A volte nella nostra vita si verificano minuscoli eventi pseudocasuali, attorno ai quali ruotano, si consolidano, e prendono forma eventi sempre più grossi ed importanti, come pianeti o galassie.
Credo di avere vissuto una di queste singolarità.
(In Astrofisica la parola singolarità ha un significato ben preciso. Appasionati di astrofisica che le leggete (?), perdonatemi quindi se utilizzo questo termine a sproposito, ma non riesco a trovare la parola che cercavo, di solito usata nel cercare di spiegare la soluzione ai paradossi dei viaggi temporali).
Durante una serata gioviale alla fine di una conferenza di lavoro, fra discussioni multinazionali su figli, droghe leggere e Viagra, a una tavola su cui era scorsa tanta tanta birra, ho espresso il desiderio di lavorare in un paese straniero, possibilmente del nord europa, per conoscere realtà lavorative diverse, modi diversi di condurre progetti. A questa frase è seguito un passaggio di mano di un biglietto da visita, e da lì si è messo in moto un ciclone di eventi, di cui ora forse vedo solo le prime avvisaglie.
Forse quel piccolo rettangolino blu è la chiave, l’elemento mancante per passare al livello successivo.
Gli effetti hanno già cominciato a farsi sentire, e non piccoli: hanno preso forza i rimuginamenti fra me e un mio colleg amico, si sono considerate opzioni, si sono fatte telefonate. A un viaggio in Svezia (che ha incrociato le storie di altre due persone, ma questa è un’altra storia) è seguita un’offerta di lavoro, che già di suo ha condizionato la vita di ex-colleghi aspiranti soci, ex-colleghi amici, amici di ex colleghi, e amici colleghi.
All’accettazione dell’offerta sono seguite le dimissioni di questi giorni, e l’inizio (finora più teorico che pratico) dei preparativi per il trasloco a Stoccolma, che dovrebbe avvenire nel mese di Luglio, e che ovviamente tocca la famiglia e gli amici.
Come da un granello di polvere si forma un fiocco di neve, una goccia di pioggia o un chicco di grandine, in modo inaspettato questa scelta sta generando effetti imprevisti, che non voglio spiegare tutti qui. Comunque, so per certa una cosa: anche se si dovesse risolvere in nulla, in una bolla di sapone (e non sarà così, non può essere così), già oggi, prima ancora di fare la valigia, ne sarebbe valsa la pena.
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