considerazioni matematico-filosofiche


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L’amore non é somma, ma moltiplicazione.
Se fosse solo somma di due persone, non sarebbe molto diverso dall’avere due persone distinte.

1 + 1 = 2,  in ogni caso.

L’amore fra due persone crea una nuova singolarita: 1 x 1 = 1 .

Essendo moltiplicazione, l’amore accresce in uno le qualità dell’altro: 1.3 * 1.3 = 1.69 , non 1.3, non 1.6.

E quando uno dei due scende sotto l’unità, l’altro deve ncessariamente compensare in modo maggiore:
per compensare uno 0.7, non basta un 1.3. ci vuole almeno un 1.43.

Son cose.

Serata SalCicce

Dovrei scrivere qualcosa di serio a proposito della conferenza sulla libertà di parola che sono andato a vedere alla Svenska Akademien questa settimana, con ospiti Saviano e Rushdie, ma vorrei farlo come si deve. Nel frattempo altri eventi incalzano, anche se non della stessa portata culturale:

Flavia, una mia amica ospite qui a Stoccolma in questi giorni, ha portato un bene di lusso che qui é difficile trovare: le salsicce! Nonostante la familiarità della cucina svedese con i “korv”, ovvero qualcosa a metà fra una salsiccia e un wurstel, trovare salsicce di maiale come si deve é praticamente impossibile.

L’ultima volta al PrisXTRA le cose che ci assomigliavano di più erano etichettate come “salCicce”, cartellino poi corretto con un pennarello all’italiano “salSicce”.

Ieri quindi, si é tenuta una “degustazione orizzontale”, con diverse ricette: alla griglia (con griglia portatile usa-e-getta in alluminio, e istruzioni in Svedese/Finlandese. Unica cosa capita, “placera grille”), al vino, e i numido con fagioloni e pomodoro e rosmarino. Su tutto, un Morellino di Skansen Scansano ed un Chianti.

Aahh, i buoni sapori di una volta. Su tutto, una generosa porzione di Glög corretto nocino.

Le prove del misfatto qui: http://www.facebook.com/album.php?aid=2009251&l=3e84c&id=1407122555

Öppet hus i riksdagen

Ovvero, la giornata in cui il parlamento svedese, il Riksdag,  è aperto al pubblico. Si tratta di un giorno, ogni due anni, in cui chiunque può entrare e visitare gratuitamente il parlamento, con tour guidati in inglese e svedese oppure girando liberamente per le varie stanze, camera parlamentare inclusa.

Con Giusi, Davide e due colleghi di Davide ci siamo dati appuntamento per la visita delle due, ma io sono sceso in città almeno un’ora prima per godermi lo splendido manto di neve che la ricopre.

L’unica formalità per l’ingresso al parlamento è stata il controllo al metal detector. Le varie stanze erano decisamente affollate, da turisti ma anche da svedesi. L’edificio dal punto di vista architettonico è in stile con il popolo che rappresenta: niente di eclatante o pretenzioso, ma tutto semplice, lineare ed accogliente.

In un lungo corridoio con finestre che si affacciano sul Mälaren e sul palazzo reale si trovano dei tavolini in cui discutere: per l’occasione era stato allestito un caffè, e famiglie con bambini utilizzavano i tavolini per merende pomeridiane.

Sul retro, che si affaccia con un’ampia vetrata circolare sulla parte ovest del lago e sullo Stadhuset, c’è l’ingresso al cuore del parlamento, la camera.

La camera è, insieme a quella Norvegese, l’unica in cui i parlamentari non siedono raggruppati per partito di appartenenza, ma per “constituency”, ovvero circoscrizione di elezione. La stanza è tutta in legno chiaro, e sulla parete centrale ci sono i seggi del Primo ministro, del cancelliere, e il “podio” da cui si effettuano gli interventi.

Le visite erano di due tipi: quelle per adulti e quelle per bambini: nelle visite per bambini delle addette accompagnavano gruppi di giovani cittadini, illustravando loro i principi di funzionamento della democrazia: in una stanza i bimbi seduti sui banchi sperimentavano il funzionamento delle votazioni, e nella camera principale era possibile sedersi al banco del cancelliere o provare l’ebrezza di osservare la camera dal leggio con il simbolo del parlamento svedese, ripresi dalle telecamere.

Fuori dalla camera i sette partiti dell’arco costituzionale svedese (sette!) avevano stand in cui distribuivano gadget e in cui era possibile parlare e porre domande, in svedese ed inglese.

