, pelli, erbe, miele, fiori e prodotti da forno, si aggirano personaggi di tutti i tipi, gruppi di monelli vestiti di stracci, glädjeflickor (ovvero ragazze della gioia, vi lascio l’interpretazione), vecchi ubriaconi, lazzaroni, il poliziotto del paese, signorotti e mercanti.
Intorno all’aia centrale, ricoperta di paglia, uomini e donne suonano violini e fisarmoniche. Poco distante si staglia la sagoma di un colosso di legno, e un buffo signore invita la gente a colpire un piatto con un martellone per far risalire un contrappeso e far suonare il campanello. Poco distante la musica di un organetto a manovella fa da sottofondo alla misteriosa bancarella di una chiromante, e con tre palle di stracci si puó provare a vincere un premio rompendo dei piatti di gesso.
All’ombra di un vecchio fienile é possibile farsi fare una foto davanti a uno sfondo dipinto, da un fotografo chino sotto la mantellina della sua macchina fotografica, mentre artigiani preparano pentole battendo il rame.
A un certo punto la banda del paese arriva seguendo la bandiera svedese dell’Unione, ovvero di quando Svezia e Norvegia erano unite in unico regno. La bandiera veniva affettuosamente (?) chiamata “strömming salad“, ovvero “insalata di aringhe”, data la sua cacofonia di colori 🙂
Non mancano i tavoloni con cibo e birra, dietro i quali si friggono gli (le?) strömming, e bollono i kroppkakor, ovvero grossi gnocchi di patate ripieni di carne speziata ai chiodi di garofano, serviti con burro fuso e composta di lingon, le onnipresenti bacche rosse. Tutto intorno, gente passeggia sboconcellando mele candite infilzate su un bastoncino, o paste profumate di cardamomo e cannella.
C’era una bellissima atmosfera, e un clima di quelli che ti fa pregustare il lato bello di questa stagione: aria fresca, cielo blu intenso, e le foglie degli alberi che cominciano a virare al giallo e al rosso e si infiammano alla luce dorata del sole basso all’orizzonte. Arrivederci estate, benvenuto Autunno!