Ammetto che nella giornata di ieri non è stato postato niente in riferimento a quello che è successo in Iraq, e forse gli articoli pianificati per uscire automaticamente ieri non erano i più indicati.
Del resto, non sapevo bene che fare; tutti ne parlavano, ovunque, e non me la sentivo di far parte del coro.
Anche perchè non condivido tutto quello che viene detto, e qualsiasi cosa dicessi, sarei frainteso o contestato.
Il fatto è che non provo ne sorpresa ne sdegno per quello che è successo ieri. Pietà , tanta pietà per quei ragazzi che si davano da fare per lasciare il mondo migliore di come l’hanno trovato, e sono stati uccisi.
Ma sdegno e sorpresa proprio no. Perchè continuano a ripetere che sono andati in una missione di pace, quando in realtà di pace non ce n’è mai stata? Sin da prima dell’inizio del conflitto si sapeva che alla battaglia sarebbero seguite sanguinose settimane (mesi, anni?) di guerriglia.
Perchè quella è guerriglia, non terrorismo, non venitemelo a raccontare. Non tifo certo per gli iracheni, ma si stanno comportando come qualsiasi esercito allo sbando (ma che non ha mai dichiarato la resa, ricordate? Siamo NOI che abbiamo deciso che la guerra era finita, e che da lì in poi sarebbe stata una missione di pace) che, non potendo affrontare il suo nemico direttamente, lo danneggia come può.
Poi, vabbè, colpiscono alla cieca, non distinguono fra Americani ed Italiani, fra forze di occupazione e di pacekeeping, ma francamente era prevedibile. Forse era già stato previsto.
Non hanno bombardato una sede della Croce Rossa (come abbiamo fatto noi alleati durante i bombardamentI), ma una postazione militare, con soldati e uomini armati. Vaglielo te a spiegare chi sono in realtà i Carabinieri.
Per cui, almeno basta piagnistei, riferimenti a Ground Zero, terrorismo,colpo a tradimento.
Piangiamo quei soldati, in silenzio e consapevolezza del fatto che ce li abbiamo mandati SAPENDO DOVE LI MANDAVAMO, per essere caduti eroicamente sul campo di battaglia. Rendiamogli almeno questo onore, ammesso che serva loro.
Non so se sono riuscito a spiegarmi come volevo.
Comunque, nel dubbio, leggete anche questo post di Leonardo.
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Poche ore fa ho saputo dal telegiornale che la polizia di Nassiriya era stata avvertita via fax più volte dallo sceicco Al Munshed, credo si chiami così, chiedendo che l’informazione venisse inoltrata ai carabinieri italiani, nel fax avvertiva di un imminente attentato contro gli uomini di Antica Babilonia, la cosa mi lascia al quanto triste perchè significa che gli italiani in Iraq non hanno neanche un minimo aiuto dai loro “colleghi” iraqueni, dopo tutto questo il nostro bel governo è ancora convinto a mandare altri soldati a morire senza una reale giusta causa??
Di male in peggio… mi sa che non ci vuole proprio nessuno, laggiù… di solito le forze di Pacekeeping servono a separare una minoranza aggredita dall’aggressore, e almeno da questa sono benvoluti. Laggiù…. Mah!
Scusate il ritardo, ma anche io volevo dire due parole sull’attentato ai nostri militari. Innanzi tutto molta tristezza e molta pietà per le vittime e soprattutto per figli e mogli che d’ora in avanti, passati i clamori della vicenda, dovranno convivere con la mancanza del papa’ e del marito, per sempre! Mi auguro di cuore che possano continuare a vivere degnamente, ed avere ancora gioie dalla vita, ma sicuramente quello che successo per loro avrà un effetto devastante. Ma dopo la pietà, viene lo sconcerto, la perplessita…quasi la rabbia. Quanta ipocrisia in questa vicenda, negli organi di informazione, nelle posizioni ufficiali, talvolta nelle interviste ai cittadini. Perchè si continua a dire che sono morti in una missione di pace? Probabilmente i militari sono partiti sperando di fare una missione di pace, e probabilmente loro hanno provato a viverla così, ma come si fà a pensare di andare a fare una missione di pace in zona di guerra ? Il fatto che Bush abbia dichiarato concluso il conflitto in IRAQ sappiamo tutti che è una presa in giro, e lo sanno le famiglie degli oltre 400 morti Americani dalla fine del conflitto. Non voglio contestare il bisogno di pace e democrazia di quel paese, e non voglio neppure dire che dobbiamo ignorare questo bisogno, ma mi chiedo: perchè continuare a mentire alla gente? Quante menzogne in questa storia! Saddam è un dittatore, e non merità alcun rispetto, ma le armi di distruzione di massa, dove sono? Non è stata fatta la guerra per trovarle ? Se ne sono dimenticati tutti ? La pace nel mondo non è mai stata così in pericolo come da quando è stata iniziato questo tipo di guerra al terrorismo, siamo sicuri che sia il modo giusto? Il terrorismo deve essere sconfitto, è un cancro che mina la serenità degli uomini, di qualsiasi paese o continente, ma siamo sicuri che non eseiste altro modo per sconfiggerlo, magari unendo un lavoro di investigazione più mirato, ad aiuti seri ai paesi poveri che proprio per ignoranza e povertà non sono in grado di costruirsi alternative a questa assurda ‘lotta di classe’, tra paesi ricchi e poveri. Le due cose da dire sono diventate quattro, e potrebbero essere molte di più, ma chiudo con una esortazione: meno iprocrisia per favore, più sincerità! Come cittadino sono preparato a sentirmi dire che i nostri soldati sono stati mandati in IRAQ per guadagnare ai nostri imprenditori il diritto ad una fetta della torta della ricostruzione, è una logica terrificante, ma che posso capire anche se non condividere, ma smettela di raccontare favoline sul portare le pace e la democrazia nel mondo…e mi fermo quì, molto ancora ci sarebbe da dire. Addio morti di Nassiriya, riposate in pace e che le vostre famiglie possano superare questo dolore…spero solo non siate morti invano, non siate altre 19 vittime di quelle logiche di potere che volano alte sulle nostre teste di poveri italiani.
Pienamente d’accordo.
Volevo solo segnalare questo articolo di Repubblica (dal titolo IL VIETNAM ITALIANO) che in buona parte condivido.
http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/nassiriya/vietit/vietit.html
(sono Kaiman ma ho perso le chiavi di casa)