La biblioteca di Sandman e quella di Babele


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A quanto pare l’infinita biblioteca di Sandman non è solo infinitamente più grande della incommensurabilmente grande (ma finita) biblioteca di Babele: è anche molto, molto molto più compatta, ed è sotto gli occhi di tutti! La biblioteca di Sandman è

In quanto a compattezza, fa invidia anche alla Guida Galattica per Autostoppisti!
(leggi i link prima di pensare che sia ammattito del tutto 🙂 )

Queen Street?

Su Repubblica il primo segno del carosello mediatico, un articolo preso pari pari dalla comunicazione di BBC, ma con un paio di tocchi di colore: l’espressione “scosso la città” che si usa ormai per qualsiasi cosa, e una perla che arriva dritta dritta da Google Translate, “Queen Street” al posto di “Drottninggatan”….

Due esplosioni in centro a Stoccolma (agg.23:10)

Ne parlo qui per dare un’idea più realistica di quanto non possano fare servizi da telegiornale.

Oggi pomeriggio in centro a Stoccolma, lungo una delle vie pedonali dedicate allo shopping, ci sono state due esplosioni. Al momento non è ancora chiaro cosa sia successo di preciso, ma un’automobile è esplosa uccidendo una persona e qualche minuto dopo pare sia stata sentita una seconda esplosione poco vicino, che non ha causato vittime nè danni.

Io ero in centro mentre è successo, e devo dire che non ho sentito nulla, nè le esplosioni nè sirene di polizia e pompieri; a giudicare dalle foto (foto e mappa prese dal Dagens Nyheter) pare che non si trattasse di ordigni potenti, non ci sono danni alle case ne vetri rotti, probabilmente lo sfortunato è morto perchè si trovava vicino all’auto. Rimangono sconcertanti il luogo e l’ora, dato che quella strada è piena di passanti presi dallo shopping natalizio. Per ora nessun tipo di rivendicazione è arrivata ai giornali, che aspettano gli sviluppi degli eventi e i primi pareri della polizia e della Säpo, i servizi segreti.

Parlamento, palazzo reale e casa del primo ministro sono più o meno lungo la stessa via, ma molto più lontano. Difficile avere un’opinione a riguardo, un’esplosione singola (e così debole) potrebbe essere più un incidente che un attentato, due sono un po’ più strane, ma della seconda non pare vi sia traccia “fisica”. C’è un vago senso di inquietudine… anche perchè due mie amiche hanno visto l’esplosione in diretta, si sarebbero potute fare molto male.

Riporterò gli sviluppi di cui si verrà a conoscenza nelle prossime ore!

21:50, AGGIORNAMENTO Secondo il giornale Aftonbladet la vittima sarebbe l’attentatore stesso. Accanto al suo corpo sarebbe stata ritrovata una borsa contenente dei chiodi, altri testimoni dicono di aver visto bombole di gas o fuochi artificiali (?) dentro l’auto prima che esplodesse, ma credo siano notizie che lasciano il tempo che trovano…

23:10 AGGIORNAMENTO (Riportato anche da Gatto Solitario nei commenti) è confermato che il morto sia l’attentatore stesso. La macchina è stata fatta saltare per distrarre la gente, o forse “spingerla” giù lungo la strada, dove poi l’attentatore si sarebbe fatto saltare, con l’intenzione di fare del male a più persone possibile. Pare abbia gridato qualcosa in una lingua araba, e poi abbia attivato l’ordigno. Fortunatamente una sola delle bombe che aveva indosso è esplosa, causando la sua morte e poco più. La stessa persona 10 minuti prima ha mandato un video a polizia e Säpo rivendicando la volontà di punire “la Svezia e gli svedesi”, fra le altre cose, per il silenzio sui dipinti di Maometto di Lars Viks (mai sentito prima) e per la presenza militare in Afghanistan.

