Probabilmente sapete che collaboro con il sito “Svedesi Dentro“, un portale dedicato a come la Svezia possa essere vista come un modello positivo di società.
Il racconto della mia esperienza al cinema a vedere Videocracy pubblicato su Svedesi Dentro è arrivato fino ad Erik Gandini, che ha segnalato a un suo amico reporter l’esistenza di un sito che deve avere per uno svedese un punto di vista particolarmente curioso.
Qualche settimana fa ho ricevuto da Lars Hermansson l’invito per un’intervista che ho accettato di buon grado. Ci siamo trovati davanti alla Kungsbiblioteket per una piacievole chiacchierata, che si è protratta in una passeggiata per Södermalm e in tratto in comune in metropolitana. Abbiamo discusso di varie cose sul modo di vedere la Svezia e l’Italia, e il risultato è stata una breve intervista che è andata in onda questa mattina in un programma di Sverige Radio 1 (la versione svedese della nostra Rai Radio 1) chiamato “Buongiorno mondo”, Godmorgon, världen! .
Per motivi di trasmissione l’intervista è stata ridotta a pochi minuti. Qui di seguito potete ascoltarne l’audio, e leggerne anche la traduzione che ho provato a farne dallo Svedese. Il taglio editoriale e la doppia traduzione hanno “compresso” molti concetti e punti di vista che sarebbero dovuti essere molto più articolati, io in questo post mi limito a riportare il testo così come è stato mandato in onda.
Premi il tasto “play” qui sopra per ascoltare l’intervista. Se non vedi il player, scarica l’MP3 da qui
Qui potete scaricare la versione originale svedese: den inre svensken, messa molto gentilmente a disposizione da Lars Hermansson, che ringraziona nche per la cortesia e la disponibilità. Di seguito ecco il testo da me tradotto:
Mentre l’Italia, attraverso l’esempio del suo primo ministro Silvio Berlusconi, sta sempre più all’esterno delle Comunità europea, ci sono italiani che vogliono immergervisi completamente, prendendosi cura del loro essere “Svedesi Dentro”.
Lars Hermansson hanno incontrato uno di loro.
“Nella cultura svedese, per come si vede da fuori, la società viene al primo posto. Quindi le cose pubbliche, le cose di tutti, e va dall’amministrazione a come si tengono i parchi, o il vicinato…”1
“Nella cultura svedese, la società viene in primo luogo, non l’individuo”, spiega Mauro Boffardi, uno dei quattro redattori della comunità online “Svedesi Dentro”, che tradotto letteralmente significa “Svedese dentro”. Coloro che fanno parte di questa rete intendono coltivare e sviluppare le qualità che essi percepiscono come tipicamente svedesi: avere il bene della società come primo valore, diffondere il rispetto per la natura e il prossimo, essere sempre onesti.
Svedesi Dentro raccoglie un paio di centinaia di membri attivi che sono coinvolti in discussioni sulla Svezia e sugli Svedesi. La maggior parte sono giovani, e Mauro li descrive come Italiani ordinari. L’interesse per questa inconsueta associazione continua ad aumentare e la home page ha molte migliaia di visitatori ogni giorno.
Nella dichiarazione della redazione, su una pagina del sito, si può leggere:
“Per spiegarlo in termini semplici, possiamo affermare che lo svedese è un esempio morale. Possiamo tutti aspirare a diventarlo e, anche se può sembrare strano, si può considerare con orgoglio essere Svedesi Dentro.”
Chiedo ovviamente a Mauro Boffardi se non creda che la loro visione dello svedese sia un po’ idealizzata.
“Credo quasi sicuramente di sì. Quando si conosce un paese si ragiona per stereotipi, e per quello che colpisce di più.”2
Sì, sicuramente sta idealizzando.
Quando si conosce un paese, dice Mauro, è facile partire da stereotipi e notare solo le differenze più vistose. E poi dice che la stragrande maggioranza dei membri di “Svedesi Dentro” spesso si lamentano dell’antica, e spesso autoattribuita proprietà degli italiani, chiamata “furbizia3“.
