Le fondamenta scosse

(Attenzione, post stucchevole)

Le scosse che scuotono la mia amata Bassa si sentono fin quassù.

È difficile parlare di quello che sta succedendo essendo a migliaia di chilometri di distanza. I danni sono tanti, troppi persino per poter iniziare ad essere contati. Il danno economico è grave, soprattutto in un periodo in cui le difficoltà sono tante e le speranze già cominciavano a vacillare.

Quello che mi colpisce e mi addolora è che un’altro pezzo della Bassa, quella Bassa idealizzata e romantica e senza tempo, delle case di campagna di mattoni cotti dal sole, di odore di fienile, polvere dei caradoni, vecchi attrezzi agricoli nei finili, rocche, castelli e ville che simboleggiano l’identitá e la rivalità dei paesini, e allo stesso tempo le accomunano, come fratelli che litigano ma non hanno mai smesso di volersi bene, parte di questa Bassa se ne è andata per sempr, si è allontanato di un altro irrecuperabile passo. Rimarranno cicatrici, rimarranno ruderi che saranno spazzati via e magari sostituiti da moderni ed eleganti micro condominii con area verde, o forse solo da grosse impalcature con reti di plastica verdi e arancioni, o forse rimarranno li come altri monumenti a una vita, a un Mondo Piccolo come quello che Guareschi così bene descriveva, che ha fatto un grosso scivolone verso il passato.

E sembrerà piccolo, stupido ed egoistico dire così, ma mi mete tristezza pensare che il posto che ho lasciato una parte del posto che ho lasciato e in cui ho lasciato il mio cuore, non esiste più, non è più la stessa cosa. E poi penso che “L’è fàcil tôr via un da la tera, mo l’è impussibil tôr via la tera a un.

Il pensiero va anche ai miei familiari, ai miei amici, che in questo momento vivono la paura. E la paura è un sentimento più brutto dei danni che il terremoto ha di fatto portato, perchè ti toglie la fiducia, ti toglie la speranza, e forse ci vuole ben più di un cantiere per farla andare via. E avere persone che ami che vivono nella paura è bruttissimo.

Poi penso al carattere degli emiliani, alle loro radici profonde, alla voglia di fare, allo spirito che davanti alle disgrazie fa sollevere un bicchiere di Lambrusco e ti ci fa ridere sopra, all’ironia e alla testardaggine e alla litigiosità e alla fratellanza, e all’amore per una terra grassa generosa e a volte ingrata, e penso che passerà anche questa, che si scanchererà un poco, ma poi si rimettono le cose al loro posto e si va avanti. Coraggio Bassa!

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