Nella biblioteca, anche funzionari del ministero della finanza e della sanità erano a disposizione per lo stesso motivo, e vari altri stand erano dedicati a dare informazioni sulla UE ed altre organizzazioni.

Insomma, l’idea era di una istituzione “viva”, funzionale, e soprattutto dedicata ai cittadini, adulti o bambini che siano.

Låt den rätte komma in – lasciami entrare

A gennaio 2009 uscirà nei cinema italiani la versione doppiata di un horror girato ed ambientato in Svezia, “Lasciami entrare”:

BlackebergE’ una storia horror/romantica piuttosto particolare riguardo all’amicizia fra un ragazzino bistrattato da tutti e da una sua vicina di casa che lo vuole aiutare, e che in realtà è un vampiro.
Oltre alla trama che sembra promettente, la caratteristica interessante di questo film è l’ambientazione: tutta la storia si svolge infatti a Blackeberg, uno dei sobborghi residenziali di Stoccolma. E’ lungo la linea verde della Tunnelbana, ci sono stato alcune volte ed vi ho persino quasi preso casa. La neve ed il buio di questi giorni, poi, danno il tocco finale di verosimiglianza.

Il titolo originale, Låt den rätte komma in, significa “Lascia entrare le persone giuste”: tutto infatti è incentrato sulla caratteristica dei vampiri nella cultura svedese, che possono entrare in una casa solo se invitati a farlo da chi ci abita.

Non so se andarlo a vedere in Italiano, in inglese, o in svedese… fra l’altro, è interessante notare le differenze nella regia dei tre trailers 🙂

I mercatini di Natale (Julmarknader)

Stoccolma si sta preparando per dare il meglio di sè, per le prossime settimane.

Fra l’ultima settimana di Novembre e la fine di Dicembre si concentrano due festività fra le più sentite ed evocative dell’inverno svedese, ovvero Santa Lucia e Natale. Le vetrine cominciano ad essere addobbate, e qua e là operai stanno montando le luminarie, che rimarranno spente fino all’inizio dell’avvento. Le piste di pattinaggio sono in preparazione, quella di Kungsgården ha già aperto.

lussekattAdventjärnaCominciano a comparire nei negozi gli oggetti simbolo di vecchie tradizioni: le figurine intagliate nel legno di bimbe bionde e vestite di bianco, con una corona di candele in testa, ad annunciare Santa Lucia. I Lussekatten conquistano le vetrine dei fornai, a dispetto delle kanelbullar, e oltre ai profumi di zenzero e cannella è possibile sentire qua e là l’aroma intenso del vino speziato, il Glögg.

Pronte per essere appese ovunque anche le Adventstjärnor, o “Stelle dell’avvento”, stelle di carta traforata di diversi colori, bianche, rosse, blu o nere, all’interno delle quali brilla una piccola luce, e che saranno appese alle finistre a partira dalla prossima prima domenica d’avvento, sopra agli Adventljus, candelabri con quattro candele da accendere in sequenza ogni domenica prima di Natale.

Persino il clima si sta preparando, con un paio di tentativi di nevicate, che finora non sono durate a lungo ma sono sufficenti a far stare alla finestra con gli occhi che ridono nel godersi lo spettacolo.

In tutti questi preparativi non possono mancare i Mercatini di Natale. Ho trovato su “Metro” di oggi il calendario delle aperture (è un po confuso, lo so, ma era scritto così!), lo riporto qui, corredato da una mappa:

Visualizzazione ingrandita della mappa

22-23 novembre

  • Stortorget, Gamla Stan, tutti i giorni 11-18 fino al 23 dicembre.
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17, fino al 23 dicembre

29-30 novembre
Prima Domenica di Avvento

  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Kungsträgården, 11-18, aperto tutti i giorni dal 5 al 22 dicembre
  • Sigtuna, domenica 11-16
  • Skansen, 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11

1 dicembre

  • Designgalleriet aperto tutti i giorni fino al 22 dicembre

6-7 dicembre
Seconda di Avvento

  • Bondens egen julmarkand, Tessinparken och Skånegatan/Skrapan, 10-15.
  • Drottningholm (castello) 11-16
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Konstfack, Telefonplan, 10-17
  • Kungsträgården, 11-18
  • Sigtuna domenica 11-16
  • Skansen 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11
  • Utö,  sabato 10.30-17, domenica 10.30-15

13-14 dicembre
Santa Lucia, Terza di Avvento

  • Beckmans designhögskolan, Brahegatan 11-17
  • Bondens egen julmarkand 10-15
  • Farsta gård 11-16
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Kungsträgården, 11-18
  • Sigtuna domenica 11-16
  • Skansen 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11
  • Utö,  sabato 10.30-17, domenica 10.30-15

20-21 dicembre
Quarta di Avvento

  • Bondens egen julmarkand 10-15
  • Gröna Lund, sabato 11-18, domenica 11-17
  • Kungsträgården, 11-18
  • Sigtuna domenica 11-16
  • Skansen 10-16
  • Steninge slott, feriali 11-17, festivi 10-17
  • Stortorget, Gamla Stan, 11-18
  • Street Hornstull, a partire dalle 11
  • Utö,  sabato 10.30-17, domenica 10.30-15

Klattercentret

Ieri ho provato una nuova esperienza, l’arrampicata in una palestra di roccia.
Un mio collega ha cambiato lavoro da poco, e per mantenere un po i contatti mi ha invitato a condividere una sua passione, l’arrampicata.

Ci siamo dati appuntamento a Solna in una palestra che si chiama Klattercentret (appuntata anche sulla Stoccolmappa, con il simbolo di una piccola frana rossa (!) ).

All’ingresso, mucchi su mucchi di scarpe, appoggiate ovunque. Come in ogni casa svedese che si rispetti, si gira scalzi. L’ingresso, compreso il noleggio di imbragatura e scarpe, costa 150 SEK, circa 15€. Dopo aver oltrepassato il piccolo bar, si entra nella palestra vera e propria, con un colpo d’occhio notevole: dal piano rialzato si possono vedere le pareti attrezzate, ricoperte da centinaia di piccoli appigli di forme e colori diversi. Nello stanzone alto una ventina di metri echeggiano una discreta musica dance e le voci di decine di persone, la maggio parte ragazze. C’è chi fa stretching, chi ovviamente si abbarbica alle pareti, chi istruisce, chi tiene ferme o annoda delle corde. La parete opposta della palestra è divisa in due piani, con arrampicate molto più basse e con materassi al posto dei pavimento: lì si fa bouldering, ovvero arrampicata ma senza corda o strutture di sicurezza, ma con pareti stranissime a pendenze negative!

Il concetto è piuttosto semplice: ogni parete ha un colore diverso e una nota che ne riporta il grado di difficoltà generale, dato dall’altezza e dal tipo di pendenze e di appigli.

Sulla stessa parete ci sono diversi “sentieri” composti da appigli di colori diversi, a seconda della loro tecnicità. Studiare comepassare da un appiglio all’altro in modo intelligente e senza fare sforzi inutili (o impossibili) è la parte più intellettuale dello sport. Ogni appiglio ha una forma diversa, e deve essere afferrato con il palmo, o con le dita, o con il pollice, offre “grip” se si tira in una certa direzione. Non per nulla, le configurazioni degli appigli si chiamano “problemi”, e periodicamente la palestra li cambia per variare l’esperienza.

Sulla sommità delle pareti più facili c’è un moschettone da cui pendono i due capi di una corda: nell’arrampicata ci vogliono sempre due persone: oltre a chi sale, che ha un capo annodato alla propria imbragatura (nodo savoia doppio), ci vuole una persona con una certa abilitazione tecnica (molto semplice da ottenere, comunque) che aziona il freno. Il suo scopo è ritirare la corda mano a mano che l’arrampicatore sale, per tenerla più o meno in tensione. Se l’arrampicatore perde la presa, la persona da basso, con il suo peso, ne impedisce la caduta.

Una volta arrivati in cima, ci si lascia scivolare giù, come si fa con il metodo della corda doppia.

I primi tentativi non sono problematici, anzi, si sale con una certa rapidità, e senza troppi sensi di vertigine, se si usano tutti gli appigli disponibili. Quando si prova a usare solo il “sentiero” di un certo colore le cose cambiano, i passaggi vanno studiati con attenzione e bisogna prendere familiarità con gli spostamenti di equilibrio e gli “slanci” calibrati. Vedere persone capaci fare bouldering da un veramente l’idea di quanta agilità e finezza tecnica si possa acquisire.

L’esperienza è stata davvero interessante, e merita di essere approfondita. L’atmosfera è molto cordiale, amichevole e rilassata, e non ho avuto modo di incontrare “animali testosteronici da palestra”, cosa senz’altro positiva.