Non so quante volte ho sentito la frase:
“Bisogna essere furbo per vivere in questo paese4”
Ovvero: “Bisogna essere scaltro, astuto, malizioso, intelligente – il dizionario propone molti suggerimenti – per prosperare in questo paese.” Una spiegazione storica per come questa possa essere diventata una caratteristica nazionale è che l’Italia dalla fine dell’Impero romano alla sua unificazione nazionale nel 1861, è stata sottoposta alla sovranità di diverse culture – spagnola, francese, austriaca, e anche gli araba nel meridione – il che significa che la gente aveva necessità di sviluppare un certo egoistico pragmatismo, di prendersi cura di se stessi e dimenticare gli altri – per per sopravvivere. Atteggiamento che, ovviamente, può essere visto come peculiare del neo-liberismo, che è prevalente in molte parti del mondo. Chiedo a Mauro Boffardi se “Svedesi Dentro” abbia ambizioni politiche:
“Non è una questione partitica. Non è una scelta di appoggiare questo o quel partito.”
Mauro è sicuro che non ci siano partiti politici in Italia che potrebbe attrarre tutti coloro che sono coinvolti in “Svedesi Dentro”, ma poiché il movimento è basato su valori che sono percepiti tipici svedesi, come l’anti individualismo, l’uguaglianza sociale e5 la libertà, “Svedesi Dentro” non si può definire apolitica. Ciò che si mette in gioco, dice Mauro, è il fatto che i cittadini che lavorino per questi valori, la nella vita privata e lavorativa. Ma in Italia è una strada in salita.
“C’è poca speranza, è un sistema che è frutto di anni e anni e anni di storia del paese […] ed è difficile da cambiare. Per cui a un certo punto uno si stanca di essere controcorrente e decide di cambiare, di fare qualcos’altro.”
C’è davvero molta poca speranza, dice Mauro, la strategia italiana di una carriera basata in parti uguali di nepotismo e di “furbizia6” è talmente profonda che è difficile vedere un qualsiasi cambiamento nel futuro prossimo. E così sono molte le buone forze a lasciare il paese, dice Mauro. Che vive in Svezia ormai da un anno e mezzo e lavoro a tempo indeterminato in una società Internet. Sta considerando l’idea di acquistare un appartamento e di mettere radici qui. Cosa che ovviamente non è del tutto semplice. Racconta di quando ha visto il documentario del regista Eric Gandini Videocracy qui in Svezia qualche tempo fa, un film molto critico sull’ottundimento dell’intelletto che la posizione dominante dei media di Silvio Berlusconi ha creato nella patria di Mauro.
“Si sentiva il pubblico ridere per certe situazioni, era una risata non di scherno, di imbarazzo, di.. come è possibile che queste cose succedano […]Â ma quello che vedevo era qualcosa che faceva parte della mia cultura.”
Le persone fra il pubblico ridevano di quello che vedevano, non con malizia, forse, ma più per sorpresa – come è possibile che le cose possano essere così? – Ma, dice Mauro, è con quello che io sono cresciuto con, è il mio background culturale, che fa ridere la gente. Se c’è qualcosa che rende difficile vivere in Svezia, ha detto Mauro, è il dover essere costantemente associato con l’Italia che Berlusconi rappresenta. Chiedo se la Svezia, dopo un anno e mezzo, corrisponda ancora a queste alte aspettative. Faccio notare che anche qui c’è l’ingiustizia sociale, la solitudine, il mobbing, le persone che soffrono e si uccidono. “Oh, sì, me ne rendo conto, naturalmente, sono cose che succedono in tutti i paesi, ma in una prospettiva internazionale questi problemi in Svezia sono molto più piccoli”, spiega Mauro.
“Leggendo quotidianamente le notizie da casa e un po’ quello che succede in altri paesi del mondo, veramente si nota la differenza lo stesso.”
Mauro Boffardo (sic! NdT), uno dei redattori del sito “Svedesi Dentro”, in cui si vede la Svezia come un modello e un paese in cui spostarsi.
Reporter: Lars Hermansson.
note:
1 Intendevo “Neighborhood”, come quartiere. Contaminazione dall’inglese! (NdT)
2 Oh Dio, ho risposto davvero “Credo quasi sicuramente di sì” ? (NdT)
3 In italiano nel testo (NdT)
4 In italiano nel testo (NdT)
5 In corsivo nel testo (NdT)
6 In italiano nel testo (NdT)
Warning: Declaration of Social_Walker_Comment::start_lvl(&$output, $depth, $args) should be compatible with Walker_Comment::start_lvl(&$output, $depth = 0, $args = Array) in /home/customer/www/boffardi.net/public_html/wp-content/plugins/social/lib/social/walker/comment.php on line 18
Warning: Declaration of Social_Walker_Comment::end_lvl(&$output, $depth, $args) should be compatible with Walker_Comment::end_lvl(&$output, $depth = 0, $args = Array) in /home/customer/www/boffardi.net/public_html/wp-content/plugins/social/lib/social/walker/comment.php on line 42
Chissa se posso dire certe cose ???
La tua intervista sull’Italia berlusconizzata sarà sicuramente molto apprezzata tra chi detesta Berlusconi. Ma in realtà, è una intervista priva di analisi e di originalità, infatti si dilunga ripetendo (per il piacere di Lars Hermansson…) concetti che anche un bambino di 5 anni gia comprende.
PS: Io sono “italiano dentro†e “svedese fuoriâ€
ciao caro, non funziona il link della versione svedese. o almeno non funziona sul mio computer.
per il resto, aspetto di sentirmi la tua intervista con calma, se riesco entro stasera.
ma devo già dire di non credere a quanto detto nell’incipit dell’intervista dal giornalista. per quanti danni possano aver fatto berlusconi e molti altri prima di lui, non ritengo che l’italia stia sempre più all’esterno della comunità europea. eppure è sicuramente vero che la svezia – dal ’94, anno della sua adesione alla comunità europea, a oggi – ha fatto molto per tentare di stare al centro.
intanto grazie per averci resi partecipi! ma dove sono le tue impressioni a caldo e poi a freddo sull’intervista???
baci,
g
Mauro, complimenti! Bellissima intervista.
Non ho fatto in tempo di ascoltare il link, ed é più semplice leggerla sul tuo sito, ma lo farò con calma appena possibile!
Ciao!
@Franco: certo che si può. Ho cercato di spiegare nella premessa che quella andata in onda é uno stralcio di una discussione durata più di un paio d’ore. Se si volesse riassumere la notizia in una frase, sarebbe più o meno “Ehi, sapevate che in Italia c’é un gruppo di persone che prende la Svezia come modello sociale?”. Niente di più. Riguardo alla tua opinione, é benvenuta come quella di chiunque altro. Non c’era bisogno comunque di specificare che sei “svedese fuori” e “italiano dentro”, perché sai benissimo che il tono e la sostanza del tuo commento sono sicuramente più frequenti in “discussioni” italiane che in discussioni svedesi 😉
@tutti: all’inizio ero indeciso se commentare frase per frase. Il riferimento all’uscita dall’UE mi é sembrato un pochino pretenzioso e fuori luogo. Dell’idealizzazione ne abbiamo parlato altre volte, se si tratta di un modello, ben venga che sia idealizzato. Sarebbe come dire “preciso come uno Svizzero”. Non vorrei affatto che l’Italia diventasse esattamente uguale alla Svezia, ma che prendesse questo paese a termine di paragone per le cose che vi funzionano meglio. I recenti tagli italiani alla ricerca e alla banda larga, l’approccio alla comunicazione, l’idea alla base dello stato sociale, la gestione della cosa pubblica e dell’istruzione sono solo un esempio.
La parte su Videocracy é emotiva, e non corrisponde esattamente a quello che intendevo. D’altra parte non posso pretendere che in una frase una si potessero cogliere tutte le implicazioni.
Ho avuto a che fare con il giornalismo in alcune occasioni in passato, e so che se viene detto 100, 50 arriva al giornalista, 40 arriva sul pezzo, 20 rimane dopo l’editing, 10 arriva a chi ascolta. Nel complesso, rimane una curiosità essere intervistato, e trovo molto divertente e simbolico che sul finale sia sbagliato anche il mio cognome 🙂
In questo passaggio da 100 a 10 si corre il rischio di perdere i toni di grigio, che sono pure belli i toni di grigio. Perché bianco o nero porterebbero un po’ a dissentire su alcune cose 🙂
bella voce! andrebbe chiesto a matteo rinaldi di che colore è 🙂 (http://www.matteorinaldi.com/?p=1187)
Interesting to hear you in the radio show this weekend, even though they got your name incorrect.
I am trying to learn some Italian so will check out http://www.svedesidentro.it/
Good luck!
Tusen tack, Martin! 🙂
Francesca, bello il link di matteo rinaldi e del collettivo voce! 🙂
Mauron scrive:
Non c’era bisogno comunque di specificare che sei “svedese fuori†e “italiano dentroâ€, perché sai benissimo che il tono e la sostanza del tuo commento sono sicuramente più frequenti in “discussioni†italiane che in discussioni svedesi
Franco risponde in lingua madre:
Che cè `posso fà…
Quanno me strigne la malinconia
e sento er core scenne sotto zero,
me metto a fà bisboccia cor pensiero:
m’imbriaco de sogni e de poesia.
