Doppio lavoro: corrispondente 00192


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Da ieri sera sono anche il corrispondente 00192 da Stoccolma per Caterpillar, su Radio due 🙂
In questo caso si parlava di Wikileaks, che ha i server in Svezia!

Ecco la parte di trasmissione estratta dal podcast:

Cani solari e Aloni 46°

Non sono definitivamente impazzito, quelli nel titolo del post sono nomi di fenomeni metereologici. Sono fenomeni abbastanza comuni, anche se non frequentissimi, sono parenti stretti dell’arcobaleno, e il fatto che ne esista una spiegazione scientifica non fa altro che aumentarne il fascino, la loro semplice bellezza.

I “cani solari” sono chiamati così perchè sono due luci che sorvegliano fedelmente i fianchi del Sole, e si formano quando la luce viene deviata da piccoli cristalli di ghiaccio esagonali, comuni per esempio in nuvole dette cirri. Il nome tecnico di questo fenomeno è parelio, ovvero “simile al sole”. Visto che la temperatura dell’alta atmosfera è sempre sotto lo zero a tutte le latitudini, non si tratta di un fenomeno “polare”; da quando sono qui, però, mi è capitato di osservarli più volte. Ecco un’immagine scattata qualche giorno prima di Midsommar:

A sinistra il sole (nascosto dalle nubi) a destra il parelio con le sue sfumature arcobaleno

Il parelio non è un vero e proprio sole in miniatura, la sua luce è scomposta nei sei colori dell’arcobaleno. Sapevate infatti che l’indaco non è un colore dello spettro? Lo aggiunse Newton perchè il numero 7 era molto più “bello” cosmologicamente, al contrario dei cinque e del sei, che fra l’altro non era compatibile con la supposta natura corpuscolare della luce.)

Stamattina, mentre mi affrettavo a prendere l’autobus, ho alzato gli occhi al cielo e ho visto un fenomeno simle al parelio, ovvero l’alone. L’alone è una specie di arcobaleno circolare che compare intorno al sole o alla luna. Anche questo è un fenomeno relativamente comune, ed è chiamato anche alone di 22° per l’angolo con il quale la luce del sole viene riflessa.  Gli aloni a vole si combinano con pareli ed altri “riflessi di riflessi” come gli archi circumzenitali.

Quello che mi si è presentato oggi mi ha lasciato imbabolato, ho fatto una corsa per agirare un palazzo e sono rimasto a naso in su per un po, tanto che una coppia di umarells svedesi mi ha seguito per osservare. Nel cielo terso e limipido, cristallizzato da una frizzantina aria a -11°, campeggiava un bellissimo cerchio luminoso. Si trattava probabilmente (ma non ne sono sicuro) di un ben più tenue e raro alone di 46°! La differenza con il 22° è nelle dimensioni, e nell’intensità. In queste  due foto scattate fortunosamente con l’iPhone si può vedere la parte sinistra dell’alone, completa del suo parelio, la parte destra con l’altro parelio, e buon parte dell’arco superiore. Non sono riuscito a capire se la parte superiore fosse una traccia di arco circumzenitale, oppure una nuvoletta in posizione strategica.

Alone e parelio della parte sinistra

Alone e parleio della parte destra e superiore, con possibile (accennato) arco circumzenitale

Quante belle cose che si possono vedere, solo sollevando lo sguardo e guardandosi intorno!
Mentre mi documentavo ho poi scoperto una coincidenza curiosa: il primo parelio che sia mai stato dipinto è rappresentato nel Vädersolstavlan (didascalicamente, “il dipinto del parelio”), un dipinto del 1500:

Vädersolstavlan, fonte Wikipedia

Questo quadro non solo è la prima rappresentazione di questo fenomeno ottico, ma è anche considerato il primo panorama svedese, non chè la prima “immagine” della città di Stoccolma! L’unica copia esistente dell’originale (andato perso) è conservata in Storkyrkan, la chiesa nel centro della città vecchia, ed ha un significato importante per il Regno delle Tre Corone, legato a momenti storici come l’introduzione del Protestantesimo e l’indipendenza dall’egemonia danese. In alcune importanti celebrazioni viene tuttora esposto…

Hemglassbilen


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Sono le otto di una fredda sera di Novembre. La pallida luce del giorno ha lasciato il passo alla notte da molte ore ormai, la colonnina di mercurio dei termometri si è rincantucciata ben sotto lo zero. La strada è spazzata da un vento tagliente, che sposta capricciosamente dune di nevischio ghiacciato. Un paio di sventurati passanti si stringono il bavero della giacca e, a capo chino, cercano rifugio in un negozio aperto, come se avessero presagio di ciò che sta per accadere.

A un tratto, da una posizione imprecisata, riecheggia un richiamo surreale, che rimbalza fra le case. Nessuno risponde, ma è certo che in ogni abitazione il messaggio sia arrivato. I bambini che sono a letto spalancano gli occhi e tendono le orecchie, forse hanno sentito male. I genitori nella stanza a fianco si guardano e fanno finta di niente, nella speranza che i figli non si siano svegliati.

