Diario d’Irlanda, 18 Luglio 2006

18 Luglio, Kilmore Quay - ClonakiltyKlonakilty, 18 luglio 2006, 18:30

Oggi io e Ronzinante ci siamo fatti una bella galoppata in direzione del tramonto. Dopo la cena di ieri (buona, ma forse la guida ha ecceduto con i toni entusistici) sono andato a letto presto, per partire stamane con il fresco.
Per radio continuano a parlare dell’attuale ondata di caldo, che potrebbe infrangere il record di temperatura registrato a Kilkenny nel 1800 e qualcosa.
In realtà questo record è di 33,3°, per cui a me non sembra nella di eccezionale! Ho fatto un bel giro della penisola di Hook, arrivando fino al faro e risalendo sul versante occidentale. Poi mi sono perso un paio di volte, ma alla fine sono arrivato ad Arthurville, attraversando un braccio di mare con il traghetto. Nei cinque minuti di traversata ho parlato con un uomo che mi ha riconosciuto dall’accento, e abbiamo fatto un escursus storico partendo dal periodo dei normanni, quando i monaci irlandesi spegnevano il fucoco del faro di Hook (è un faro molto vecchio!) alla vista di navi inglesi, passando poi alla guerra d’indipendenza, arrivando alla futura liberazione dell’Ulster, con la tecnica meno cruenta possibile: fare più figli degli inglesi.
Devo dire che si stanno impegnando in tal senso, dato che la famiglia irlandese media, da quanto abbia potuto constatare, è di cinque o sei persone!
Comunque gli Inglesi, storicamente, qui non riscuotono molte simpatie, e vedendo tutte le rovine che ci sono in giro non è difficile capire perchè.Quest’uomo ha raccontato anche che, durante la guerra delle Falkland, alcuni irlandesi partirono per supportare l’Argentina contro il Regno Unito. Pensavo a Steve, l’ex soldato conosciuto a Dublino, e al fatto che forse il mondo è troppo piccolo per poterci vivere in pace.
La destinazione più pittoresca, secondo la guida, è Kildare, pluripremiata come “The best tiny village”, “il miglior paesino”. Da due chilometri prima del paese è iniziata una fila interminabile di auto. Ho attraversato Kildare come su un nastro trasportatore, in mezzo al serpentone di auto in cerca di parcheggio, e sono stato preso da un tale attacco di repulsione da folla turistica che sono fuggito il più in fretta possibile. La strada proseguiva lungo delle meravigliose scogliere, tanto che mi sono quasi stancato di fermarmi a ogni curva per fare foto. Quasi.
Le ore di guida hanno cominciato a farsi sentire, così ho fatto una sosta in spiaggia (evidentemente ho un talento inaspettato nel trovare sempre la bassa marea), e poi un’altra a Tullamore, dove ci sono le rovine di un convento francescano.
La cosa più impressionante di questo sito è che è completamente aperto ed incustodito, e si può esplorare in ogni angolo.
A creare un’atmosfera surreale c’è anche il fato che da quando gli Inglesi dettero alle fiamme la Tullmore Abbey, nel 1619, la gente del paese ha continuato ad utiizzarne il piccolo cimitero, per poi cominciare a seppellire i propri cari anche all’interno dell’abbazia.
Così si può girare per il chiostro, nella biblioteca o nella cucina, trovando tombe che vanno dal 1600 ai giorni nostri. Non oso immaginare che effetto possa fare questo posto durante la notte!
Da Tullamore ho percorso l’ultimo strappo fino a Clonakilty, un simpatico paesino dalle case colorate e dalle vie piene di negozi. Questa cittadina è famosa per aver dato i natali a Michael Collins (un eroe della rivoluzione), e per la sua produzione di White e Black pudding.
Cos’è il pudding? E’ una specie di salsiccia ripiena di un impasto di cotiche di maiale. Il Black si differenzia dal White per la sobria aggiunta di sangue di maiale fresco.
Ok, non dovrei essere schizzinoso io, che provengo dal paese dei ciccioli e del cotechino, ma… ugh!

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