Ieri ho dedicato l’intera giornata ad un’escursione in Kayak. Ho cercato qualche noleggio che mi consentisse di vagare per il centro città, ma da quello che ho visto molti sono aperti solo al sabato e alla domenica, mentre i “Kajak klub” più organizzati sono distanti dal centro città.
Così ho preparato una borsa con un cambio, acqua e un po di frutta, e alla mattina sono partito in direzione di un noleggio nei pressi dell’Università. Da li, non potendo fare a meno di sorridere per un improbabile parallelo di una scena di “Into the Wild”, mi sono avviato pagaion pagaioni per i meandri del lago Mälaren, onnipresente ed infinitamente tortuoso.
Sulle sponde una gran quantità di gente prendeva il sole in spiazzetti fra le rocce, o si tuffava nel lago a schiamazzare. Una quantità di sentieri e piste ciclabili costeggiavano le sponde, e si potevano vedere le solite famiglie portare a spasso i bambini. Ho curiosato intorno ad un idrovolante, poi mi sono diretto verso un canale regolato da un semaforo che, passando sotto l’autostrada, conduce ad un ramo un po più trafficato del lago. Mi sono diretto verso sud, fino ad arrivare ad un ponte dell’autostrada, della ferrovia e della metropolitana, poi ho deciso di fare dietro front perchè da li in avanti sembrava ci fosse più che altro un quartiere industriale. Ragionando sul fatto che non sempre succede di passare sotto la metropolitana, ho fatto dietro front ed ho fatto rotta verso nord. Avvicinandomi alle zone residenziali, il paesaggio cambia: le rocce rosse ed i canneti lasciano il passo a piccoli moli di abitazioni private, che vanno dalla baracchina con attraccato davanti una vecchia barchetta in vetroresina, alle ville con veranda e tavoli in legno sul mare, con attracco privato di motoscafi di lusso. In entrambi i casi, molta gente sdraiata a prendere il sole e, nelle zone più amene, a fare il bagno davanti a casa propria.
Nei pressi di un “Marina Club” ho scelto un angolino e mi sono fermato per il mio pic-nic, per poi ripartire verso nord. Dopo un altro paio di ponti le case si sono rarefatte, e lungo le sponde sono apparse grosse ville storiche con giardini digradanti nel lago.
Dopo i giardini, solo un susseguirsi di rocce, spiaggette affollate di famigliole e canneti, in cui papere e cigni pensavano ai fatti loro.
Stavo decidendomi a tornare indietro, quando qualcosa ha attratto la mia attenzione, e avvicinandomi al centro del “fiume” ho visto… una renna! O meglio, una sagoma di metallo a forma di renna, dipinta, appoggiata a chissà quale scoglio al centro del lago…
Dopo aver visto questo ho fatto ritorno al club, incrociando un paio di persone che facevano sci nautico ed osservando la polizia in motoscafo che fermava e faceva la multa ad un tizio che correva su una moto ad acqua.
Arrivato al molo di partenza, ho salutato una famiglia che aveva appena noleggiato due canoe da due, una per mamma e papà con un figlio ciascuno, e tutti infagottati nei giubbotti salvagente stavano partendo per una pagaiata serale in attesa del tramonto…
Ho fatto quello che ho potuto per documentare la cosa, compreso portarmi dietro la macchina fotografica in una scatola di plastica da frigo:
Qui qualche spezzone di filmato,
Su flickr qualche foto, ed infine su Google Maps una ricostruzione del tragitto (che si può vedere anche con Google Earth).
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Hai fatto un bel giro, chissà che male alle braccia la sera!
Immagino che i kayak non abbiano un baule con serratura in cui chiudere la pagaia!? 😉
Stupendo !!!! Ammetto spudoratamente che stò morendo d’invidia… Sii buono, consolami….dimmi almeno che è pieno di zanzare grandi come elicotteri…! Ciao Mauro, continua cosi!!! Sono curioso di leggere i prossimi “reportage”, anche se ora ho un dubbio: ma tutti gli scarponi invernali nella scarpiera, d’inverno, con le finestre chiuse….ma che puzza fanno ??!!??
@PaoloBar: taci, che per un attimo quando sono uscito dal Kayak per fare il “pic-nic” mi è venuto in mente il mio precedente con la macchina della Hertz, e mi sono immaginato il Kayak prendere il largo senza di me, lasciandomi sull’isolotto… ho fatto in modo che non succedesse 😉
@redfly61 a meno che non fossero quelli che io credevo Gabbiani, no, niente zanzare, nè mosche, da queste parti! Oddio, qualcuna, occasionale, ma niente di più. Per gli scarponi sono già più preoccupato, in effetti, ma a questo credo che penserò un po più avanti 😀
[…] mia. Da lì partì la mia esplorazione delle acque della città, in luglio, durante una gita in kayak. Ieri, approfittando della bella giornata e dell’invio di Giusi sono andato a… […]