Oggi cade il 50° anniversario della detonazione di “Bravo”, la prima bomba H testata dagli occidentali il primo marzo del 1954, nel tristemente famoso atollo di Bikini.
Ma facciamo un po di storia:
Dopo Hiroshima l’interesse del mondo militare per le armi atomiche era in piena crescita. Per mantenere il vantaggio rispetto all’Unione Sovietica, e per sperimentare gli effetti delle radiazioni e dell’esplosione, si decise di passare a un esperimento “reale”. Se durante la guerra i test atomici venivano effettuati in New Messico, nel dopoguerra gli USA pensarono bene di utilizzare un loro protettorato, le Isole Marshall, ricevute “in custodia” dopo essere state liberate dal governo Giapponese, e a debita distanza di sicurezza.
Si procedette, quindi…
a evacuare la popolazione dell’isola di Bikini, dopo averle spiegato che l’esperimento in atto era utile a capire una nuova forma di energia, che avrebbe fatto progredire la conoscenza dell’uomo. I nativi accettarono di buon grado, e furono spostati in un isoletta vicina (ma a distanza di sicurezza), Rongerik, in precedenza disabitata perchè piccola (1/6 di Bikini), senza sufficenti fonti di
cibo e acqua, e per tradizione abitata da spiriti maligni .
Quando il cibo cominciò a scarseggiare la popolazione chiese di essere riportata a Bikini, ed in cambio ricevettero
approvvigionamenti di cibo in scatola per alcuni mesi.
Intorno all’isola di Bikini furono messe all’ancora navi “bersaglio”. Alcune vicine, per valutare gli effetti dell’esplosione, e altre più lontane, cariche di animali, per valutare l’effetto delle radiazioni. In un video si vede tosare una pecora per applicarle una speciale pomata antiradiazioni(!!!)…
Il 1 Luglio 1946 fu fatta esplodere “Baker”, che oltre sugli animali ebbe conseguenze nefaste anche sugli equipaggi delle navi che controllavano l’operazione CrossRoads.
(Altre foto sono sul sito degli Atomic Veterans).
Nel frattempo gli abitanti di Bikini venivano divisi e spostati di qua e di là , sulle varie isolette, perdendo definitivamente il loro stile di vita e di alimentazione.
A questo punto un evento inaspettato: secondo voci molto attendibili, l’URSS avrebbe scavalcato l’occidente nella costruzione dell’evoluzione della bomba a fissione, la bomba H (la differenza è spiegata in breve qui, comunque si tratta di ordigni di potenza migliaia di volte superiori a “Fat Man” e “Little Boy”, le bombe di Hiroshima e Nagasaki).
Questo spinge gli USA ad accelerare la costruzione e la sperimentazione della bomba H. Viene realizzato un prototipo, nome in codice “Bravo”, che sarà sganciato da un aereo e fatto esplodere sopra Bikini. Il Fallout (la pioggia di cenere radioattiva) sarà enormemente più vasto che nel primo esperimento, ma la commissione dell’esperimento analizza i venti ed afferma che non c’è pericolo per la popolazione. Così, il 1 Marzo del 1954, “Bravo” Esplode sul cielo delle Marshall.
I primi a farne le spese furono i 23 marinai del “Lucky Dragon #5” (alla faccia del Lucky!), un peschereccio che si trovava nei paraggi. La storia del suo equipaggio è raccontata nel Museo della Mutazione Atomica .
Si verifica però un altro evento imprevisto: il vento gira improvvisamente verso sud-est, spostando le nubi incandescenti e radioattive dritte dritte verso Rongerik.
Dopo si saprà che i meteorologi militari sin dalla sera prima avevano avvisato gli alti comandi della direzione del vento, che già dalla notte spirava verso Rongerik, ma i loro allarmi vennero ignorati.
Nelle ore che precedettero la ricaduta delle ceneri radioattive, almeno tre navi (schermate dalle radiazioni) passarono vicino all’isola di Rongerik, ma nessuna evacuò la popolazione.
I nativi sentirono l’enorme boato, e videro la luce dell’esplosione da 135 miglia di distanza. Dopo alcune ore cominciarono a cadere dal cielo dei fiocchi grigi, che vennero identificati come neve, ed in realtà consistevano in cenere radioattiva di corallo. Cadevano sulle piantagioni, sulle palme da cocco, sulle fonti d’acqua, e i bambini ci giocarono divertiti per il resto della giornata. Alcuni soldati, chiusi in stazioni meteorologiche, si resero presto conto di essere in trappola (We where trapped by radioactive Fallout ).
