Concerto di Katie Melua, 7 ottobre 2008


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Come saprà chi legge queste pagine da un po di tempo, sono un discreto appassionato della musica di Katie Melua. Ierisera dopo il lavoro sono finalmente andato a godermi il suo concerto al Globen di Stoccolma, o meglio all’Annex, che é una delle varie arene disponibili.

Il Globen visto da vicino é piuttosto imponente, e continua a ricordarmi la “Morte Nera” di Guerre Stellari :). Con mio stupore dalla fermata della metropolitana é usicta una “fiumana” di gente piuttosto eterogenea, che non sembrava del tutto parte del target di Katie Melua. In effetti entrati nell’area del Globen  la gente si é ripartita fra vari eventi,  tutti nella stessa serata. Dall’uscita all’ingresso, comunque non ho fatto neanche 30 secondi di fila.

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Dopo l’ingresso e il controllo biglietti  ho aspettato (e cenato) tranquillamente al bar, dato che i posti erano numerati e non ci sarebbe stato bisogno di accalcarsi per avere una buona posizione! Anche al bar, nessuna fila dopo aver effettuato l’ordinazione e pagato alla cassa, mi é stato dato uno strano aggeggino simile a un disco da hockey: dato che per preparare le ordinazioni ci vuole un po di tempo, i clienti possono spostarsi in giro per l’arena senza aspettare in coda al bancone del bar. Quando l’ordinazione é pronta il “coso” suona e lampeggia, e così si può tornare al bar solo al momento giusto. Nella sala del bar, a disposizione di chiunque, caraffe d’acqua e boiler di caffé.

Prima del concerto l’ospite della serata, Andrea McEwan: un’artista australiana, cantante solista, con dolcezza e grinta da vendere. Decisamente una spalla adatta per un concerto di Katie Melua, fra poco uscirà il suo primo album, sono proprio curioso. Dal palco ha inviato chi avesse voluto a raggiungerla al “gift shop” per fare due chiacchiere e, incuriosito, mi sono accodato a un’ordinata e spontenea fila di una quindicina di persona. Essendo l’ultimo mi sono attardato a scambiare due chiacchiere, é una persona simpaticissima, credo che la seguirò con attenzione. Il suo sito é http://www.andreamcewan.com , ci sono fotografie, si possono ascoltare demo, e c’é un video blog abbastanza interessante, fra cui un piccolissimo backstage del concerto di ieri! 🙂

In perfetto orario, ecco salire sul palco Katie, che senza dire una parola attacca un blues, mentre nell’arena non si senta volare una mosca.  Il concerto prosegue, ed é divertente: fra una canzone e l’altra Katie racconta l’origine dei testi. Per alcune canzoni più “animate” lo schermo sullo sfondo e le luci fanno da cornice, e in un paio di canzoni vecchi spezzoni di film degli anni 30/40 in bianco e nero (ospite anche Charlie Chaplin, per “Mary Pickford”) creano un clima dolce e surreale. Per le canzoni acustiche, accompagnate di volta in volta da un piano, una viola o un flauto, le luci si spengono e un occhio di bue illumina K.M. su uno sgabello, intenta a suonare la sua chitarra.

Dedica “Thank You Stars” alla Svezia, e dice che tornerà spesso visto che un suo caro amico si sta strasferendo a Stoccolma (va di moda, a quanto pare 🙂 ). Alla fine il pubblico si alza in piedi ad applaudire, e dopo svariati minuti di applausi la band torna sul palco per tre bis, fra i quali una scatenata “On The Road Again” e la chiusura con “I Cried For You”, canzone che “ci ho messo un sacco di tempo a scrivere, più che altro per capire di che cosa stessi cercando di suonare” 🙂

Bella serata, avrei voluto portare a casa una maglia a maniche lunghe bianca e nera con scritto “It’s all in my head”, ma era solo in taglie da donna 🙂

Ho anche alcuni video, ma non so se su Youtube mi facciano storie. Vedrò se riesco a postarli in altro modo. Intanto, ecco l’album su Flickr:

Katie Melua, 7 Ottobre, Stockholm Globen

Il sottoscritto si è appena regalato un biglietto per il concerto di Katie Melua al Globen (che e´questo posto qui), il 7 Ottobre prossimo. Biglietto elettronico con scelta del posto a sedere, ovviamente.

Il Globen é diventato uno dei simboli della skyline di Stoccolma, lo si trova stilizzato persino sulla stoffa dei sedili della metropolitana. Questa specie di enorme palla da Golf si vede da quasi qualsiasi punto della città, e la sua superficie bianca è colorata, di notte, da luci di mille colori, che creano disegni e sfumature, in genere in “tema” con l’evento in corso. Seguirà reportage.