Poi, cor pennello de la fantasia,
scarabbocchio er tracciato d’un sentiero
che m’allontana un attimo dar vero
e che me porta verso l’allegria.
L’imbocco e fo du’ passi fra le stelle,
dove ritrovo un epoca svanita
che fa rivive l’ore mie più belle.
Così, m’illudo d’èsse un regazzino,
gioco a nisconnarella co la vita,
m’inguatto in celo e fo accecà er destino..
(vagabondo)
Bella Mauro, complimenti per l’italiano. 😀 Pensa che ho quasi sicuramente capito tutto.
Complimenti Mauro per l’intervista; convengo con te su quanto affermi.
Invece non c’entra assolutamente niente con questo post, ma mi ha incuriosito un articolo letto sulla Nuova Sardegna di oggi
http://notizie.alguer.it/n?id=28648
Visto che l’evento è con il patrocinio anche del Comune di Sassari, sono convinto che se ti presenti al grido di fozza torrese e Ganau sindaco, mirto, seadas e cannonau sono assicurati.=)
Bella Giuseppe!
L’ho pubblicato su Facebook, c’é gente qui in città che sicuramente sarà MOLTO interessata 🙂
Innanzi tutto complimenti! Penso che l’intervista abbia dato un quadro abbastanza verosimile di certi aspetti, ma credo che non sia stata in grado di far capire esattamente il tuo pensiero (che, essendo italiano, ho capito bene e che condivido totalmente). E’ un peccato, perché se gli svedesi potessero davvero capire…al cinema non riderebbero più di noi.
Non sapevo dell’iniziativa che ha segnalato Giuseppe, peccato. Anche se mai e poi mai avrei gridato “fozza torrese”! [Sono cagliaritano] 😉
Mi scuso con Mauro ed i lettori del blog se aprofitto dello spazio per rispondere a Federico:
ovviamente sono un grandissimo tifoso della Torres…è la squadra della mia città…ma seguo anche il Cagliari e le squadre sarde. Dai Federico un calcio al campanilismo. Forza quattro mori. Va bene?
@ Giuseppe: ma certo, figurati, era solo una battuta. Forse non si è capito che scherzavo! Anch’io seguo – anche se da lontano – le sorti delle squadre sarde…e se devo dirla tutta…ho pure origini sassaresi! 🙂
Proprio questo pomeriggio un collega mi ha raccontato di aver sentito la tua intervista alla radio (ignorando che ti conoscessi!): ha detto che dopo il programma riesce a capire molto meglio perché gli italiani cercano di fare i furbi, e si é detto sinceramente dispiaciuto del fatto che abbiamo avuto un passato così “poco comodo” rispetto a quello svedese.
Conoscendo il collega, posso assicurare che ha parlato senza ombra di ironia.
Ma che ridere! L’etere svedese é piccolo 🙂 però fa anche riflettere su come si possa influenzare il pensiero delle persone anche senza volerlo! Interessante 🙂
Jag förstår Franco det är inte lätt att vara italienare.â€
(Capisco Franco che non è facile essere italiani) …a me non fa ridere…
Era la battuta più “gentile†che mi veniva rivolta ogni volta che qualche mio “collega†aveva visto un film italiano al cinema, oppure ancora peggio un “repris†televisivo con l`ennesima visione di Stromboli o Ladri di biciclette…(solo per fare qualche esempio…)
Mi chiedo per quale motivo mi sono battuto tutta la vita (45 anni non sono uno scherzo) per dimostrare ai nostri â€amici†svedesi che in fondo non siamo un popolo di mafiosi, di scippatori, di stupratori…ho perso solamente tempo avrei potuto pensarla come voi…(sicuramente avete ragione) †almeno spero†e tutto sarebbe stato più facile…
Natti,natti!!!
Boh Franco, io non ti capisco. Ti lamenti del luogo comune dell’italiano caciarone, o da ladri di Biciclette, e hai risposto con una canzone in romanesco. Poi dici “pensarla come voi” riguardo a cose che nessuno ha mai detto, non mi pare che sia mai stato affermato che siam tutti mafiosi o delinquenti, solo che ci farebbe bene avere dei modelli positivi nelle cose che a noi non riescono bene. Se questa è la tua maturità a 45 anni…
No non ci capiamo….purtroppo!!!
