cos’è, a cosa serve e perchè usare Twitter


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Attenzione, questo post non è una lettura tecnica per informatici estremisti od ornitologi anglofoni.
Questo post è scritto per te, si, proprio te che:

– non sai cos’è twitter
– mi conosci personalmente (se non sei mio parente)
– mi reputi sufficientemente interessante da leggere ‘sto sito, ogni tanto, e di grazia che non tutti possano portare il monitor in bagno
– non hai (sempre) tempo, voglia, interesse, competenze per scrivere cosa fai in un tuo blog.
– ti interessa restare “in contatto”, senza necessità di avere cose eclatanti da scrivere.

Ebbene, questo post è per te, ed è un invito ufficiale ad usare Twitter.
Ma cos’è ‘sto Twitter? Prendi tempo, leggi con attenzione. Clicca su “Continua” qua sotto, se non sei a pagina intera:

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Karaoke esistenziale: Shape of my heart

Avevo già pubblicato una traduzione di questa canzone, ormai quasi cinque anni fa.
Nel frattempo sono passati cinque anni, ma alcune canzoni evidentemente si ripropongono, anche se in chiavi di lettura diverse. E mi sono anche accorto di aver lasciato dei puntini di sospensione alla fine, probabilmente perchè manca la seconda strofa. Oggi è tempo di rimediare:

free music
He deals the cards as a meditation
And those he plays never suspect
He doesn't play for the money he wins
He doesn't play for the respect
He deals the cards to find the answer
The sacred geometry of chance
The hidden law of probable outcome
The numbers lead a dance

I know that the spades are the swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart

He may play the jack of diamonds
He may lay the queen of spades
He may conceal a king in his hand
While the memory of it fades

I know that the spades are the swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart
That's not the shape, the shape of my heart

And if I told you that I loved you
You'd maybe think there's something wrong
I'm not a man of too many faces
The mask I wear is one
Those who speak know nothing
And find out to their cost
Like those who curse their luck in too many places
And those who fear are lost

I know that the spades are the swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart
That's not the shape of my heart
Lui gioca a carte come meditazione
e quelli con cui gioca mai sospetterebbero che
non gioca per il denaro che vince
non gioca per rispetto
Lui da le carte per trovare la risposta
la sacra geometria delle opportunità
Le leggi nascoste di un probabile risultato
I numeri conducono le danze

So che i Picche sono le spade di un soldato
So che i Fiori sono armi di guerra *
So che i Quadri significano denaro per quest’arte **
Ma quella non è la forma del mio cuore

Potrebbe giocare il fante di Quadri
Potrebbe buttare la regina di Picche
Potrebbe nascondere il Re che ha in mano
mentre la sua memoria svanisce

So che i Picche sono le spade di un soldato
So che i Fiori sono armi di guerra
So che i Quadri significano denaro per quest’arte
Ma quella non è la forma del mio cuore
quella non è la forma, la forma del mio cuore

E se ti dicessi che ti amo
forse penseresti che c'è qualcosa di sbagliato
Non sono un uomo con troppe facce ***
La maschera che porto è una sola
Quelli che parlano non sanno nulla
ma scoprono le cose a loro spese
Come quelli che maledicono la loro fortuna in troppi posti
E quelli che hanno perso ogni paura

So che i Picche sono le spade di un soldato
So che i Fiori sono armi di guerra
So che i Quadri significano denaro per quest’arte
Ma quella non è la forma del mio cuore
quella non è la forma del mio cuore…

* clubs è il seme dei fiori nelle carte francesi. Club significa mazza, randello, tradotto nelle nostre carte da briscola nel seme dei bastoni

** diamonds significa diamanti, o rombi. Simboleggiano il denaro, come nelle nostre carte il seme dei denari. Curioso il riferimento all’arte, quando in italia il seme si chiama Quadri!

*** faces significa ovviamente “facce”, in questo contesto non sono uno con molti volti nascosti. Ma nel gioco delle carte le faces sono anche le carte con dei volti, quelle che in Italiano si direbbero figure. Non sono un uomo con troppe figure nella propria mano, quindi, allude anche al fatto di non avere delle buone carte.

