Come fare le kanelbullar


Warning: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable in /home/customer/www/boffardi.net/public_html/wp-content/plugins/q-and-a/inc/functions.php on line 252

Un pochino in ritardo per il giorno nazionale delle kaneulbulle, che si festeggia il 4 ottobre, ecco una delle varie possibili ricette per fare questi dolcetti sfiziosi che con il loro profumo, unito a quello del caffè, tanto aiutano ad affrontare le incombenti giornate autunnali.

Ingredienti

Per la pasta:

  • 1/2 litro di latte
  • 50 grammi di lievito di birra
  • 140 grammi di zucchero
  • mezzo cucchiaino di sale
  • 1 cucchiaino di cardamomo in polvere
  • 950 grammi di farina , più qualcosa per stendere
  • 125 grammi di burro a temperatura ambiente
  • “coppette” di carta da forno
Ripieno:
  • 300 grammi di burro
  • 230 grammi di zucchero
  • 4 cucchiai pieni di cannella in polvere
Per decorazione:
  • 1 uovo
  • granella di zucchero

Preparazione

Su un tagliere disponete la farina “a fontana”. Aggiungete al centro lo zucchero, il sale, il cardamomo in polvere e il burro tagliato a piccoli pezzettini.

Fate sciogliere il lievito di birra dentro al latte appena tiepido, e cominciate a lavorare  l’impasto, fino a che il burro non si sarà distribuito omogeneamente e la pasta non avrà raggiunto una bella consistenza elastica.

Lasciate lievitare la “pagnotta” in un luogo caldo e asciutto per circa 30 minuti.

A fine lievitazione stendete la pasta in una sfoglia rettangolare spessa circa mezzo centimetro.

Sciogliete a bassa temperatura il burro, ed aggiungete lo zucchero e la cannella, mescolando molto bene. Dovreste ottenere una specie di “melassa” densa.

Spennellate la crema di cannella sopra la sfoglia, in uno strato uniforme.

Molto delicatamente, arrotolate la sfoglia per il lato lungo, senza stringere troppo. Non vi preoccupate se un po di ripieno esce dal bordo.

Con un coltello affilato tagliate il rotolo a fettine di circa un dito, ed adagiatele dentro le coppette, disposte su una teglia da forno.

Lasciate lievitare le kanelbullar per altri 20 minuti circa, quindi spennellate con l’uovo sbattuto e decorate con la granella di zucchero.

Scaldate il forno fino a 220° ed infornate per circa 10 minuti, fino a quando le kanelbullar saranno dorate.

Buon appetito! 🙂

Un grazie a Marta per gli ingredienti e per il set fotografico 🙂

Sturekatten

Durante la caccia alla Kanelbulle di Sabato mattina, mi sono imbattuto in un piccolo caffè molto molto particolare. Si trova lungo una parallela del vialone Strandvägen che collega Nybroplan a Djursgården. Ci si arriva facilmente uscendo dalla fermata della metro Östermalmstorg (oddio, tutti questi nomi a memoria!), ed imboccando la Riddargatan, che li è leggermente in salita. Sulla destra c’è un piccolo ingresso (sabato per l’occasione era decorato con ghirlande di Kanelbulle vere!) poi una porticina che da accesso ai piani superiori.

L’atmosfera è decisamente di altri tempi, le stanze sono arredate in modo non lussuoso, ma da vera “casa di bambola”: dopo aver scelto una fetta delle meravigliose torte al bancone, e pagato a cameriere vestite di nero e grembiulino bianco, e ascoltato il soddisfatto clangore di un registratore di cassa d’altri tempi (“ca-ching!”), ci si può servire autonomamente di tazze di the e caffè in varie stanzine, con tavolini, sedie imbottite e non, sedie a dondolo, divani, tutti diversi l’uno dall’altro, tutte rigorosamente stile fine-800. Dalle pareti decorate con le carte da parati più diverse, occhieggiano quadri, quadretti, dipinti, foto e finestrelle che danno sulle altre salette.

Qua e là, a dare il nome al locale, occhieggiano curiosi dei gatti di ceramica.

Purtroppo non sono riuscito a scattare foto, ma, fidatevi, merita una visitina. E’ sulla Stoccolmappa.

Kanelbulle!

Secondo quella che si sta confermando una sana e giusta tradizione, anche oggi la ditta ha offerto il suo contributo per la “fikapaus” del venerdì.

In particolare, dopo la Princess Torte, questa settimana é toccato alle Kanelbulle (pr. Kànel-bul-lé), una delle cose più semplici e più gustose di tutta la cuncina dolciaria Svedese, e che io ho eletto a monumento gastronomico dei momenti di relax o di auto-coccola.

Sono dolci a base di pasta lievitata e cannella, MOLTA cannella, che in genere spandono il loro profumo fuori dalle porte dei piccoli baretti delle stazioni della Tunnelbana (tipicamente si chiamano “Pressbyrån”), e che richiamano i passanti al rito del kaffe+bulle, un po come il nostro “cappuccio_e_pasta”.

Sono diffuse in tutto il nord Europa ed America, anche se pare che l’origine sia proprio Svedese. Hanno cominciato a diffondersi negli anni ’50 quando gli ingredienti sono diventati più a portata di mano, cambiando anche forma per adattarsi ai diversi ritmi delle casalinghe, più impegnate fuori casa.

La forma “intrecciata” ha lasciato il posto quindi a quella “a lumaca”, per ottenere la quale si spalma un misto di burro, zucchero e cannella sulla pasta, che poi viene arrotolata e tagliata trasversalmente. Dopo la cottura vengono cosparse di granella di zucchero (secondo i gusti) o glassate, anche se questa variante é più comune nei paesi anglosassoni.

Si possono trovare “bulle” di vari formati, da 5cm fino a vere e proprie “torte” da famiglia, in genere allungate e tagliate a fette come si fa con gli strüdel.

Per la notte di Santa Lucia é tradizione trovarsi fra familiari ed amici per preparare varie kanelbulle e fare fika insieme.

Proprio domani, il 4 ottobre, ricorre la “giornata delle Kanelbulle”. Tutti i fornai produrranno grandi quantità di kanelbulle da esporre (e vendere) nelle vetrine, vari locali le offriranno gratuitamente, e in varie parti della città si terranno corsi (anche per bambini), scambi di ricette, concerti, e persino concorsi di design.
All’Ikea le cucine saranno attrezzate con cuochi veri che prepararanno in diretta Kanelbulle da offrire ai clienti in visita!

Maggiori informazioni sul sito www.kanelbullensdag.se curato dall’ “associazione fornai”, da cui ho preso qualche immagine. Potete anche leggere la versione tradotta con Google Translate, anche se purtroppo molti testi sono all’interno di immagini e non vengono tradotti. Del resto sono fornai, mica webdesigner. Lasciamo che facciano il loro lavoro 😀