Dico purtroppo perchè mi dispiace avrei voluto conoscere meglio la tua generazione (dovresti avere ca. l`età di mio figlio il quale è nato in Svezia) quindi non è paragonabile a te che sei stato forunato a nascere in Italia, anzi nella meravigliosa Sardegna alla quale sono molto legato sentimentalmente.(ma questo non c`entra niente)
Avrei voluto capire il perchè del vostro â€malessere†perchè ve lo portate dietro parlo di voi nuovi â€immigrati†tanto da farvi mettere l`Italia in cattiva luce rilasciando interviste o scrivendo in â€blogg†che per noi â€vecchi†i quali abbiamo vissuto 40-50 anni in Svezia abbiamo sentito e risentito all`infinito…., le risposte il tuo intervistatore gia le sapeva altrimenti non ti avrebbe invitato, gli svedesi i quali al contrario di quanto tu creda sono molto â€furbi†vanno in brodo di giuggiole quando qualcuno dice loro che sono un esempio per chi invece esempio non è…!!!
Ringrazio Iddio che non mi ha fatto â€maturare†in questi 45 anni di Svezia altrimenti chissà come serei finito…
Chiedo scusa per la poesia in romanesco volevo essere ancora meno serio di quello che sono… e rompere un pò il giaccio… dato che in Svezia â€abbondiamo†come direbbe il grande Totò.
Ho â€gironzolato†per il tuo â€blogg†permettimi di dirti che hai molta stoffa (qual`cosa hai iinsegnato anche a me).sono sicuro che farai molto bene in Svezia.
Ma non svendere mai la tua dignità, quando arriverai alla mia età capirai quanto vale. (Scusa la brutalità della frase ma è quello che penso.)
Lycka till !!!
Franco, mi permetto di rispondere io su questa cosa del malessere. Non parlo a nome degli altri, perché sono solo impressioni mie, e ringrazio Mauro per l’ospitalità.
Io personalmente non sento quel “malessere” di cui parli. Ho abitato in tre diversi Paesi, tanto che alla fine sono diventati la mia casa tutti quanti. In ognuno ci sono difetti e cose buone. Nel mio blog, ad esempio, faccio ironia sui primi e cerco di portare in buona luce i secondi, che siano italiani o svedesi (o talvolta anche tedeschi). Sono anche consapevole che certi difetti e certi pregi sono comuni a posti diversi, e allora ci si lamenta o si loda in generale.
Sul fatto che in Svezia determinate cose funzionino meglio che in Italia é un fatto.
Ed é un fatto che comunque si provi un po’ di affezione per il nostro Paese natale (specie per le persone care che abitano lì), e si auspichi che certi difetti possano venire migliorati, magari copiando dai posti che funzionano meglio (perché no, poi?).
Se poi gli svedesi sono consci di far meglio in certi campi, beh, perché non dargliene atto? Loro danno atto a noi di avere altre qualità. Non ci vedo niente di male nell’incoraggiarsi l’autostima a vicenda :).
Seconda cosa, che é un po’ una curiosità: se scrivi che molte cose dei blog le hai già sentite e risentite da molti anni…. perché li leggi comunque? 😉
@ Franco: posso anche capire il tuo punto di vista; immagino non sia stato facile per te andare via dall’Italia, sarà sicuramente stata una scelta forte e decisa, sopratutto in tempi in cui la nostra nazionalità (in negativo) contava più del nome e cognome. E’ pacifico infatti che gli emigranti italiani non avessero una buona nomea.
Mauro però nell’intervista ha solo detto la verità e non credo che questo gli si possa imputare come colpa, anzi. Sono persuaso che il comportamento virtuoso di voi italiani in Svezia sia importante per far capire che l’Italia non è solo mafie, corruzione e mancanza di senso civico ma che ci sia anche un’Italia delle persone per bene, oneste, intelligenti. Questo a me personalmente inorgoglisce come Italiano.
Purtroppo qui in Italia, credimi Franco, è diventato difficile dire la verità. Questo non è accettabile; come non è accettabile che molti italiani non vogliano la verità, in primis i politici che nella maggior parte dei casi, per dirla con le parole del Premio Nobel Harold Pinter “per ciò che ci viene dimostrato, è interessata non alla verità ma al potere e alla conservazione di quel potere. Per conservare quel potere è essenziale che la gente rimanga nell’ignoranza, che viva nell’ignoranza della verità, perfino la verità della sua propria vita. Ciò che ci circonda è dunque un immenso arazzo di menzogne, delle quali ci nutriamo.”
