Oro virtuale made in China

Secondo quanto riporta questo articolo del New York Times, starebbe nascendo in Cina una nuova realtà industriale, basata su giocatori professionisti in giochi multigiocatore online.
Questi sistemi consentono ai giocatori di giocare collegati ad Internet con migliaia di altri, e di muoversi in ambienti fantastici e compiere missioni con il proprio personaggio, facendolo evolvere ed interagendo con gli altri.
In questi mondi esiste una specie di micro-economia, basata sulla valuta del luogo, che si basa su ricompense, tesori e compravendita di oggetti di varia utilità e potenza.
Solo che per guadagnare tutto questo sono necesarie pazienza, abilità (e molto tempo da perdere, aggiungo io). Ed è qui che entra in gioco la Cina: migliaia di ragazzi cinesi (addirittura 100.000, secondo le stime del NYT) “lavorano” 7 giorni su 7, con turni dalle 12 alle 18 ore, per guadagnare oggetti virtuali, e rivenderli in cambio di denaro decisamente concreto agli oziosi giocatori occidentali in cerca di scorciatioie.
Con un guadagno dai 75$ ai 250$ al mese, si lavora in scantinati di capannoni, chiamati “Gold Farm”, e si ha un letto, un po di cibo, e “si può giocare gratis”. Ok, sempre meglio che incollare scarpe in una soffitta, ma non credo sia un granchè.
Sempre secondo l’articolo, in alcuni giochi la percentuale di “lavoratori” cinesi raggiungerebbe il 40-50% dei personaggi che si possono incontrare.
Per cui, fateci un pensierino: su e-bay potete aggiudicarvi un chilo d’oro (virtuale) per 69 dollari (veri), e per 60 dollari e tre giorni lavorativi, un passaggio dal 1 al 30° livello per il vostro personaggio!
Ma… e il divertimento?