Sixpence None The Richer : Kiss me

Sixpence None The RicherSu richiesta di Nuvoletta, pubblico la traduzione di una bellissima canzone, “Kiss Me”. La versione originale è di un gruppo che risponde all’improbabile nome di “Sixpence None The Richer“, ed è tratta dall’omonimo album del 1997. Un altro celeberrimo singolo è la cover di “There she goes” dei The La’s.

Ma torniamo a Kiss Me: è una delle mia canzoni preferite, ed ascoltandola e leggendone il testo sembra di essere fuori all’aperto in una profumata notte d’estate. Molti artisti, fra cui Katie Melua e Avril Lavigne, ne hanno fatto covers. Ce n’è anche una versione giapponese!!

Ed ecco a voi la versione originale e il testo in italiano:

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Belfast – Katie Melua

Dunque, riprendo il mio lavoro “su commissione” con la traduzione della canzone “Belfast”, anche in omaggio ai miei
preparativi per la prossima partenza per Dublino in un tour esplorativo della bellissima Irlanda.
Questa canzone in apparenza è molto semplice da tradurre, e piuttosto priva di significato.

Troppo priva di significato, forse. Per questo ho esitato per un po’, perchè sapevo che,
senza esagerare con la dietrologia, un minimo significato doveva pure averlo.
Con qualche ricerca (beato sia Google) le cose hanno cominciato a prendere il loro posto: Katie Melua
è nata in Georgia (quella russa, non quella americana) nel 1984; quando aveva nove anni si trasferì a
Belfast, dove a suo padre fu assegnato un posto come cardiochirurgo, e lì passò i dieci anni
successivi.
Passare da una rivoluzione all’altra non dovette essere facile, ma la famiglia Melua fu bene accolta.
Katie fu iscritta a una scuola cattolica, mentre suo fratello a una protestante (fonte: Eamonn Fitzgerald’s Rainy
Day
).
Conoscendo questo retroscena, capire il significato della canzone è molto più facile!
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Love Cats – Katie Melua

Sono un pochino emozionato, perchè ho ricevuto la prima traduzione su commissione, da parte di un fan di Katie
Melua, Alberto “astrikt” (che fra l’altro mi da del Voi con la V maiuscola!). Mi sono messo all’opera su una delle
tre canzoni segnalate, “Love Cats”.
“Love Cat”, da quello che ho capito cercando in giro, è un’espressione difficile da tradurre in poche parole:
indicherebbe una persona con atteggiamenti da gatto innamorato, sornione, coccolone, ma anche malizioso, furbo.
Credo che chiunque abbia un gatto -io no, ma immagino- sappia esattamente a quale attegiamento mi stia
riferendo.
Comunque: a quanto pare a Katie Melua va, in questa canzone, di fare la “miciona” con qualcuno: Continue reading

Karaoke esistenziale: Blue Shoes di Kate Melua

(scusa, Leonardo, se ti copio l’idea del titolo)
Ecco la traduzione di un’altra canzone dell’album “Piece by Piece” di Katie Melua, “Blue Shoes”. Il titolo è molto più evocativo di quanto sembri alla prima lettura: la canzone è un vero e proprio Blues, un genere musicale con il quale gli schiavi afro-americani esprimevano tristezza. Il suo nome deriva dal fatto che nella cultura anglosassone il blu è il colore della depressione, tanto che per esprimere uno stato d’animo particolarmente malinconico esiste l’espressone to feel blue, sentirsi blu.
Un’altra metafora è quella delle scarpe: “walk in my shoes”, equivale al nostro “mettiti nei miei panni”. Indossare scarpe blu, quindi, con un po di fantasia vuol dire “mettersi addosso i panni della tristezza”. Continue reading

Nine million Bicycles

Piece by Piece - Katie Melua
Scoperta grazie al passaparola, Katie Melua sta cantando nel nostro ufficio ininterrotamente da ieri. Il suo album “Piece by Piece” sta riscuotendo successo, con le sue sonorità Soul e Blues, espresse in tutte le sfumature che il genere consente, da vellutate e malinconiche melodie a rauchi Rithm and Blues come la cover di “On the road again”. Curiosamente, la canzone meno… rappresentativa è quella che stanno lanciando, ossia “Nine million bycicles”, che però è carina e ha un testo semplice e… diretto. Eccone la traduzione. Continue reading