Alcune delle stanze segrete di Stoccolma


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Sabato scorso ho partecipato all’iniziativa De Hemliga Rummen, andando a visitare un paio di luoghi sopra ai quali si passa spesso, ma in cui raramente capita di entrare.

La prima visita è stata a Skeppsholmen, uno degli isolotti al centro della città su cui oggi è ospitato, fra le altre cose, il museo di arte moderna. Fino agli anni ’60 sotto a questa collinetta rocciosa si trovava il quartier generale della marina militare svedese. In circa 4000 metri quadrati di cunicoli e gallerie si trovavano uffici, sistemi di monitoraggio, e depositi di munizioni, il tutto accessibile attraverso alcuni portoncini di metallo e ben sorvegliato. In seguito il quartier generale è stato trasferito nella ben più vasta roccaforte di Muskö, ai confini dell’arcipelago di Stoccolma, e dotato di caverne con sbocco sul mare degne di qualsiasi film di James Bond.

L’organizzazione è stata buona, i visitatori potevano girare liberamente o seguire uno dei percorsi tracciati sul pavimento, uno per gli adulti, uno per i bambini. Le prime stanze erano sicuramente “ad effetto”, vuote, patriotticamente illuminate di giallo e di blu, e con in sottofondo la musica del video promozionale. Nei lunghi cunicoli dove si custodivano le torpedini sono state allestite sale con esposizioni di vecchio equipaggiamento militare, che ben rendevano l’idea di cosa volesse dire prestare servizio qualche decina di anni fa. In altre stanze, persone in costume o narratori raccontavano episodi di vita quotidiana.

All’uscita avevo ancora tempo libero e così sono andato a vedere un’altra stanza segreta, ovvero i rifugi in Artillerigård sotto al grande piazzale dell’Armémuseum, il musei dell’esercito. Qui altre persone in divisa d’epoca accompagnavano all’imboccatura di due strette scale di cemento che scendono nel sottosuolo. Una volta sotto si potevano esplorare alcune spoglie stanze di cemento armato, con strani sportelli e tubi, e fantasmi di vecchie installazioni, impianti, macchinari. Su tutto campeggiava il buio, l’umidità e la ruggine, e pesanti porte sbarrate facevano intuire che quelle stanze fossero in realtà solo anticamere dei rifugi veri e propri.

Rifugi in cui, onestamente, avrei pochissima voglia di rifugiarmi.

Nel piazzale suonava una banda militare , mentre in un angolo i bambini potevano provare a condurre un mini carraramato attraverso un percorso a ostacoli.

Visto che in quella giornata l’ingresso era gratuito, ho deciso di visitare l’Armémuseum, che ho sempre snobbato da quando abito qua. Devo dire che si é rivelata una piacevole sorpresa: il percorso attraverso le varie stanze racconta dell’evoluzione del concetto di “esercito”, e grandi plastici o diorami ricostruiscono la quotidianità della vita militare e sociale, a partire dal 1500 e fino ad arrivare alla prima guerra mondiale, l’avvento del nazismo e della guerra fredda. Le sale dedicate alle armi vere e proprie sono due, la varietà pare ampia, anche se mi sono annoiato molto in fretta.

Io sono un fiero obiettore di coscienza e in generale vado molo poco d’accordo con l’idea di guerra, di soldato, e di bellezza delle armi. Mi ha fatto piacere quindi il tono della narrazione, sia nell’esposizione dei rifugi che nel museo: c’era pochissima retorica, si raccontavano i fatti nudi e crudi, e c’era pochissima esposizione di fucili, gagliardetti, stemmi e munizioni. Si trattava più di una riflessione sugli effetti della guerra sulle persone nel corso degli anni, e di racconti non privi di una certa autocritica.

Ecco, immancabilmente, alcune foto della giornata:

Clicca sull'immagine per vedere l'album su Flickr

 

De hemliga rummen – Le stanze segrete della Svezia!

Sabato 26 maggio prossimo, per la terza volta dal 2004, sarà una giornata speciale, ovvero, la giornata delle stanze segrete!

Nel corso degli ultimi secoli la Svezia, pur non essendo coinvolta direttamente in guerre, ha risentito ovviamente delle tensioni politiche interne ed esterne, e si è così premunita costruendo ogni tipo di fortificazione, rifugio, base militare, e altre strutture. É praticamente impossibile passeggiare per dieci minuti a Stoccolma senza notare pesanti portoni di metallo su pareti di roccia, in fondo a scalinate sotto parchi, giardini e palazzi. Molti edifici hanno il loro bunker antiatomico costruito negli anni 60/70, incluso il palazzo in cui abito io. Il cartello giallo e blu Skyddsrum, rifugio, è così onnipresente da passare quasi inosservato ormai.