Dopo qualche tempo in cui fu lasciata in pieno isolamento, la popolazione di Rongerik venne visitata da dottori in camice bianco, con contatori Geiger che ticchettavano disperati, e alcuni furono prelevati, esaminati in imponenti strutture mediche a Chicago, e rimpatriati.
Nel frattempo comparivano esponenzialmente tumori di ogni tipo, soprattutto alla tiroide, aborti e gravi malformazioni nei bambini. Livelli inaccettabili di radioattività furono riscontrati in cibo, acqua, e nei corpi degli abitanti.
Tracce di Plutonio 239 e 240 nelle urine furono etichettate dai BrookHeaven Laboratories (USA) come “radioattivamente non significanti”. Io comunque mi inquieterei un pò ad avere plutonio nelle urine, poi fate voi…
La situazione proseguì disastrosamente e senza intervento, fino a quando nel 1975 gli abitanti fecero causa al governo americano per costringerlo a fare delle ricerche sul livello di radioattività e sulle condizioni di vita. In Dicembre il governo acconsentì, ma per ragioni burocratiche non venne fatto nulla per i tre anni successivi.
In quei tre anni si continuarono a rilevare livelli di sostanze radioattive assolutamente fuori scala, e finalmente qualcuno decise che bisognava fare qualcosa: nel settembre del 1978 ufficiali dell’esercito arrivarono a Rongerik, e spostarono tutta la popolazione sulle
altre isole.
Poco dopo che la popolazione fu evacuata nuovamente, finalmente si sbloccò l’autorizzazione alle ricerche ambientali, solo che non c’era più niente da ricercare perchè lì non abitava più nessuno….
Nel 1984 finì il periodo di protettorato degli USA sulle isole Marshall. In un commovente discorso, Ronald Reagan ringraziò gli abitanti della neo Repubblica, ed espresse tutto il suo affetto per quei “fratelli” che avrebbero sempre “fatto parte della famiglia”, ed augurò loro un periodo lunghissimo di prosperità , felicità , di rispetto dei diritti umani e della Democrazia.
Nel 1986 gli Stati Uniti dichiararono di voler risarcire la popolazione, ma di fatto non successe nulla.
Nel 1994 il governo delle Marshall intentò una causa con gli USA, e dopo un tira e molla di sette anni, nel 2001 il Nuclear
Claims Tribunal americano stabilì in $563,315,500.00 un equo compenso.
Peccato che a questo tribunale non siano assegnati fondi, e, a quanto ne so, il risarcimento è ben lungi dall’essere consegnato….
Fonti:
– A Short History of the People of Bikini Atoll
– CONGRESSMAN NOTES NUKE “LIABILITY” IN MARSHALLS
– 840 islanders die from Bikini Atoll nuke testing, Japan aid sought
– “A Half Life”, documentario USA del 1985
– La puntata di “Effetto Reale” nella notte di venerdì scorso, su La7
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Ciao ragazzi io ho visto la puntata di effetto reale sull’atollo di bikini e vorrei sapere dove posso trovarre quel video….grazie e saluti
roberto
per rispondere
potete mandarmi un email a r.solidoro@email.it
[…] Sin da bambino sono sempre stato incuriosito e affascinato dalla forza, dalla potenza e dall’energia che danno vita alle stelle del nostro universo, e dagli sforzi di un gruppo di personaggi degli inizi del secolo scorso per indagare nell’infinitamente piccolo, e carpire i segreti di particelle e forze invisibili, per “imbrigliarle” al volere dell’uomo. Questa ricerca è una delle più grandiose compiute dagli uomini in tempi recenti, e ha cambiato non solo lascienza, ma la visione che l’uomo aveva dell’esistenza stessa. Gli esiti di questa ricrca hanno inoltre portato a risultati molto più controversi, quando usati per costruire armi che anni cambiato la storia recente e condizionato o distrutto la vita di milioni di persone, a partire da quell’estate del 1945, il 16 luglio prima, e il 6 e il 9 agosto 1945, in cui nei cieli di Hiroshima e Nagasaki milioni di equazioni, speculazioni, meccanismi, previsioni e scelte deliberate portarono all’annientamento di centinaia migliaia di vite umane. Un’azione proseguita poi in altri paesi e continenti fra cui l’atollo di Bikini, di cui ho già raccontato. […]
vorrei anche io avere il video se esiste del primo esperimento atomico su bikini mio padre era sulla nave appoggio purtroppo è morto quando ero piccola mi è rimasta una foto con scritto “isola di Panoke tempo di prova della bomba atomica”,grazie