Percorso artistico in dieci tappe, a cura di
M.B.
Durante la Fiera di Bastiglia ha avuto luogo per la prima volta, nella sala consigliare del comune, l’esposizione personale di Boffardi Giorgio. La selezione delle opere, tutte create fra il 2000 ed il 2003, evidenzia un percorso artistico che va ben al di là dell’affinamento della tecnica, ma esprime la ricerca di una nuova forma di esteriorizzazione del proprio essere.
Difficile ripercorrere sin dall’esordio le varie tappe che anno avvicinato Boffardi alla pittura, oltre che alla scultura, alla danza, ed al pianoforte. Come punto di partenzia assumiamo quindi “Modella Seduta”, dell’inizio del 2000.![]() Il quadro quindi, il rappresentato, sconfina dalla cornice del quadro, volutamente minimalista. Altro segno caratteristico, che sarà sviluppato nelle opere seguenti, è lo studio della composizione: il peso degli elementi è adeguatamente ripartito, in modo da comunicare all’occhio e all’inconscio dell’osservatore una sensazione di perfetto equilibrio. |
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![]() La parte di ignoto, di inespresso del soggetto ritorna attraverso l’espandersi di quast’ultimo oltre i margini visibili del quadro. Lo sfondo non ha una mera funzione di riempitivo, ma partecipa alla comunicazione del soggetto, permettendolgi di “staccarsi” grazie ai contrasti luminosi, e fornendo elementi essenziali per mantenere il già citato equilibrio complessivo, come l’alone luminoso in alto o l’elemento triangolare in basso, che nella sua piccolezza è fondamentale, e pare “reggere” il tutto. |
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![]() Il taglio verticale e la posizione ravvicinata delle due opere rafforza notevolmente il contrasto degli stati d’animo espressi, con una dimensione sfumata e leggermente onirica del “Sentimento” e la pesante e cupa massa gialla de “La Ragione”. |
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“Ipno e Morfeo” nasce come continuazione della tecnica espressiva di Marte (ed anche del suo contesto mitologico), pur contrapponendosi nel messaggio e nel sentimento sucitato. La sviluppo orizzontale sembra fermare il momento, togliere dinamicità , e lasciare spazio all’abbandono delle due figure, adagiate sulle forme oniriche che vagheggiano sullo sfondo. Ipno è infatti, secondo la tradizione, colui che porta il sonno ai mortali (il dolce sonno lenitore), mentre Morfeo ha il compito di evocare nel dormiente i sogni. | ||||
![]() Tutto, nel soggetto, sembra “uscire” dal quadro: lo sguardo rivolto a sinistra, la mano che punta a destra, e lo sviluppo verticale del torso e della testa. ![]() La disposizione asimmetrica evita il crearsi inconscio di un perimetro rettangolare. Tutto ciò conferisce a “oltre”, un’opera tuttosommato di modeste dimensioni, la capacità di “riempire” tutto lo spazio intorno a sè. |
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![]() I sentimenti dei soggetti, così profondi, nuovi, e vasti, si percepiscono, ma non vengono comunicati espicitamente dalle loro espressioni, che non possono sicuramente renderne l’insieme. Alcune caratteristiche fondamentali segnano nuovi elementi comunicativi: il legame con la scultura “esce” dalla tela, e si rafforza grazie a stucchi stesi in forme plastiche che portano delicatamente in rilievo le figure, rafforzandone la fisicità . Altro elemento di rottura con il passato è l’introduzione delle forme tridimensionali astratte rapprentate negli angoli delle opere. La loro fondamentale funzione di “contrapppeso” compositivo dell’opera è amplificata dalla loro concretezza, ma non si tratta solo di questo: queste forme entrano di prepotenza nella semantica dell’opera, con una importante e caratteristica funzione comunicativa: il rosso ondulato esprime la forza, l’impulsività , la passionalità di Adamo; il geometrico azzurro esprime la delicatezza, la leggerezza, la calma e l’astrattezza del modo di essere di Eva. |
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![]() La parte irregolare e tridimensionale, così come anticipato in “Adamo”, rappresenta le pulsioni, le emotività , che si protendono prepotentemente al di fuori del piano della rappresentazione. Questi tre elementi, nonstante le forme ed i linguaggi differenti, si equilibrano nel loro insieme ritagliandosi “pesi” equivalenti, e contribuendo in parti uguali a formare la vera natura dell’Artista.Completano l’esposizione quattro opere a carboncino, che rappresentano la quattro aree prevalenti della vita dell’Artista: il proprio Io, il prorio lavoro, la scultura come forma espressiva, e la dimensione sentimentale. |
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dove posso trovare questi quadri! Sono stupendi sarabono@freemail.it