Negli anni molte di queste strutture si sono rivelate (fortunatamente!) inutili, e sono state convertite ad altre funzioni, come magazzini, parcheggi sotteranei, ma anche datacenters informatici degni di cattivoni di James Bond o locali per feste trendy e alternative. Molte strutture decisamente gigantesche non sono state convertite, e dati gli alti costi di gestione, sono progressivamente chiuse e sigillate per sempre. Andando a spasso per l’arcipelago non è difficile notare blocchi di cemento che chiudono bunker, postazioni di artiglieria, gallerie di osservazione del traffico navale, postazioni radar.

Lo Staten Fastighetsverk (SFV) è l’ente che gestisce questo tipo di strutture, e nel 2004 lanciò l’iniziativa chiamata Hemliga Rum: per un giorno solo, e in molti casi prima della loro definitiva piombatura, fu possibile visitare questi luoghi eco di paure e speranze del passato, in diverse parti del Regno. Tutto ovviamente a titolo gratuito, e con tour guidati. L’iniziativa riscosse moltissimo successo, e lo SFV decise di ripeterla ogni quattro anni, con temi diversi.

Il tema del 2012 è “il bilanciamento del potere”, e tutto ciò che è stato costruito per conquistarlo e mantenerlo. Fortezze in superficie per intimidire il nemico, e rifugi sotterranei in cui ripararsi. Fra i luoghi aperti a Stoccolma la gigantesca base navale sotto Skeppsholmen e le segrete dell’Artillerigården. L’enorme fortezza di Boden, la decima più grande installazione militare al mondo, e la cui esistenza è stata segreta per molto tempo, sarà aperta per l’ultima volta, e poi sigillata per sempre.

Questi monumenti alla sicurezza che (ripeto: fortunatamente!) si sono rivelati in realtà monumenti ai soldi che si potevano spendere diversamente, rimangono parte dell’eredità culturale delle guerre e della tecnologia del secolo scorso, e al loro decadimento. Mi affascinano tantissimo, cercherò di partecipare a una visita e fare fotografie.

Nel frattempo osservate il video promozionale dell’evento, che a mio avviso è stato fatto molto molto bene!

Hockey World Cup 2012: Norvegia 6 – Italia 2

Visto che del campionato del mondo di hockey non si trova traccia nemmeno nel piú recondito angolino della Gazzetta dello Sport, mi sono sentito in dovere di continuare il mio reportage delle performances della squadra italiana.

Incoraggiato dal risultato della partita di domenica sono andato a vedere Norvegia – Italia, in un Globen praticamente deserto. I biglietti sono stati messi in vendita a prezzi scandalosi, e moltissimi sono rimasti invenduti. Cosí negli ultimi giorni il prezzo é stato ridotto anche del 70%, e in alcuni casi addirittura regalati ad enti e associazioni. L’Italia non é fra le squadre che più richiamano folla, e i biglietti della partita con la Svezia di sabato prossimo si trovano tuttora a partire da piú di 140€! Avrei voluto andare a vedere questo “derby”, ma rinuncerò.

Ma torniamo al campionato: l’Italia ha esordito con una sconfitta 3-0 contro la Germania, per poi superare la Danimarca alla sudden death, con il risultato di 4-3. La partita di ieri contro la Lettonia é finita con un disastroso 5-0, ma non tutte le speranze erano perdute, perché la Norvegia non aveva ancora vinto una partita, e sembrava che l’Italia se la potesse giocare.

Cosí é sembrato per quasi tutto il primo tempo, ma poi la Norvegia ha dilagato e chiuso la partita con un secco 6-2. Dato che le prossime partite sono contro Russia, Svezia e Repubblica Ceca, non si può sperare nemmeno in un miracolo!

Ecco il video degli inni nazionali (ancora, perdonate la performance canora) ed alcune foto, poi prometto non pubblico piú foto di Hockey che sono noiose!

NOR-ITA Hockey World Cup 2012 - L'album su Flickr

Facinorosi ultras

Come dicevo ieri, non c’erano molti supporters italiani alla partita di hockey Italia – Danimarca, le possibilitá di essere inquadrati erano quindi piuttosto alte 🙂

E infatti, siamo finiti in TV insieme al gruppo di supporto “ufficiale”! Ci si puó vedere al minuto 0:20 e al minuto 4:10 🙂

Hockey World Cup 2012: Italia 4 – Danimarca 3 !

Hockey Bird, effettivamente dall'aspetto anche un po' Angry!

Ci sono poche eccezioni al mio non essere sportivo, e i campionati del mondo sono una di queste, soprattutto se si ha modo di tifare la propria nazione dal vivo!

In questi giorni sono iniziati i campionati del mondo di Hockey, ospitati da Svezia e Finlandia. Curiositá: la mascotte si chiama “Hockey Bird” ed é stata disegnata da Toni Kysenius, un grafico della ditta Rovio, che ormai sa scavalcando la Nokia nella scala della popolaritá delle aziende finlandesi: é la software house che distribuisce il famoso gioco “Angry Bird” 🙂

Oggi abbiamo composto un piccolo drappello di tifosi e siamo andati al Globen a supportare l’Italia. L’idea iniziale era di guardare la partita contro la Svezia, ma il costo del biglietto é piú che proibitivo, sopra i 130€! Italia Danimarca era piú affrontabile, sia come costo che come speranze di vittoria.

All’interno di un Globen praticamente deserto (2.800 spettatori per 13.000 posti) il colore dominante era il rosso-bianco danese, contrastato da sparuti tricolori, ma ben determinati! A colpo d’occhio i tifosi italiani non erano piú di una ventina 🙂 noi ci siamo uniti con tre ragazzi in Svezia per Erasmus, mentre in “curva” campeggiavano tre bandiere, di cui una con scritto “Modena”!

L’Italia é passata in vantaggio e poco dopo si é portata sul 2 a 0. All’inizio del secondo tempo peró la Danimarca ha recuperato e poi é passata in vantaggio per 2 a 3, ma poi l’Italia ha recuperato portandosi al 3-3 , per poi vincere nei supplementari! Orgoglio azzurro!

Ecco alcune foto e il video dell’ingresso in campo. Abbiate pietá per il canto dell’inno di Mameli che si sente in sottofondo 🙂

L'album su Flickr

Valborg, 2012

Oggi era la giornata di Valborg, o dell’italianizzata Valpurga: il giorno in cui si celebra la sconfitta dell’oscurità e si festeggia l’arrivo della primavera!
Negli ultimi anni é sempre piovuto (l’anno scorso ero in Italia), ma quest’anno il clima ha deciso di rendere onore alla festa: c’era una bellissima giornata calda, con profumo di fiori e la carezza del sole sulla pelle. So che In Italia giornate cosí saranno già arrivate a Marzo se non Febbraio, ma qui sono davvero una grande novità.

Le persone hanno iniziato a popolare i parchi, si sono alzati i primi pennacchi di “engångsgrill” e si sono uditi i primi schiocchi delle partite di Kubb 🙂

Engångsgrill in azione: i primi picnic!

In serata siamo arrivati (con un certo ritardo) all’isoletta di Riddarholmen nel centro storico della cittá, per unirci alla folla che cantava intorno al falò e sedeva con le gambe a penzoloni dal molo, in questa “prova generale d’estate” che davvero rinfrancava l’anima. Ecco alcune fotografie:

Album su Flickr

Per me Valborg ha una valenza particolare, perché il falò é segno di rinnovamento, di rinascita, e di abbandono delle cose vecchie: é un simbolo che ho ben imparato a conoscere nella liturgia pasquale da ragazzino, o prima ancora nella tradizione pagana di “bruciare la vecchia” la notte di capodanno. In particolare, ho partecipato al falò di Valpurga durante un sopralluogo a Stoccolma mentre stavo organizzando il trasloco, nel 2008. In quella occasione ero nel parco di Skansen e ho girato un breve video. Vi propongo questo e non un video girato stasera, perché la colonna sonora stasera é stata francamente imbarazzante, era una specie di “corrida” per dilettanti che ben poco lasciava al folklore e alla tradizione, suggerendo invece atmosfere da karaoke della piú bassa lega 🙂

Visita alla Citybanan

Avevo già scritto in passato della Citybanan, un progetto pluriennale per far passare i pendeltåg, uno dei treni di collegamento che attraversa Stoccolma, sotto il lago Mälaren, in modo da decongestionare i ponti che collegano le isole principali della città e di poter aprire nuove stazioni sotterranee in un paio di punti strategici della città.

Domenica scorsa, grazie alla segnalazione tempestiva di Davide ed Elisa, ho potuto partecipare con loro ed altri amici a una “giornata di apertura”, ovvero una domenica in cui l’ente pubblico che ha commissionato il progetto, il Traffikverket, apre i cantieri e permette a chiunque lo voglia di vedere come la costruzione procede, quali saranno i prossimi interventi, e di avere informazioni su come saranno le cose a progetto ultimato.

Una delle sezioni del tunnel subacqueo

Coda!

I cantieri aperti erano un paio, ma abbiamo deciso di visitare quello in Söder Mälarstrand, ovvero il punto in cui il tunnel che passa sotto la città sbuca sul fondo del lago. Già un ora prima dell’apertura la fila era abbastanza consistente, ma nel giro di pochi minuti si è allungata a dismisura. Dal telegiornale e dal sito della Citybanan abbiamo poi appreso che i visitatori sono stati più di tremila, ma le persone in fila sono state molte di più, con tempi di attesa anche di un paio d’ore. Meno male che siamo stati puntuali!

L'ingresso

La curiosità è stata solleticata sin da prima di entrare. In coda con noi c’erano le persone più disparate, gente in attrezzatura da trekking, mamme con mocassini e passeggino, la versione svedese di umarélls da cantiere. Come al solito la presenza di bambini era massiccia, e si vede che chi ha organizzato l’evento era consapevole: mentre alcuni srotolavano nastro bianco e rosso e preparavano le corsie, impiegate in giubbetto catarinfrangente distribuivano non solo un foglio informativo sulla visita, ma anche caschetti per bambini (in grossi contenitori IKEA, ovviamente), casacche con scritto “da grande per andare al lavoro userò la Citybanan), palloncini rossi e persino banane “sponsorizzate”. Mamma mia quanto piacciono le banane agli svedesi! Anche noi comunque ne abbiamo approfittato 🙂 A framezzare le file, cartoni per raccogliere i rifiuti.

Distributrice di informazioni e di... banane 🙂

Da grande...

Banana sponsorizzata

L’ingresso è stato preparato all’imbocco di un tunnel di servizio, ovvero un tunnel più piccolo in cui far entrare e uscire i mezzi ed il personale. Quando giunge il nostro turno, ci bardiamo di casacca catarinfrangente ed elmetto, e ci uniamo a un gruppo. La guida chiede se vogliamo anche la spiegazione in inglese, ma coraggiosamente nessuno del mio gruppo interviene, e ci concentriamo per capire la spiegazione in svedese. La prima tappa della visita è a meno di 20 metri, vicino all’altarino di Santa Barbara, protettrice dei minatori e degli esplosivi. Seppure la Svezia sia un paese molto… secolarizzato, questa usanza è sopravvissuta in tutti i cantieri sotterranei e le miniere.

Prima tappa

Santa Barbara (sulla destra)

La visita prosegue, ci si incammina lungo il tunnel di servizio che scende sensibilmente, fino ad arrivare a una sala un po più grande in cui sono parcheggiati macchinari improbabili. Le guide si danno il cambio, e spiegano tutti i vari procedimenti e gli strumenti utilizzati. Poco oltre a sud, e qualche metro sopra di noi, si trova una chiesa che però appoggia su un suolo molto sabbioso, stanno provvedendo a iniettare del cemento in modo da poter poi scavare all’interno. In altri punti del tunnel stanno facendo i conti con un grosso collettore fognario che nessuno ha voglia di far saltare in aria con la dinamite, e al di là di esso ci sono le fondamenta di alcuni grossi palazzi. In questo caso, hanno provveduto a svuotare le cantine, costruire nuovi pilastri di cemento armato per rinforzare le fondamenta dal disotto, e poi costruire il tunnel esattamente in mezzo ai pilastri. Sul soffitto si snodano strani tubi gonfiabili che servono per l’aerazione, e al di la delle transenne si vede il tunnel proseguire indefinitamente… il tunnel di servizio è piuttosto irregolare, devia, sale e scende, facendosi largo attraverso le profondità della città.

Tunnel di servizio

Da lì sbuchiamo poi nel tunnel vero e proprio, quello in cui passeranno i treni. L’effetto è tutt’altro che claustrofobico, la volta è molto ampia, e persino i macchinari parcheggiati sono più grandi.

Il tunnel principale

Mentre la guida avvisa i bambini che scorrazzano di stare attenti ai troll delle miniere, ci conduce verso una enorme porta di metallo, che copre tutta l’estremità della galleria. Si tratta di una porta di emergenza che divide il tunnel vero e proprio dalla sala successiva, che si trova già sotto il lago! Questa stanza è occupata quasi interamente da un’impalcatura, che serve per costruire l'”attacco” dei componenti del tunnel subacqueo. Quando il primo elemento sarà collegato, questa stanza sarà sommersa, e poi l’acqua sarà pompata via una volta sigilillato il tutto.

