E’ passato un sacco di tempo dall’ultimo post, scritto con l’iPod sotto le coperte del mio vecchio vecchio letto, a casa dei miei genitori.
L’inverno si avvicina a grandi passi, gli alberi si sono incendiati di rosso e giallo, e nel giro di un paio di settimane le foglie stanno lasciando definitivamente i rami, creando mucchi negli angoli che con il vento teso formano mulinelli danzanti.
Mentre le vetrine cominciano ad affollarsi di zucche e pipistrelli, sorvegliate in Drottningatan da un bonario fantasmone, la gente cammina frettolosa, sollevando sbuffi di fiato, e in cerca di un caffè con cui riscaldarsi.
Con il ritorno all’ora solare, verso le quattro e mezza c’è una strana luce di penombra, enfatizzata dai fari delle auto e dai lampioni accesi, mentre durante il resto del giorno le ombre sono lunghe a dismisura e tutto è immerso in una luce radente che da strani colori alle cose.
In questo clima non c’è davvero tempo per immalinconirsi: le visite di ospiti sono sempre più frequenti, e le serate con i nuovi amici in città si accumulano, intervallate solo dai corsi di Svedese. Dal mio ritorno in Italia ben poche volte sono rimasto a cena a casa da solo, ma ormai tengo una certa età, e non mi sarebbe stato possibile reggere a lungo. Così ho deciso di cominciare ad utilizzare le 2000 corone che l’azienda mette a disposizione ogni anno ai dipendenti, per l’iscrizione a palestre, impianti sportivi o centri benessere.
Tutto si può prenotare dal sito http://www.wellnet.se, che fra l’altro abbiamo fatto noi 😉
La meta prescelta è il Centralbadet, una struttura “balneare” in pieno centro storico, sulla frequentatissima Drottninggatan. L’edificio è nascosto in un cortile interno, ed è in uno stile pseudo-liberty da inizio 1900: il centro infatti aprì nel 1904.
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Purtroppo non ho pensato a portare con me la macchina fotografica, pensando che non fosse possibile utilizzarla, ma ho scoperto che è consentita. Per cui, per ora accontentativi della mia descrizione, poi integrerò la prossima volta 🙂
L’ingresso è direttamente nel caffè, in cui verso le 10 del mattino persone di tutti i tipi si stanno godendo la loro colazione, a base di frutta o delle onnipresenti torte che ammiccano dal bancone. Una scaletta conduce al piano di sotto, dove in un’ordinata fila una decina di persone attende il loro turno d’ingresso. Alla reception si viene dotati di una chiave da armadietto con elastico, un asciugamano, di un morbido accappatoio bianco, e poi si prosegue per gli spogliatoi, in cui come prima cosa è necessario togliersi le scarpe. Da qui in avanti, solo scalzi: niente scarpe, niente ciabatte, niente cuffia.
Dopo essere passati per le docce (gli ambienti sono in stile con l’edificio, con vetrate a quadretti, mattonelline a scacchi, ma moderne docce a fotocellula), si entra nell’area Relax.
Una sala illuminata con luci soffuse e candele, dominata dal bancone del bar e da vari tavolini, ai quali è possibile consumare bevande, spuntini o interi pasti (dal costo piuttosto significativo, però), con un sottofondo di musica chill-out. Girando attorno al bancone si accede ad una piccola piscinetta termale con acqua a 34°, a fianco di una vasca ad idromassaggio da 12 persone. Sotto la luce indiretta di alcune finestrelle, qualcuno riposa o legge su delle sdraio di legno.
Da qui si accede alle sale “monosessuate”, dedicate a sauna e bagno turco: oltrepassando una porta si è tenuti a togliersi il costume, per accedere a una stanza “calda” con delle sdraio di legno, e l’accesso a due saune, a diversi gradi di umidità. Incredibilmente, (ma scoprirò poi che è usanza comune, nonostante sia vietato) dei ragazzi chiacchierano in sauna con dei bei bicchieroni di birra, evidentemente dovranno berla in fretta, prima che diventi brodo!
Se venite in dolce compagnia sarebbe un peccato passare il tempo divisi, per cui dalla sauna si può accedere alla stanza del bagno turco, comune fra uomini e donne. Nonostante l’intenso nebbione, l’asciugamano è obbligatorio (sebbene in altri posti del paese il nudo promiscuo non sia considerato niente di sorprendente).
Dal piano “relax” si possono salire le scale , ed accedere alla grande sala coperta della piscina principale. Su un lato ci sono grandi vertrate in stile, piante e “salette” chiuse da tende con una panchina, una finestrella e un termosifone (!), insieme a grandi poltrone di vimini. In fondo le docce, sulla sinistra una serie di salette private con lettini abbronzanti e per massaggi.
Su due lati corre un ballatoio con altre salette per massaggi, ed una “waiting area” con altre poltrone e lettini di vimini. Tutta la stanza è decorata in stile “balnare”, con disegni di onde, e di fondali marini. Tutto è sovrastato da una vetrata decorata.
In un angolo ci sono due salette con vasche di legno in qui è possibile fare dei bani caldi tradizionali, con porta chiusa e a lume di candela, e con erbe profumate. Nell’altro angolo, insonorizzata da una doppia parete a vetri, la piscina per i bambini, attrezzata di giochi e giocattoli di tutte le forme e colori.
L’ambiente è vagamente irreale, con tutte le persone (in prevalenza donne) avvolte in questi asciugamani bianchi, intente a chiacchierare e sorridere insieme, come nel migliore degli spot televisivi.
Nel pomeriggio la situazione comincia a cambiare, e la struttura diventa un pochino affollata, soprattutto nell’area lounge – bar. Per fortuna, le saune rimangono un isola di silenzio, tranquillità, e.. calore.
Al momento dell’appuntamento per il massaggio varie graziose signorine bionde ed un omone grosso, alto pelato escono a chiamare le persone in attesa. Le mie preghiere sono state esaudite, perchè l’omone se ne è andato con un signora. Io sono stato accolto da una delle ragazze, che si è presentata e ha cercato di mettermi in tutti i modo a mio agio. Fra i vari massaggi disponibili ho scelto quello “tradizionale svedese”, di cui peraltro ignoravo l’esistenza.
Tutto questo trattamento deve in effetti aver giovato, perchè domenica mi sono svegliato alle tre del pomeriggio!
Il prossimo passo sarà assolutamente il centro Yasuragi …
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Grande Mauro!!! Non vedo l’ora di andarci anch’io…
Appassionati di saune e bagni, in piedi e in coda all’imbarco easyjet di Malpensa, leggiamo questa tua splendida rece sul blackberry, e con qualche piccolo problema di vista. Il nostro hotel è proprio di fianco al Centralbaden. Domani ci andiamo e poi lo recensisco anch’io!
Grazie e complimenti
Inachis e Signora