IBM ha pubblicato un’interessante studio su come i vari mercati nazionali “reagiscono” al commercio elettronico, l’ “e-readiness Ranking Results”.
Se non vi va di leggere il documento originale (in inglese, qui: IBM 2007 E-Readiness WhitePaper), pubblico il trafiletto riportato da “La Stampa” di oggi:
L’Italia si piazza al 25esimo posto, con un tasso di E-readiness pari a 7,55 su 10, mentre gli Stati Uniti che guidano la classifica toccano 8.95 punti, seguiti a breve distanza da Hong Kong (8,91) e Svezia (8,85). È quanto emerge dalla nona edizione della ricerca «e-readiness Ranking Results» realizzata da Ibm e dall’Economist Intelligence Unit, un’overview a livello mondiale sulla ricettività dei mercati nei confronti delle opportunità legate ad internet e alle tecnologie digitali.
Per quanto riguarda la posizione dell’Italia nelle 6 categorie chiave prese in esame dalla ricerca (infrastrutture tecnologiche, contesto di business, fattori socio-culturali, quadro legale di riferimento, policy e vision del governo, modelli di consumo e del business), il nostro Paese ottiene un buon piazzamento solo in relazione al «quadro legale di riferimento», collocandosi al primo posto tra gli stati dell’Europa Occidentale e all’ottavo a livello mondiale. Solo in questo settore, infatti, l’Italia appare nella top ten globale.
Per quanto riguarda le altre categorie l’Italia ha una classifica tutt’altro che lusinghiera, (ad es. le infrastrutture tecnologiche in cui il 13esimo posto a livello europeo e il 23esimo a livello mondiale la collocano tra le peggiori fra le economie avanzate; sotto il profilo del contesto tecnologico, l’Italia è il fanalino di coda a livello europeo – al pari della Grecia – e si colloca al 41esimo posto nel mondo). Un leggero miglioramento si riscontra nelle categorie fattori socio-culturali (12esima a livello europeo, 20esima a livello mondiale), policy e vision del governo (rispettivamente 13esimo posto e 23esimo) e modelli di consumo e del business (15esima posizione europea e 27esima mondiale).
Grazie all’analisi approfondita della ricettività dell’economia italiana verso le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, maintaining momentum giunge a raccomandare l’adozione di alcune azioni capaci di incrementare l’e-readiness italiana, in particolare: una politica di investimenti strategici in infrastrutture, attuata in stretta collaborazione dal governo centrale e da quelli locali; una stretta partnership tra pubblico e privato per assicurare un sicuro progresso in tutte le aree interessate dalla ricerca e il sostegno a progetti d’eccellenza.
I grassetti sono miei, ovviamente.
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[…] il rapporto IBM legato al settore e-commerce, eccone un’altro del World Economic Forum dedicato al settore IT in […]