Ho scattato alcune foto, inclusi alcuni filmati con Cristoffer che fa qualche espirimento: meritano!

Altro giro di cambiamenti

E’ quasi confermato che il prossimo fine settimana firmerò il contratto per la nuova casa, dove divano, letto e fornelli sono in tre stanze diverse, al contrario di dove sono ora 🙂

Per altri motivi ho anche un nuovo numero di cellulare, il precedente ora lo uso solo per lavoro, per cui probabilmente risponderò solo in orari di ufficio. Se volete chiamarmi o mandarmi sms lo potete fare al numero +46 707 175951.

Addobba il tuo Natale con un bel gesto!

Faccio volentieri pubblicità alla mia amica Elena che ha deciso di intraprendere una lodevole iniziativa in preparazione del Natale:

Sono Elena, una amica di Mauro.

Sono anni che vado a Montecreto, un piccolo paesino sull’appennino modenese.

Qui a Montecreto risiede un nucleo di suore la cui età media è sugli 80-85 anni, e queste organizzano da anni una “pesca missionaria”, il cui ricavato lo inviano alle consorelle missionarie in Africa (non mi ricordo qual è lo Stato), ove stanno costruendo un ospedale.

Non so niente di più riguardo questa iniziativa, ma mi ha colpito la passione con cui queste piccole suore si adoperano, negli ultimi anni della loro vita, per fare comunque qualcosa di utile per gli altri.

E’ una pesca un po’ particolare, costituita da giocattoli usati o rotti, bomboniere,… e quindi un po’ povera e in crisi di acquirenti. Allora, visto che ne avevo la possibilità, ho pensato di poterle aiutare arricchendo la loro pesca con questi oggetti. Sono scarti della ditta che li produce; io li ho tutti sistemati e riparati (è da maggio che ci lavoro a perditempo, di notte e quando i miei figli sono a letto).

Una parte l’ho inviata a Montecreto, ma per una serie di motivazioni, la maggior parte la vendo e poi dò loro i soldi (così il mio aiuto è anche più redditizio).

Cosa mi ha spinto ad aiutarle? Queste suore le paragono al tipo che, nella parabola del Vangelo dei talenti, ha ricevuto un solo talento e questo talento lo ha messo a frutto: anche loro non hanno molti “talenti”: sono anzianissime, vivono in un mini paese di montagna. Avrebbero potuto benissimo condurre gli ultimi anni della loro vita accontentandosi di accudirsi l’un l’altra (e quindi di non mettere a frutto il loro talento); ed invece il talento che hanno lo mettono a frutto, fanno il possibile (secondo le loro capacità) per essere d’aiuto alle loro consorelle.

Mi rendo conto che davanti a Dio il loro volontariato (tenace nonostante i pochi frutti) vale 100000 volte di più del volontariato fatto senza difficoltà, dove è facile ottenere dei risultati.

Non chiedo elemosina. Ma se qualcosa ti interessa, puoi fare un affare, in quanto il prezzo è molto vantaggioso rispetto ai prezzi da negozio.

Il materiale si trova a casa mia, a Sozzigalli di Soliera (vicino a Sorbara). E’ possibile visionarlo previo appuntamento.

Per qualsiasi informazione potete contattarmi via e-mail a corrado.zironi@libero.it, tel. 338-8010860.

Potete scaricare il catalogo in PDF con le immagini ed i prezzi di tutti i prodotti disponibili!
Adesso che sta per arrivare il periodo degli alberi di Natale, perchè non addobbarlo con un piccolo gesto di buon cuore?

Vänta

Telefonata al call center della Nordea, la mia banca, per attivare il trasferimento su conto estero:

Operatore: “Ho inoltrato la richiesta, mi dispiace ma ci vorrà un po prima che venga attivata e lei possa fare operazioni dal sito”

Io: “Uhm, capisco. Quanto tempo?”

Operatore, “Eh, almeno dieci minuti”

D.I.F. – Modo 7-0

Non esaltante prestazione per la prima partita della mia futura squadra del cuore: nonostante il MoDo sia primo in classifica con due turni in meno, e il Djursgården arranchi negli ultimi posti, la tradizione che ha il MoDo di perdere quando è in trasferta a Stoccolma è stata rispettata.

I biancorossoverdi sono hanno preso una sonora batosta, 7 a 0. Ma il campionato è ancora lungo.

Di seguito, alcuen foto ed un breve video ripreso come meglio si poteva: