Crema di Zucca (smodatamente buona)

Quella che vi propongo è una ricetta della bassa – ma proprio bassa; mi è giunta fin dalla lontana Cento di Ferrara. Per farla, mi faccio trovare le zucche nostrane, ovvero quelle coltivate nel lembo di nulla che si stende tra il parallelo di Carpi e quello di Mantova.
Le dosi sono per 4 suicidi o 6-8 persone che vogliono vedere l’alba del giorno dopo.

Ingredienti
1 kg polpa di zucca mantovana o ferrarese
2 patate
2 cipolle (magari di Cannara)
3 scalogni
olio extravergine di oliva
1,5 l acqua fredda
100 g panna da cucina (facoltativa)
noce moscata (un sacco!) macinata al momento
pepe nero macinato al momento
sale raccolto in giornata dalle saline di Cervia o scavato a Scanzano Ionico finchè si può
per i crostini:
pane tipo toscano
olio extravergine d’oliva
misto di erbe aromatiche (obbligatori salvia e rosmarino)
In una bella pentola alta di coccio fate appassire in olio lo scalogno tritato. Aggiungere patate, zucca e cipolle, mondate e tagliate a tocchetti, lasciare insaporire per 5 minuti. Aggiungere acqua fredda, portare ad ebollizione e lasciare cuocere lentamente per 45-50 minuti. A cottura ultimata, frullare col minipimer il tutto, legare con la panna e insaporire con una generosa grattata di pepe e di noce moscata, aggiustare di sale.
A parte tostare il pane spennellato d’olio e cosparso con abbondanti erbe aromatiche. Servire la crema in coccetti individuali cosparsi con i crostini aromatici.
Nota finale: secondo me il parmigiano reggiano sopra ci sta bene, provata con e senza poi decidete….e una MIA variante mooolto d’effetto prevede, sulla crema, un filo di aceto balsamico tradizionale di Modena. Impagabile. Dopo di questo, ogni donna vorrà sposarvi e/o darvela, in quanto vorrà vedere in voi la dolcezza e il calore, unito ad una punta di piccante interesse, espresso dalla vostra crema.
Il vino? Questa volta non consiglierei il passepartout Gewuerztraminer, in quanto troppa morbidezza rischia di scivolare verso la stucchevolezza. Se volete veramente uccidere la vostra preda e farvi non solo sposare ma anche nominare erede universale dal futuro suocero ricco, accompagnatela con un ottimo Sauvignon Blanc – consigliarei il Alto Adige Sauvignon Sanct Valentin della Cantina di S. Michele Appiano. Il deciso e finissimo aroma di pipì di gatto si sposa con il trionfo di aromi che provengono dalla crema in modo impagabile. Beh, proprio impagabile…tenete conto che una boccia di Sanct Valentin Sauvignon viene intorno ai 17 euri…