L’amore non basta mai

Non posso fare a meno di guardare la Svezia con gli occhi di un estraneo, e con lo stesso punto di vista la racconto.
Per cui questa volta vi vorrei segnalare un film che parla della Svezia “piccola”, quella di un villaggio del Dalarna e dei suoi abitanti, e delle piccole storie che lo animano. Non è una commedia, una romantica storia d’amore come titolo o locandina italiane darebbero ad intendere (basti sapere che il titolo originale, “masjävlar” è più un’imprecazione), non è un film di ispirazione sociale o naturalistica, è solo un insieme di storie, raccontate con naturalezza, con semplicità.
Mia, una giovane donna in carriera alla Ericsson, torna controvoglia al paesino natio per festeggiare il compleanno del padre, e si trova ad affrontare questioni di famiglia, gelosie, vite che sarebbero potute essere, e vite che non sono più.
Il tutto raccontato con la sensibilità di una regista donna, Maria Blom.
Devo dire che in effetti è un film scritto da una donna per delle donne, io forse non sono riuscito a fare mie tutte le emozioni delle protagoniste, personificazioni di diversi ruoli della donna nella società, svedese si, ma molto molto simile a quella di qualsiasi altra realtà.
Se pur non apprezzerete tutte le sfumature, però, potrete sempre guardare questo film con la curiosità di un antropologo, perchè potrete trovarvi, in quasi tutti i singoli fotogrammi, il tratteggio della Svezia di campagna, dall’abbigliamento, all’arredamento e ai piccoli gesti (come quello di togliersi le scarpe all’ingresso), gli esterni, persino le marche di negozi e prodotti, fino alle piccole tradizioni (la canzoncina di compleanno, il modo di fare i brindisi), sulle quali la traduzione ed il doppiaggio alle volte non possono fare altro che incespicare.
Insomma, un buon modo di dare un’occhiata a cosa abbiano fuori, e soprattutto dentro, gli Svedesi.