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I più temerari di voi hanno l’occasione di vedere il sottoscritto, insieme a fratello e cognata, esibirsi ne “Hair: The american tribal love-rock musical“, insieme alla compagnia del Teatrino della Rocca, al prestigioso Teatro Storchi di Modena. L’incasso è devoluto alla sede modenese dell’Avis. Oltre alla danza, canti e musica sono dal vivo.
Nel 1999 ho deciso di partecipare a una missione organizzata dalla Protezione Civile di Modena “parallela” alla Missione Arcobaleno ufficiale, mirata a dare assistenza ai numerosi profughi dalla regione del Kosovo.
Il mio ruolo era nel reparto sanitario, anche se non ho disdegnato assolutamente di fare il muratore, il segretario, e… lo spostatore di materassi 🙂
avevamo a disposizione un vecchio PC Olivetti M4 per le piccole necessità burocratiche, e con quello ed il poco tempo libero ho creato (con il blocco note) un sito per spiegare quello che facevamo. Il sito era ospitato su un server della Provincia, in un tempo in cui blog, CMS, e free hosting praticamente non si sapeva cosa fossero 🙂
Ciao,
scopro per caso questo sito boffardiano scrivendo il mio nome nel cerca di Google, e si ci sono proprio tutti ma c’è anche qualche imprecisione….. non è ovviamente un gran problema!!!
Non ho ben capito tu sei mauro vero e dove risiedi?
p.s. Io sono Ida C******i
Ciao
Ciao Ida, sono felice che tu mi abbia trovato!! Scrivimi a mauro<chiocciola>boffardi.net, sono curioso!
Oggi per curiosità sono andato a fare un salto sul sito della Provincia di Modena per vedere se fosse rimasto qualcosa (sono passati 6 anni quasi esatti, ormai) del campo profughi di Scutari, dove prestai servizio nella Protezione Civile fra maggio e giugno del 1999.
E’ stato bello vedere che tutto e’ ancora la, ma per essere sicuro mi sono copiato in locale il sito che realizzai con Paint e Notepad…
Sta tutto su un floppy da 3œ pollici!!
Che bello! Brian Kick, Kennethe Klotzle e Douglas Scott hanno sviluppato un gioco da tavolo () basato sulla composizione delle parole con suffissi e prefissi (non scontato nella lingua inglese, o perlomeno nell’inglese americano), partendo da un elaborato di mio bis-cugino di secondo grado, Remo Boffardi:
Boffardi, R.J. (1974). Developing vocabulary through prefixes, roots, and suffixes. New York: Educational Word-Cell Programs, Inc
Cool! Brian Kick, Kennethe Klotzle & Douglas Scott developed a table game based on stick together little “word cell”, like prefix, suffix and similar.
They started from a book of 2-times-removed cousin of mine, Remo Boffardi:
Boffardi, R.J. (1974). Developing vocabulary through prefixes, roots, and suffixes. New York: Educational Word-Cell Programs, Inc
In questi giorni sono stato un po’ “assente”, è vero, ma avevo le mie motivazioni: ho aggiunto all’albero genealogico dei Boffardi altre quaranta fotografie di inizio secolo! Quasi tutte sono del ramo di Raffaele Boffardi. Enjoy!
Aggiornata la versione dell’albero genealogico. Soprattutto, sono state inserite nuove fotografie, quelle che trovate sotto la voce [scrapbook] difianco ai nomi delle persone…. Ho preso contatti con l’Archeoclub di Nocera, per consultare i registri. Se ci va bene potremo arrivare all’inizio del 1800, se ci va davvero DI LUSSO all’anagrafe si può risalire addirittura al 1500! Vedremo.
Apprendo quasi per caso che il più grande disastro ferroviario d’Europa (anche se questi titoli di solito vanno presi con beneficio d’inventario) si svolse qui in Italia, durante la liberazione del Sud da parte degli Stati Uniti.
La guerra in realtà non ha relazione diretta con la tragedia, anche se la miseria e la fame furono la motivazione di centinaia di persone ad imbarcarsi su quel treno merci della tratta Battipaglia-Potenza, andando verso Nord alla ricerca di qualche speranza.
Nella notte fra il 3 e il 4 marzo il treno imboccò la Galleria delle Armi, 1692 metri in salita. Le due locomotive a vapore, con le caldaie a pieno regime, cominciarono a slittare, così il convoglio rimase bloccato dentro al tunnel con le ciminiere che eruttavano al massimo.
Nel periodo in cui il treno rimase fermo nella galleria morirono circa 500 persone, anche se alcune stime arrivano a 600.
Piccola nota di colore: a quanto pare Boffardi Manlio nella stagione 1942/43 approdò dal Rapallo alla squadra di serie A della Reggiana, segnando 7 reti in 11 partite.