Karaoke esistenziale: I Just Don’t Think I’ll Ever Get Over You – Colin Hay


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Per la serie divertiamoci a tradurre l’intraducibile, ecco un’altra canzone tratta dalla colonna sonora di Scrubs, I Just Don’t Think I’ll Ever Get Over You.
“Get over with” è una di quelle combinazioni di parole che in italiano si rendono con un intero paragrafo, e fra l’altro cambia significato a seconda della persona a cui si riferisce. “Get over with you/it” significa “farsi passare”, “superare”, “andare oltre”. Lasciarsi alle spalle una persona, o un’esperienza, e ripartire. Tradotto così nel testo della canzone sarebbe stato lungo o inappropriato, così ho scelto “dimenticarti”, anche se il significato non è esatto, rende l’idea.
Voi in che modo l’avreste reso in una o due parole? Continue reading

C’è chi ci mette la faccia

photo.stamps.com Un azienda in accordi con le poste americane hanno lanciato un servizio molto carino: la possibilità di acquistare francobolli personalizzati con un’immagine a piacimento. Dato che si fa tutto via internet, spero stiano molto attenti alle immagini utilizzate 🙂
Per chi si chiede come funziona: sta tutto nel Codice a barre bidimensionale, spero sia univoco, se no con una fotocopiatrice…
http://photo.stamps.com

Annunci mirati

Una delle caratteristiche di Google Mail è quella di far apparire annunci pubblicitari che in qualche modo hanno a che fare con la mail stessa. Non so esattamente cosa abbia fatto scattare l’associazione fra la lettera di una mia amica e l’elenco degli annunci qui a fianco, comunque il motore di Google sta dando prova di vera intelligenza:
Hai “Musica in te”? Stitichezza addio! Ascolta Gigi D’Alessio, e in più qualche Fibra non fa male.
Sono un po basito O_o”’

Ad Istanbul, tra pubbliche intimitÃ

La poetica di Enrico Pietrangeli è costruita su un’idea antica ed epica di eroismo dove l’autenticità è fissata dalla sequenzialità degli eventi scaturiti dalla macrostoria. Il percorso a ritroso è scandito da fatti bellici, dalle grandi guerre all’11 settembre, ma è anche un tributo a maestri di poesia del passato, da Baudelaire a Rumi fino ad Ungaretti al quale è dedicata, oltre che una poesia, la chiusa della silloge: “M’illumino di provvisorio

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