Da qualche parte, nell’oscurità del profondo nord, si aggira la Hemglassbilen!

Io in quasi tre anni di vita qui in Svezia non l’ho mai vista con i miei occhi, sebbene più volte abbia sentito il suo richiamo misterioso negli orari e nelle condizioni metereologiche più imprevedibili. Di cosa si tratta dunque? Nientemeno del furgoncino del gelataio!
Avete capito bene. Per somministrare uno scampolo di estate in ogni periodo dell’anno, in qualsiasi condizione, il furgoncino dei gelati gira per la città. Al sentire la sua musichetta i bambini porgono le loro richieste ai genitori, che mi immagino in questi giorni indossare scarponi e sciarpe per scendere ad acquistare l’ambito dessert.
Si tratta di una vera e propria istituzione ormai, dato che il primo servizio aprì nel 1968, espandendosi poi in varie città del paese e nel resto del Norden. I gelati sono confezionati, la gamma include coni, biscotti, ghiaccioli e vasche da 2 litri, nonchè un prodotto di categoria “alta”, l’ Antica gelateria del Corso.

Come accade altre volte, l’idea non si è fermata, e il servizio si è evoluto nel tempo. Sul sito internet di Hemglass è possibile consultare il catalogo, acquistare gelato online in modo che il furgone arrivi con l’ordine già pronto, trovare ricette e concorsi, e persino comporre suonerie personalizzate per il proprio cellulare!

Ma la cosa che mi affascina più di tutti è il link “Quando arriva la Hemglassbilen“: una mappa interattiva in cui è possibile vedere le fermate più vicine a casa propria, gli orari, e anche la posizione GPS del furgone in un preciso momento!

Guardate bene, dunque, la Hemglassbilen è lì fuori, e forse sta aspettando proprio voi!

Dal 25 al 27 Novembre scopri la Stoccolma natalizia a Milano

Se proprio non potete andare a visitare i mercatini di Natale in Svezia… sono i mercatini di Natale che vengono a trovare voi!
Visit Sweden, l’ente del turismo svedese, mi ha chiesto di diffondere notizia di questa iniziativa:

Dal 25 al 27 novembre, dalle 12 alle 21 in Largo La Foppa, sarà possibile condividere idee per un city break invernale a Stoccolma in un temporary pop-up con luci, decorazioni, vin brulé e dolcetti tipici del Natale svedese. Ci saranno in bella mostra oggetti di design e altri spunti per un perfetto shopping natalizio nella bellissima capitale.

Se portate con voi una cosa qualsiasi (un’immagine, un libro, un oggetto, una decorazione, …) che vi ricorda o che associate a Stoccolma o alla Svezia in generale, anche se non ci siete mai stati, la fotograferanno e la caricheranno su Facebook e su Twitter insieme ad un piccolo aneddoto o ad un consiglio per scoprire qualcosa della cultura o dello shopping svedese.

Sarà restituita insieme ad un simpatico regalino da parte di Visit Sweden, realizzato da un designer svedese.

Se invece siete decisi a venire a vivere i preparativi per il natale quassù a Stoccolma, magari per un fine settimana “mordi e fuggi”, potete dare un’occhiata a questo documento qui oppure visitare il sito http://citybreak.visitsweden.com/it, o meglio ancora  fare sue chiacchiere in Largo La Foppa per un assaggio di Stoccolma e fare due chiacchiere.

Potete seguire questo evento anche su Twitter, con l’hashtag #milanvisitsweden

Nota:  questo non è un annuncio commerciale a pagamento 🙂 in fondo è una buona occasione sia per Visit Sweden per farsi conoscere, sia per voi di poter gustare un bel bicchierino di Glögg con uno o due Pepparkakor 🙂

Vinlotteriet

Questa settimana si è conclusa in modo alquanto fruttuoso! La responsabile del personale ha creato un nuovo “club” chiamato Tryffelgrisen, ovvero “maiali da tartufo”, dedicato alla degustazione dei vini, attività alquanto popolare nel regno delle tre corone.
La prima attività è stata una vinlotteriet, una lotteria, con tema “pinot nero”. Ogni partecipante ha messo in palio una bottiglia a scelta, che è andata a far parte del montepremi. Io mi sono ovviamente sentito chiamato in causa, e ho anche stupito per aver portato l’unico bianco frizzante: nessuno sapeva infatti che alla base di molti spumanti metodo classico e champagne, bianchi, appunto, ci fosse un’uva chiamata pinot nero 🙂
L’estrazione è stata eseguita non senza una certa trepidazione, con la presenza in videoconferenza del nostro inviato ad Oslo.
Ebbene, ho tenuto alta la nostra bandiera di nazione enologica! Il mio nome è stato l’ultimo estratto dall’urna, e mi sono aggiudicato il primo premio di 6 su 11 bottiglie!
Si preannuncia un week end interessante 🙂
Skål!