Scrivo queste cose, ma, soprattutto se lavorate in un’azienda di informatica, non pretendo che crediate siano vere. Non ci credo neanche io del tutto.
Ieri pomeriggio ho partecipato alla prima riunione mensile del nostro reparto, anticipata sul nostro calendario elettronico condiviso, e marcata come dalle 3 del pomeriggio alle 5 con seguito a sorpresa fino alle 9.
Con non troppo entusiasmo, memore di riunioni del genere, e sprovvisto peraltro della versione Svedese del massimo divertimento possibile in quelle occasioni, ovvero il bingo delle cazzate, mi sono accodato ai miei colleghi per raggiungere la sala riunioni fisk (le sale riunioni sono due, fisk e fågel, l’equivalente dei nostri “acqua” e “fuoco” di quando, da bambini, si voleva guidare qualcuno alla ricerca di qualcosa).
Earavmo in tutto dieci: un paio di assenti, la responsabile delle HR, il CEO e un collega nuovo che in questo periodo è a casa con la licenza di paternità. Lo schema di queste riunioni è più o meno lo stesso ogni mese, gli argomenti trattati ieri sono stati:
1) andamento economico del mese scorso di tutta l’azienda, con attenzione maggiore, ovviamente, al nostro reparto.
2) variazioni dell’organico: 6 assunti negli ultimi 2 mesi, con breve presentazione di quelli in sala
3) Progetti acquisiti, in corso di acquisizione, e prospect
4) presentazione del corso di introduzione all’azienda: dato che sono state assunte molte persone di recente, il management ha paura che non ci sia sufficente attenzione all’inserimento di ciascuno. A partire da ottobre ci saranno alune giornate di corso con la storia dell’azienda, la condivisione dei metodi di progetto, spiegazioni sul funzionamento della burocrazia e delle policy. Oltre a questo, sono previste uscite di un paio di giorni per attività di “team making”, ad esempio con attività all’aperto nei boschi o in barca.
5) confronto aperto su come migliorare il nostro lavoro, strumenti, corsi, eccetera. A partire dalla prossima riunione ci sarà un momento di condivisione tecnica in cui una persona, interna o chiamata dall’esterno, parlerà di nuove tecnologie, oppure di cose che si sono imparate negli ultimi progetti.
6) raccolta di idee per le attività da fare dopo le prossime riunoni: è abitudine infatti chiudere le riunioni mensili con una cena insieme e un’attività extra lavorativa. Le ultime quattro: laser tag, gara podistica, bowling, gara di equitazione. Nuove idee, accolte con entusiasmo: sessione di cucina, kayaking, paintball, curling, pattinaggio su ghiaccio.
Io mi stavo quasi commuovendo, quando sono arrivate le cinque. E’ giunto il catering con la cena, e mentre si mettevano i vassoi in tavola siamo andati in cucina a prendere piatti, bicchieri e posate.
A tavola si è chiacchierato di tutto tranne, per regola ferrea, di lavoro.
Il menu comprendeva spiedini caldi di salmone, spiedini caldi di pollo, lime, basilico e semi di zucca, tacos avocado e salmone, una specie di gnocco al forno con basilico, una Caesar Salad con pollo crostini basilico pomodorini e formaggio parmesan-like, e tartine al caviale, basilico e uva passa.
Il tutto accompagnato da bevande analcoliche ed esotiche come bibite biologiche al lampone, al mirtillo, e altra frutta.
Finita la cena abbiamo sparecchiato in pochi minuti (ciascuno il suo), e si siamo preparati alla seconda parte della serata, con programma a sorpresa. Ci siamo divisi in 2 macchine e un Taxi (pochissimi vengono al lavoro in auto) e ci siamo diretti fuori città, in un complesso industriale. Il tempo di salire in ascensore, ed è presto svelata l’attività a sorpresa: una gara di Go-Kart!
Bardati di casco e tuta siamo saliti a bordo dei mezzi, e dopo una decina di minuti di qualifiche si è decretato l’ordine di partenza della gara vera e propria. Ho tenuto discretamente a galla l’onorabiltà della mia provenienza dalla Terra dei Motori, con un quarto posto che poteva anche essere podio, non fosse stato per un paio di bandiere gialle che hanno annullato il distacco dal mio inseguitore, che mi ha sorpassato sul finale 🙂
Molte risate, chiacchiere, e mi stavo preparando per uscire, quando in realtà ci siamo spostati in un’altra sala, attrezzata con giochi di vario tipo; il nosto programma comprendeva:
- Rodeo su toro meccanico
- Lancio dello stivale
- Gara di piantamento chiodi in un ceppo di legno
- Air Hockey
Dopo una piccola pausa in saletta apposita con frigo e birre a servizio libero (VERA Heineken al 5% di gradazione alcolica!), il gran finale, con un torneo di biliardo.
Dopo la premiazione simbolica dei vincitori della serata (applausi), tutti di ritorno a casa, io sono arivato verso le dieci e mezza.
In tutto, cinque ore e mezza di riunione, oltre ogni aspettativa!
Io continuo a chiedermi se sia davvero possibile che si possa lavorare in un ambiente del genere. Spero solo che non mi succeda quello che è succede in questo cartone animato di Dilbert… (abbiate pazienza, non l’ho sottotitolato. E’ un modo come una altro per ripassare l’inglese 🙂 )
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ç_________________ç vengo anche io a lavorare lì!!!!!!
Sei atterrato nel paese dei balocchi!!
sono contenta x te!
buon proseguimento e chissà che non ti verremo a trovare fra qualche annetto con Ale… xkè mi sa tanto che non hai voglia di tornare in Italia tanto in fretta!
baci
Fre
ciao Fre!
Guarda, con un mio amico in una mail ho usato la stessa espressione!
Un altro, poi, mi ha chiesto se a ditta per cui lavoro non si chiamasse magari “Hansel & Gretel” 🙂
Saluta tutti quelli che si ricordano vagamente di me, alla cena di Hair!
sig sig che commozione….
Un posto veramente d’oro. Sono contento per te.
Mauro, ho capito!
Sei davvero finito nel paese dei balocchi. C’è anche la fata turchina. Attento, fra un po’ ti spunteranno coda e orecchie!
[…] le cose, di quali sono i piani per il futuro, e si passa un po di tempo insieme. Avevo scritto un post simile l’anno scorso, ma nel frattempo è scoppiata l’onnipresente crisi, che ha fatto le sue vittime anche fra i […]