Caterina

E la vita Caterina, lo sai, non è comoda per nessuno,
quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo.
Devi rischiare la notte, il vino e la malinconia,
la solitudine e le valigie di un amore che vola via.
E cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo
e non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo.
Chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia,
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.
Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto.
Chissà se giochi ancora con i riccioli sull’orecchio
o se guardandomi negli occhi mi troveresti un pò più vecchio.
E quanti mascalzoni hai conosciuto e quante volte hai chiesto aiuto,
ma non ti è servito a niente.

Incontro ravvicinato del terzo tipo con la Hemglassbilen!

Sono particolarmente orgoglioso di un importante risultato che ho ottenuto nella mia vita in Svezia, che credo mi attirerá ammirazione ed invidia da parte dei miei connazionali emigrati: ho avuto l’onore ed i privilegio di suonare la musichetta della macchina dei gelati!

É successo durante la gita a Gotland, ma non l’ho raccontato fino a quando non sia stato in grado di produrre prove. Mentre ai margini di un paesino remoto svoltavamo con l’auto per la strada ghiaiata che ci avrebbe portato alla stuga, abbiamo intravisto un furgone dalla forma e dal colore inconfondibile: la Hemglass bil (di cui avevo raccontato qualche inverno fa) ci aveva raggiunto persino in quella propaggine di isola!

Dopo essermi ingraziato la giovane, graziosa, stereotipatamente biondaocchiazzurri conducente della macchina con un acquisto, le ho chiesto di poter suonare la musichetta, lei mi ha mostrato il magico pulsante, e… voilà, ecco il risultato!!

Arcipelago nebbioso

Visto che l’estate é decisamente corta (anzi, quest’anno non pare nemmeno mai realmente iniziata) è necessario sfruttarne ogni momento!

Per cui, anche se in questo periodo faccio avanti e indietro fra Stoccolma e Jena per lavoro, ho deciso di dedicare almeno tre fine settimana alle gite in arcipelago.

Lo scorso week-end sono tornato a Möja, dove ero stato anche qualche settimana prima. L’isola si è mostrata decisamente piú ricca di vita dopo Midsommar, con (entrambi i) locali aperti fino all’una di notte, e un folto programma di concerti nella Dansbana. Abbiamo campeggiato quindi poco distante, per non disturbare i preparativi del concerto dei Mannerz. Cliccate pure il link se volete avere un assaggio di pop/country campagnolo svedese 🙂

Ci siamo sistemati in un prato poco distante, attrezzato con un paio di tavoli da picnic, e ci siamo attrezzati per l’imminente e annunciato attacco dello sciame zanzarico. Ci siamo resi conto di aver probabilmente rovinato i piani di un gruppetto di adolescenti locali, che sono arrivati chi a piedi chi con un ATV o moto da cross, portando con se borse e sacchetti. Avendo trovato il tavolo occupato e le tende piantate, hanno tergiversato qualche minuto rimanendo poco distanti, poi senza dire niente sono andati via. Certo prati ed angoli appartati non mancano sull’isola, avranno trovato qualcos’altro 🙂

Sabato siamo partiti percorrendo a ritroso il giro della volta prima, con qualche occasionale variazione. La giornata è stata bella, e l’arcipelago di Möja offre tantissime insenature e passaggi con acqua calmissima, su cui si scivola senza fatica, tanto da poter anche improvvisare qualche performance canora 🙂

Verso sera abbiamo campeggiato su una roccia sul mare, accendendo il nostro barbecue e godendoci il tramonto e il silenzio interrotto solo da qualche occasionale gabbiano e dal rombo distante di qualche motore di passaggio. Dopo un’oretta un barchino grigio é passato nel nostro specchio d’acqua, e con nostra inquiete sorpresa ha prima rallentato e poi puntato dritto verso di noi. Ne é sceso un simpatico omino accompagnato da un cagnolino, che ci ha avvisato che non é consentito in quella zona accendere fuochi, ha estratto una scopa e ha letteralmente ramazzato a mare il nostro fuocherello, poi ha salutato gentilmente e se ne è andato. Fortunatamente avevamo già cotto la cena, e siamo stati sollevati perchè già ci figuravamo qualche multa da migliaia di corone…

Approfittando dello spegnimento del fuoco le zanzare sono tornate all’attacco, per cui ci siamo ritirati in una tenda con zanzariera e vista panoramica, a osservare il panorama e ad ascoltare l’udibilissimo ronzio corale al di fuori della tenda 😀

Alla mattina una vera sorpresa: ci siamo risvegliati circondati da una coltre di nebbia che rendeva il paesaggio davvero surreale e, se possibile, ancora più silenzioso! Fare colazione in questa atmosfera é stato davvero suggestivo, a al cadere delle prime goccioline di pioggia ci siamo messi in kayak per tornare alla base. Dato che la temperatura era accettabile, in realtá é stato piú confortevole di quanto potesse sembrare: anzi, sono stato contento che sia capitato alla Domenica, perchè se fosse stato un altro momento probabilmente non saremmo usciti affatto, mentre invece così abbiamo visto l’arcipelago in una sua espressione molto particolare 🙂

Questo é l’itinerario del nostro giro:


Visualizza Kayak 2012-07-07 in una mappa di dimensioni maggiori

Mentre nella consueta galleria di Flickr potete vedere alcune foto, grazie alla concessione di Nicoletta (io avevo lasciato la macchina a casa):

Kayaking around Möja, 2012-07-08

Kayaking around Möja, 2012-07-08

 

Quattro anni.

Quattro anni oggi.

Che altro aggiungere al primo bilancio… qualcosa si é perso per strada, qualcosa é arrivato, si é approdati in nuovi porti, altri non si é potuto fare altro che abbandonarli e pensarli con nostalgia, qualche rattoppo sulla vela e qualche riparazione sulla chiglia. Barra al centro, avanti, fosse pure di bolina.