Per Morgaine le Fée ha scritto:
Seconda cosa, che é un po’ una curiosità: se scrivi che molte cose dei blog le hai già sentite e risentite da molti anni…. perché li leggi comunque?
Franco risponde:
….infatti ho smesso di leggerli escluso il tuo e quello di Mauro che continuerò a leggere in quanto oltre che li reputo interessanti mi fanno anche molta compagnia (specialmente il tuo).
Ha en bra dag_e un buffetto al Mezzovikingo.
Per Giuseppe:
ti sei spiegato veramente bene.
una buona giornata anche a te!!!
Da “Il Corriere della Sera” di lunedì 30 novembre 2009 copio ed incollo
“Se trovo chi ha fatto le 9 serie de ‘La Piovra’ e chi scrive libri sulla mafia facendoci fare brutta figura nel mondo giuro che lo strozzo†(Silvio Berlusconi).
Dopo le esternazioni sul film rispondono al premier i figli del regista che inventò il commissario Cattani.
Gentile Presidente,
siamo certi di non fare ‘brutta figura’ se mostriamo di essere un Paese che riesce a raccontare i propri problemi e le proprie difficoltà, mentre siamo certi di fare ‘brutta figura’ in caso contrario. A furia di cancellare la memoria in Italia “l’ignoranza†regna sovrana.
Boffardi sei uno spegevole rinnegato,senza dignita´,reclamero´in Ambasciata , e poi la storia d´Italia non la sai, hai dimenticato la invasione piu´importante e piu´numerosa,quella Longobarda dalla Svezia; quando´dopo la guerra GOTICA che provoco´15 milioni di morti in Italia, arrivarono con la condizione mentale della eta´della pietra senza conoscere neache la possibilita´che si potesse comunicare mediante la scrittura, tutti “stranamente” altissimi e biondissimi, tanto che con quella stessa altezza che dissotterriamo dai primi scheletri nelle necropoli ,qui gli Svedesi ancora ci camminano macabramente vivi a fianco nelle strade;e ho detto i primi scheletri dei Longobardi perche´poi con qualche generazione la misure degli scheletri si e´abbassata, e mi sembra che “il fenomeno naturale” stia succedendo ora in Svezia con 1.500 anni di ritardo.
Certo certo Simbruino, come no. E non abbiamo ancora dimenticato quei bastardi di greci che invasero l’italico suolo della sicila nel 2000 A.C. provocando MILIONI di morti.
Le hai prese le medicine, oggi?
E poi, non mi stupisco che “qui gli svedesi ci camminino macabramente vivi a fianco nelle strade”: stai scrivendo da un IP di Stoccolma! Che ci fai quassù fra i barbari?
le medicine te le dovresti comprare tu [offense cut];
Se questi pensano che siamo troppo furbi e inaffidabili e´ forse relativamente a loro perche´propabilmente gia Tacito in Germania scrisse che queste popolazioni erano “gens non astuta nec callida”. Quindi e´ verosimile che le indoli siano differenti pprprio nella “structura homine” e quindi non vedo perche´loro, atuo dire dovrebbero essere normali e migliori, mentre i nostri sono difetti.
Intanto non mi hai ancora detto perché scrivi da Stoccolma e perché non hai ancora imparato ad usare la tastiera svedese per scrivere le lettere accentate 🙂
Sono venuto a fare un viaggio di 3.000 anni indietro nel tempo per vedere gli antenati; e me la rido anche io con gli svedesi .
Siete comunque di una superficialita´ “nazista” tu e il tuo compare Lars Hermanson; L´astuzia , l´egoistico pragmatismo, o la malizia degli Italiani esiste per natura e quindi molto prima delle invasioni straniere, e non e´stato creato “contro gli Svedesi” ma´e´una necessita´ben precisa che per ben conosciute ragioni e´carente nelle popolazioni nordiche, altrimenti sarebbe come dire,se vai piu´giu´dell´Italia, in Africa gli africani non sono piu´veloci per narura ma hanno sviluppato la velocita´solo per battere i tedeschi alle olimpiadi di Berlino.
Yawn… Sei noioso anche come troll. Benvenuto nel filtro anti spam!
ahahahahahahahah!
Non ridevo così di gusto dai tempi
Questo week end ho incontrato un signore svedese che ha sentito questo programma e mi chiedeva se io sapessi qualcosa di un’organizzazione di italiani che amano la Svezia… 🙂
Eh, insomma, io ovviamente mi sono vantata di conoscere il VIP!