La mia opionione personale basata su questa nebulosa ricostruzione è che si tratti dell’opera di una singola persona, un po’ per i mezzi (e i risultati) e un po’ perchè solo ieri a poche centinaia di metri da li c’è stata la cerimonia per la consegna dei premi Nobel, se si fosse trattato di un’organizzazione terroristica internazionale probabilmente avrebbe colpito nelle vicinanze per sfruttare la cassa di risonanza dell’evento; le persone in Drottninggatan non mancano certo il venerdì sera. Comunque ribadisco, la situazione ora in città è tranquillissima e anche chi vive in centro ha appreso la notizia dai siti web e dai giornali, non c’è un’atmosfera del terrore, anche se la gente ovviamente è preoccupata.

Foto: Günther Mårder

Effimerezza

Questa è quella parte dell’anno in cui ti alzi poco dopo l’alba, guardi fuori dalla finestra e vedi che c’è una bellissima giornata, ti fai un caffè, la doccia, ti vesti per uscire e alla fermata dell’autobus ti accorgi che il sole è già tramontato.

Doppio lavoro: corrispondente 00192


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Da ieri sera sono anche il corrispondente 00192 da Stoccolma per Caterpillar, su Radio due 🙂
In questo caso si parlava di Wikileaks, che ha i server in Svezia!

Ecco la parte di trasmissione estratta dal podcast:

Cani solari e Aloni 46°

Non sono definitivamente impazzito, quelli nel titolo del post sono nomi di fenomeni metereologici. Sono fenomeni abbastanza comuni, anche se non frequentissimi, sono parenti stretti dell’arcobaleno, e il fatto che ne esista una spiegazione scientifica non fa altro che aumentarne il fascino, la loro semplice bellezza.

I “cani solari” sono chiamati così perchè sono due luci che sorvegliano fedelmente i fianchi del Sole, e si formano quando la luce viene deviata da piccoli cristalli di ghiaccio esagonali, comuni per esempio in nuvole dette cirri. Il nome tecnico di questo fenomeno è parelio, ovvero “simile al sole”. Visto che la temperatura dell’alta atmosfera è sempre sotto lo zero a tutte le latitudini, non si tratta di un fenomeno “polare”; da quando sono qui, però, mi è capitato di osservarli più volte. Ecco un’immagine scattata qualche giorno prima di Midsommar:

A sinistra il sole (nascosto dalle nubi) a destra il parelio con le sue sfumature arcobaleno

Il parelio non è un vero e proprio sole in miniatura, la sua luce è scomposta nei sei colori dell’arcobaleno. Sapevate infatti che l’indaco non è un colore dello spettro? Lo aggiunse Newton perchè il numero 7 era molto più “bello” cosmologicamente, al contrario dei cinque e del sei, che fra l’altro non era compatibile con la supposta natura corpuscolare della luce.)

Stamattina, mentre mi affrettavo a prendere l’autobus, ho alzato gli occhi al cielo e ho visto un fenomeno simle al parelio, ovvero l’alone. L’alone è una specie di arcobaleno circolare che compare intorno al sole o alla luna. Anche questo è un fenomeno relativamente comune, ed è chiamato anche alone di 22° per l’angolo con il quale la luce del sole viene riflessa.  Gli aloni a vole si combinano con pareli ed altri “riflessi di riflessi” come gli archi circumzenitali.

Quello che mi si è presentato oggi mi ha lasciato imbabolato, ho fatto una corsa per agirare un palazzo e sono rimasto a naso in su per un po, tanto che una coppia di umarells svedesi mi ha seguito per osservare. Nel cielo terso e limipido, cristallizzato da una frizzantina aria a -11°, campeggiava un bellissimo cerchio luminoso. Si trattava probabilmente (ma non ne sono sicuro) di un ben più tenue e raro alone di 46°! La differenza con il 22° è nelle dimensioni, e nell’intensità. In queste  due foto scattate fortunosamente con l’iPhone si può vedere la parte sinistra dell’alone, completa del suo parelio, la parte destra con l’altro parelio, e buon parte dell’arco superiore. Non sono riuscito a capire se la parte superiore fosse una traccia di arco circumzenitale, oppure una nuvoletta in posizione strategica.

