Ode al FlyToget

Scusate questo post un po nerd, sarà qualche reminiscenza dei miei trenini dell’infanzia o del ricordo dello zio Tino capotreno, ma vorrei decantare le lodi del FlyToget.

FlyTogetIl FlyToget, tradotto più o meno come “aerotreno”, è il treno che collega l’aeroporto di Oslo con la città. Attraversata la lobby altissima tutto grigio e vetro dell’aeroporto, ci si indirizza verso le scale mobili che portano ai binari. Non ci sono problemi di orari: il FlyToget parte ogni 10, massimo 15 minuti. Il tasso di puntualità è del 96% (http://www.flytoget.no/eng/About-Flytoget). Non ci sono problemi di biglietto: se non si vuole fare la fila alla biglietteria o ai distributori automatici, basta passare la carta di credito direttamente nel tornello: le paratie di cristallo si faranno da parte silenziosamente, mentre al vostro indirizzo e-mail sarà già stata recapitata la ricevuta.

Sotto l’aeroporto gente in attesa sul binario; dal buio della galleria, emerge lucido e silenzioso il profilo del treno GMB-71, la cosa più simile a “Blaine il mono” (*) che possa immaginare: affusolato e tozzo nello stesso momento, un unico finestrino in alto. E’ parente dell’X-2000, il treno ad alta velocità svedese (quello che prendo ogni tanto per andare a Norrköping da Stadium). Colorato di un grigio sobrio, ma con una vezzosa striscia arcobaleno su fianchi, si avvicina con un ronzio che esprime potenza, e si ferma. Le porte scorrono di lato, dalla fiancata un pannello esce, ruota, e si posiziona come predellino, esattamente a livello con la banchina.

All’orario esatto, il treno parte, e come la metropolitana, non concede sgarri: oggi un gruppo di sette-otto persone che sono arrivate di corsa è stato diviso a metà, i primi sono saliti sul treno mentre altri sono stati fermati da un sorriso e dalla mano alzata della capotreno.

Davanti all’ingresso la rastrelliera per i bagagli, a destra e sinistra le due metà della carrozza. Su monitor LCD passano silenziose le ultime notizie in norvegese ed in inglese. Oltre la rastrelliera, la “quiet zone”: un’area in cui è proibito l’uso del cellulare ed in generare il fare rumore.

Il ronzio sale di frequenza, le porte sussurrano, e si parte: appena fuori dall’aeroporto si arriva alla velocità di crociera, 210Km/h. La campagna sfreccia oltre i finestroni, e presto si tramuta in città: 51Km e 19 minuti per arrivare nel cuore della capitale, allo snodo della ferrovia e della metropolitana.

Se siete in attesa sul binario di Lillestrøm vi può capitare di veder passare il diretto. Strani rumori metallici sui cavi vi potrebbero mettere in allarme, ma se state guardando altrove quando sentite un poderoso “whooooosh“, potete evitare di girarvi, il FlyToget è già passato ed è uno scintillio indefinito all’orizzonte.

(*) Ok, un kanelbulle in premio a chi mi coglie la citazione senza andare su Google.