L'innesto degli elementi subacquei

Tunnel principale

La visita non si conclude all’uscita. Dopo aver restituito elmetto e casacca si arriva davanti a una tenda in cui vengono offerte bibite, succhi di frutta, e ovviamente caffè e le immancabili kanelbulle. Da li si accede a un piccolo capannone in cui sono esposti vari utensili, cartelloni esplicativi, e si possono vedere filmati che spiegano i lavori in corso ed i progetti futuri.

Fika!

Un po come in un cinema 🙂

Intorno ai visitatori si muovevano cameramen e fotografi, non solo delle TV locali, ma anche del Trafikverket stesso, che ha un sito ed un canale Youtube dove pubblica continuamente informazioni, notizie, foto e video sull’avanzamento dei lavori. Uno dei filmati più interessanti, che spiega come funziona la costruzione del tratto subacqueo, lo potete vedere qui sotto. E’ molto comprensibile anche per chi non conosce lo svedese!

E’ stata una mattinata molto divertente ed interessante. Fa riflettere il fatto che alcune giornate come questa, inserite in un progetto pulriennale e da miliardi di Euro, non incdano praticamente nulla nelle spese, ma siano importantissime per tenere informati i cittadini, renderli partecipi e consapevoli di come vengono spesi i loro soldi, di quanto i lavori procedano, e del motivo per il quale stiano affrontando alcuni disagi, come strade chiuse, stazioni spostate, e qualche centinaio di esplosioni nel cuore della città 🙂

 

Dal 25 al 27 Novembre scopri la Stoccolma natalizia a Milano

Se proprio non potete andare a visitare i mercatini di Natale in Svezia… sono i mercatini di Natale che vengono a trovare voi!
Visit Sweden, l’ente del turismo svedese, mi ha chiesto di diffondere notizia di questa iniziativa:

Dal 25 al 27 novembre, dalle 12 alle 21 in Largo La Foppa, sarà possibile condividere idee per un city break invernale a Stoccolma in un temporary pop-up con luci, decorazioni, vin brulé e dolcetti tipici del Natale svedese. Ci saranno in bella mostra oggetti di design e altri spunti per un perfetto shopping natalizio nella bellissima capitale.

Se portate con voi una cosa qualsiasi (un’immagine, un libro, un oggetto, una decorazione, …) che vi ricorda o che associate a Stoccolma o alla Svezia in generale, anche se non ci siete mai stati, la fotograferanno e la caricheranno su Facebook e su Twitter insieme ad un piccolo aneddoto o ad un consiglio per scoprire qualcosa della cultura o dello shopping svedese.

Sarà restituita insieme ad un simpatico regalino da parte di Visit Sweden, realizzato da un designer svedese.

Se invece siete decisi a venire a vivere i preparativi per il natale quassù a Stoccolma, magari per un fine settimana “mordi e fuggi”, potete dare un’occhiata a questo documento qui oppure visitare il sito http://citybreak.visitsweden.com/it, o meglio ancora  fare sue chiacchiere in Largo La Foppa per un assaggio di Stoccolma e fare due chiacchiere.

Potete seguire questo evento anche su Twitter, con l’hashtag #milanvisitsweden

Nota:  questo non è un annuncio commerciale a pagamento 🙂 in fondo è una buona occasione sia per Visit Sweden per farsi conoscere, sia per voi di poter gustare un bel bicchierino di Glögg con uno o due Pepparkakor 🙂

Blogfesten 2010, luogo e ora

La Blogfesten 2010 ha raccolto un numero di adesioni molto al di sopra alle aspettative!

Ci saranno molte delle persone presenti l’anno scorso alla prima edizione, e altrettante novità, non solo da Stoccolma, ma da altre parti della Svezia e anche dall’Italia. La maggioranza delle persone ha dato disponibilità nello stesso giorno ed orario, per cui è ra di dare l’annuncio ufficiale; vi aspettiamo

Sabato 23 Ottobre

a partire dalle ore 11:00

al Cafè Panorama,

al 5° piano della Kulturhuset in Sergelstorg

Grazie all’aiuto di Giusi abbiamo prenotato i tavoli vicino alla finestra, e potremo passare il resto della giornata in compagnia, chiacchierando e approfittando del bar / ristorante. I posti non sono contati, per cui potete unirvi anche all’ultimo momento! Non c’è un programma definito, e molto probabilmente il tutto andrà avanti fino all’orario di chiusura del caffè (le 18) per poi proseguire oltre, magari fino al giorno dopo per chi avrà tempo.

Per favore passate parola sul vostro blog 🙂

Non vedo l’ora di incontrarvi tutti, vi ses snart!