Alone e parelio della parte sinistra

Alone e parleio della parte destra e superiore, con possibile (accennato) arco circumzenitale

Quante belle cose che si possono vedere, solo sollevando lo sguardo e guardandosi intorno!
Mentre mi documentavo ho poi scoperto una coincidenza curiosa: il primo parelio che sia mai stato dipinto è rappresentato nel Vädersolstavlan (didascalicamente, “il dipinto del parelio”), un dipinto del 1500:

Vädersolstavlan, fonte Wikipedia

Questo quadro non solo è la prima rappresentazione di questo fenomeno ottico, ma è anche considerato il primo panorama svedese, non chè la prima “immagine” della città di Stoccolma! L’unica copia esistente dell’originale (andato perso) è conservata in Storkyrkan, la chiesa nel centro della città vecchia, ed ha un significato importante per il Regno delle Tre Corone, legato a momenti storici come l’introduzione del Protestantesimo e l’indipendenza dall’egemonia danese. In alcune importanti celebrazioni viene tuttora esposto…

Hemglassbilen


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Sono le otto di una fredda sera di Novembre. La pallida luce del giorno ha lasciato il passo alla notte da molte ore ormai, la colonnina di mercurio dei termometri si è rincantucciata ben sotto lo zero. La strada è spazzata da un vento tagliente, che sposta capricciosamente dune di nevischio ghiacciato. Un paio di sventurati passanti si stringono il bavero della giacca e, a capo chino, cercano rifugio in un negozio aperto, come se avessero presagio di ciò che sta per accadere.

A un tratto, da una posizione imprecisata, riecheggia un richiamo surreale, che rimbalza fra le case. Nessuno risponde, ma è certo che in ogni abitazione il messaggio sia arrivato. I bambini che sono a letto spalancano gli occhi e tendono le orecchie, forse hanno sentito male. I genitori nella stanza a fianco si guardano e fanno finta di niente, nella speranza che i figli non si siano svegliati.

Da qualche parte, nell’oscurità del profondo nord, si aggira la Hemglassbilen!

Io in quasi tre anni di vita qui in Svezia non l’ho mai vista con i miei occhi, sebbene più volte abbia sentito il suo richiamo misterioso negli orari e nelle condizioni metereologiche più imprevedibili. Di cosa si tratta dunque? Nientemeno del furgoncino del gelataio!
Avete capito bene. Per somministrare uno scampolo di estate in ogni periodo dell’anno, in qualsiasi condizione, il furgoncino dei gelati gira per la città. Al sentire la sua musichetta i bambini porgono le loro richieste ai genitori, che mi immagino in questi giorni indossare scarponi e sciarpe per scendere ad acquistare l’ambito dessert.
Si tratta di una vera e propria istituzione ormai, dato che il primo servizio aprì nel 1968, espandendosi poi in varie città del paese e nel resto del Norden. I gelati sono confezionati, la gamma include coni, biscotti, ghiaccioli e vasche da 2 litri, nonchè un prodotto di categoria “alta”, l’ Antica gelateria del Corso.

Come accade altre volte, l’idea non si è fermata, e il servizio si è evoluto nel tempo. Sul sito internet di Hemglass è possibile consultare il catalogo, acquistare gelato online in modo che il furgone arrivi con l’ordine già pronto, trovare ricette e concorsi, e persino comporre suonerie personalizzate per il proprio cellulare!

Ma la cosa che mi affascina più di tutti è il link “Quando arriva la Hemglassbilen“: una mappa interattiva in cui è possibile vedere le fermate più vicine a casa propria, gli orari, e anche la posizione GPS del furgone in un preciso momento!

Guardate bene, dunque, la Hemglassbilen è lì fuori, e forse sta aspettando proprio voi!