Con le donne ho chiuso

Johon Dearie, ed.Sonzogno 2002, 286 pagine, €13.90
Cito dal retro di
copertina:
“Jack Lafferty ha trentacinque anni e vive a Manhattan. Ha un
ottimo lavoro, un buon reddito, una casa piccola ma accogliente e molti amici.
Però è infelice. O meglio, confuso e infelice. E’ appena uscito da una storia
importante che avrebbe dovuto coronarsi con il matrimonio se la bella Kim – e
“definirla bella è come dire che l’Everest è una collinetta”, confessa Jack –
non lo avesse tradito a pochi giorni dalle nozze. Non ha ancora superato lo choc
ed è diventato talmente diffidente nei confronti delle donne da non essere
interessato nemmeno agli incontri occasionali. Praticamente ha deciso di
prendersi un periodo sabbatico dal genere femminile.” Con le Donne ho ChiusoDevo dire che il riassunto mi ha intrigato alquanto; proseguendo
sul retro di copertina si leggono lodi sperticate del libro, definito
controparte maschile de “Il diario di Briget Jones”, e chiave d’accesso alla
visione dell’amore maschile da parte delle donne.

Ero curioso di sapere quali
ragionamenti, quali argomentazioni potessero portare il protagonista ad
esclamare “Con
le donne ho chiuso
” e a non cadere negli stereotipi del maschio
cacciatore che ragiona con specifiche parti del suo corpo, non necessariamente
il cervello. Ed in effetti le prima pagine partono proprio da lì.

Peccato che poi, nel giro di 20 pagine, l'”eroe” incontra una donna
meravigliosa, eccezionale, quanto poco credibile, e da lì in poi la storia si
riallinea ai canoni classici tipo “il matrimonio del mio migliore amico” e altre
commedie all’americana, in cui cade in tentazione, sragiona, e fa la figura dello stupido per ingraziarsi la bella….
Lo stile è fresco, e anche divertente in alcuni tratti,
ma non si merita i 13 e passa euro. Magari, se proprio volete leggerlo,
aspettate l’edizione economica (e non credo che uscirà fra “i miti”…).