Indiana Jones e qualchecosa dei teschi di cristallo

Boh, che sia noioso magari no, ma l’impressione che mi ha fatto è stata di un’accozzaglia di riferimenti esoterici, situazioni forzatamente assurde, e di cambiamenti di personaggio decisamente pretestuosi.

Secondo me, ci si poteva fermare tranquillamente al Sacro Graal.

Capisco che, incontrando Indy Dio per due volte in tre film, si dovesse puntare a qualcosa di eccezionale, ma così… boh.

E poi, i “Comuinsti” non sono la stessa cosa dei Nazisti, come nemico da immaginario collettivo.

Boh…..

L’ho già detto, “Boh”?

Accadimenti, Concidenze, Impressioni

Dieci minuti di navigazione su Flickr, stasera, e due spunti interessanti:

Il primo è balzato agli occhi guardando le statistiche: sui giornali appaiono queste notizie, e fra le mie foto  balza nella classifiche delle più viste proprio questa, peraltro non tanto interessante. Immagino si tratti di un gruppetto di redattori a cercare le foto per “decorare” gli articoli, via Google o Flickr. Ma prima come si faceva?

Il secondo spunto è decisamente più interessante: sono capitato sull’album di un utente di nome May Beetle, che merita decisamente una visita. Volevo scegliere una o due foto da aggiungere ai preferiti, ma… non sono riuscito a fare una scelta. Ci sono sia contrasti e giochi geometrici (che mi divertono alquanto) che poesia e ironia di ritratti, molti bianco e nero. Titoli e didascalie non sono lasciati al caso.

Le foto qui sotto, ad esempio, sono sue:
Linguaggi Binari

Indirizzo sconosciuto

Una piccola nota: ho comperato alla COOP un trolley in offerta, per rimpiazzare il mio che stava dando evidenti segni di debolezza. Arrivato a casa, ho fatto per compilare la targhetta con l’indirizzo del proprietario, e… mi sono accorto che non sapevo cosa metterci.

Strana sensazione.

Karaoke esistenziale: Walking in Space

Questa volta Karaoke esistenziale multimediale: ho pubblicato su YouTube la canzone “Walking in Space”, tratto dal musical Hair, nell’interpretazione della compagnia del Teatrino della Rocca. Il testo è già tradotto nei sottotitoli, seppur con qualche imprecisione. Nel seguito dell’articolo, dopo il “Continua”, il testo tradotto con un paio di note.
Se volete sorridere, immaginatemi nei panni di uno dei soldati 🙂


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Hair (reprise)

HAIR live è una produzione originale di Teatrino della Rocca il 16 e 17 Maggio 2008 ore 21:00 al TEATRO STORCHI di Modena, prenotazioni biglietti c/o AVIS Comunale MODENA 059.3684902 – 3684903 LUN-SAB 9:00 alle 12:00 e prevendite autorizzate

Platea e Palchi 15 EURO Galleria e Loggione 10 EURO.

E’ una delle poche occasioni di assistere ad uno spettacolo nel rispetto dei canoni artistici del Teatrio Musicale di Londra e Broadway con solisti, coro ed orchestra dal vivo; ormai (purtroppo) è infatti consuetudine anche per le compagnie professionistiche utilizzare basi musicali in una sorta di karaoke-musical.

Dopo il grandissimo successo di “Jesus Christ Superstar”, che ha ricevuto unanimi consensi di critica e di pubblico in tutta la provincia di Modena e molti importanti teatri italiani, l’associazione Teatrino della Rocca ha deciso di avventurarsi in una nuova sfida presentando il musical “Hair”Live. Ispirato al libretto originale teatrale ma anche, e soprattutto, al film del regista Milos Forman del 1979, “Hair” è un omaggio alla musica che ha caratterizzato gli anni ’60 e ’70 e la generazione degli hippies, dei giovani che contestavano la guerra in Vietnam. Il musical, che ha fatto ballare e sognare una intera generazione tramite la propria energia e la propria carica emotiva e passionale, sarà eseguito completamente dal vivo con la partecipazione di oltre 40 interpreti; regia, scenografia, allestimenti e arrangiamenti musicali sono tutti originali.

Il legame con gli anni ’70, quelli della contestazione giovanile e della rivoluzione culturale, è stato reso particolarmente saldo da una serie di fattori emblematici tra cui, la forza delle idee innovative, la consapevolezza della potenza dei movimenti di massa, ma anche e soprattutto dalla forza di una musica travolgente, la musica rock, carica di significati non solo politici, ancora riferimento per le attuali produzioni discografiche. Accanto a nomi eclatanti del panorama musicale dei “seventies” come Jimi Hendrix, i Doors, Bob Dylan, gli Who etc… la gioventù dell’epoca trovò un forte simbolo culturale nelle rappresentazioni teatrali. HAIR è stato a tutti gli effetti il manifesto della generazione dei “capelloni”, degli “hippies”, degli oppositori alla Guerra nel Vietnam che videro in questo Musical la trasposizione artistica delle proprie idee (critica al perbenismo e conformismo, critica all’odio razziale e alla guerra, invito a portare i capelli lunghi intesi come segno di libertà contrapposto alle rasature dei soldati americani, i “marines” inviati in Vietnam). In HAIR (Capelli appunto) il contesto è quello dei “BE IN” (manifestazioni di protesta di massa in cui i giovani bruciano la cartolina di chiamata alle armi) dove si inneggia alla riscoperta delle filosofie orientali, alle droghe psichedeliche credute allora capaci di portare alla piena liberazione della mente e alla libertà sessuale; è soprattutto però il senso dell’amicizia a emergere su ogni altro valore, amicizia per cui si è disposti a tutto … persino a sacrificare la propria vita.

INTERPRETI

CAST

Berger, Antonio Zironi
Claude Bukowsky, Virgilio Ottaviani
Sheila, Francesca Grandi
Jeanie, Giulia Barozzi
Woof, Giacomo Rabitti
Hud, Paolo Schembri
Dionne, Roberta Zanasi
Berger’s Mum, Leonardo Martinelli

Corpo di ballo:
Alessandra Bertolani, Carla Cortese, Eleonora Franciosi, Paola Menozzi, Alice Rubbiani

Hippie Tribe:
Elena Bacci, Barbara Bergamaschi,Alessandro Bertesina, Giorgio Boffardi, Mauro Boffardi, Giuliano Compagnoni, Luca Degl’Antoni, Rossella Ferilli, Davide Grandi, Roberto Ivaldi , Cristina Lamandini,Elena Manzini, Giuliano Rizzi, Maria Rosa Bergetti, Fulvia Gasparini, Elisabetta Mancuso, Sonia Fasano, Giorgio Maselli, Ilaria Margherita Tarozzi, Sara Trentini, Gabriele Valli

Orchestra e Gruppo Rock:
Flauto/Ottavino, Sabina Frondi
Clarinetto/Sassofoni, Marco Ferri
Tromba, Nicola Malaguti
Trombone, Enrico Pozzi
Batteria, Gianluca Panella
Basso Elettrico, Simone Tardini
Chitarra Elettrica, Simone Galassi
Pianoforte e Tastiere, Domenico Barani
Hammond e Tastiere, Marcello Cassanelli

Direzione Musicale, Domenico Barani

Ingegnere del suono, Andrea Annovi
Arrangiamenti e Trascrizioni, Virgilio Ottaviani – Domenico Barani Coreografie, Alessandra Bertolani Aiuto Regia, Roberto Ivaldi Adattamento e Regia, Virgilio Ottaviani Ivan Andreoli

L ‘incasso sarà devoluto in beneficenza per un nobile scopo come quello perseguito dall’AVIS.
Il Teatrino della Rocca negli oltre 5 anni di attività ha devoluto in beneficenza oltre 20.000 EURO in particolare collaborando con le associazioni Rock No War e Legambiente Solidarietà, Progetto Bambini di Chernobyl.

Hair: the musical

I più temerari di voi hanno l’occasione di vedere il sottoscritto, insieme a fratello e cognata, esibirsi ne “Hair: The american tribal love-rock musical“, insieme alla compagnia del Teatrino della Rocca, al prestigioso Teatro Storchi di Modena. L’incasso è devoluto alla sede modenese dell’Avis. Oltre alla danza, canti e musica sono dal vivo.

Per informazioni sulla prevendita biglietti: