Barcode War

Barcode War Ok, il caldo gioca brutti scherzi. Oggi, durante la pausa pranzo al centro commerciale
con i colleghi, mi è nata un’idea talmente scema che potrebbe anche funzionare. Non so se qualcuno ci
abbia già pensato, io la affido all’etere e aspetto che qualcuno la raccolga, la migliori e la metta
in pratica.
Qualcosa a metà fra il Fight Club e il Flash Mobbing, signore e signori, a voi la “Barcode
War”!
(Tùn dùn duuuunnn!)Allora, da tempo ormai nei supermercati, soprattutto quelli più grandi, si sta diffondendo il “Salvatempo”, o “Spesa al volo”, comunque lo vogliate chiamare. Si tratta di un lettore di codici a barre con un piccolo schermo, che registra i prodotti “blippati” prima che siano messi nel carrello, e permette di arrivare alla cassa con il conto già fatto.
Ebbene, esso è lo strumento chiave di questa piccola rivoluzione! Ecco come funziona una gara di Barcode War:

Fase 1: Pronti…
L’organizzatore fa un sopralluogo in un supermercato, più grande è, meglio è. Identifica un bancone che in poco posto contenga molti prodotti diversi (è importante) e prende nota dei barcode. Una volta capita la differenza fra le varie codifiche, si tratta solo di prendere giù dei numeri. Più sono, e più sono vicini, meglio è. Per esempio, ipotizziamo 30 diversi barcode di Yoghurt, in cinque metri di banco frigo. Chiameremo questo luogo “la fonte”.

L’organizzatore pubblicizza su Internet (il dominio www.barcodewar.it è ancora libero!) il luogo e l’ora della battaglia: per esempio, “Venerdì 30 giugno fra le 20 e le 20:30 al Grandemilia a Modena, punto d’incontro davanti al pizzettaro”. La dimensione e dell’affollamento del supermercato influenzeranno il gioco.
E’ gradito cenno di conferma, come ai matrimoni.
L’organizzatore utilizzando un qualsiasi programmino (o l’etichettatrice che ha a lavorare), stampa le etichette con i codici di cui ha preso nota. E’ l’unico materiale che serve preparare!

Fase 2: Partenza…
I concorrenti arrivano, si recano al punto d’incontro, e l’organizzatore attacca loro un’etichetta sulla maglia, dietro al collo (gergo tecnico: sul “coppetto”), o sulla schiena. Ogni concorrente si reca all’ingresso del supermercato, prelevando con la propria tessera un “salvatempo”.

Anche l’organizzatore (o un suo compagno) entra, e si pone a guardia della “fonte”, per evitare truffe.
Altri arbitri, se ci sono, si spargono per il supermercato.

Fase 3: Via!!!
A un orario preciso (si possono usare gli orologi sul Salvatempo stesso), la battaglia inizia! Nel tempo prestabilito, ciascun giocatore deve cercare di “blippare” quanti più possibili avversari. Se la fase 2 è avvenuta “alla spicciolata”, i giocatori non si riconosceranno, se non per l’etichetta sulla schiena!
Regola fondamentale: non bisogna attirare l’attenzione, pena la squalifica (e il cicchetto del personale del supermercato): niente corse o collutazioni.
Seconda e ultima regola (ovvia): non si stacca o si copre la propria etichetta.
Gli arbitri (identificandosi) possono requisire i Salvatempo e l’etichetta. L’organizzatore controlla che i giocatori non “blippino” i prodotti originali sullo scaffale. Per questo è importante che i codici prelevati siano tutti vicini fra loro.
A ogni giocatore corrisponderà un prodotto diverso, in base al codice che porta sulla schiena. Sul Salvatempo compare il numero ed il tipo di prodotti acquistati.

And the Winner is…
Allo scadere del tempo, tutti i giocatori si ritrovano alla “fonte”. Il giocatore con il maggior numero di “bip” è il vincitore, occorre solo controllare che fra i suoi “colpi” non ci sia anche il suo stesso barcode (pena la squalfica). Si va a festeggiare nel locale più vicino, non prima che tutti abbiano resettato i Salvatempo e li abbiano rimessi al loro posto.

Ok, forse non è una cosa molto ortodossa, ma non ho trovato nessuna legge o regolamento che si infranga durante il gioco. Vi immaginate l’ebrezza di girare fra gli scaffali, facendo finta di niente e sapendo che chiunque incontriate potrebbe essere il nemico? E il monolitico “blip!” che, alle vostre spalle, suona la vostra condanna?

C’è qualcuno che voglia organizzare qualcosa del genere?