Treviso, Casa dei Carraresi, fino al 30 marzo 2003
Approfittando di San Geminiano, come molti altri modenesi, sono stato a Treviso per visitare un’esposizione intitolata al mio artista prediletto. Vi porgo un breve resoconto: Innanzitutto abbiamo approfittato di una giornata infrasettimanale, perchè le
code dei giorni festivi sono, a quanto pare, piuttosto impegnative. E’
raccomandata la prenotazione, anche se noi di venerdì mattina non ne abbiamo
avuto bisogno.La mostra è in pieno centro storico, per cui conviene lasciare la
macchina in un parcheggio a pagamento a ridosso delle mura e proseguire a piedi.
La cittadella di Treviso, peraltro, merita sicuramente una bella
passeggiata.
Casa
dei Carraresi è uno splendido edificio ristrutturato, che si affaccia da un
lato sulle stradine interne e dall’altro sul Sile e sul mercato del pesce che vi
si tiene.
Il biglietto per “L’impressionismo e l’età di
Van Gogh” costa 10â¬, un prezzo equo, a mio parere, e dopo aver sbrigato
questa formalità , finalmente il viaggio fra gli impressionisti può cominciare.
La mostra è ovviamente consigiliata agli amanti del periodo artistico, e
racconta la nascita del movimento e la sua evoluzione, evidenziando l’influenza
che ciascun artista ebbe sugli altri.
Nelle prime stanze sono esposte molte
opere, delle meno famose, di Renoir, Sisley, Seurat, Monet, e molti altri, più o
meno conosciuti. Si possono notare i diversi stili, con radici comuni alcuni più
pregevoli, altri, a mio parere, decisamente meno.Mi hanno sorpreso alcune opere del giovane Lautrec, dipinte prima
dell’affermarsi del sua identità atristica. Dopo un piccolo escursus nella
scultura, dove a fianco di alcuni suoi quadri si può ammirare a tutto tondo la
“scimmietta” di Monet ed alcune bellissime statue di Rodin.
La sezione
dedicata a Van Gogh inizia solo verso la fine del percorso, preannunciata da
opere meno famose (ma molto afascinanti) del suo periodo olandese. Sulle pareti
lettere scritte al fratello Theo e note di critici raccontano il suo progressivo
abbraccio agli impressionisti. Dopo alcuni quadri di fiori (così lontani, però,
dagli Iris e dai Girasoli) si passa alla sezione meglio presentata di tutto
l’evento:
In una raccolta stanza buia, galleggiano a mezz’aria sulle pareti
alcuni disegni dell’artista mentre viveva in Olanda. La disposizione e
l’illuminazione valorizzano enormemente il tratto ed i sentimenti, e danno forti
emozioni.Dai disegni si torna poi ai dipinti ad olio, fra i quali due famosi
autoritratti e la parete dedicata al “Seminatore”, che rappresenta il leit-motif
dell’evento, per terminare poi bruscamente con due delle ultime creazioni, come
“Passeggiata al chiar di luna”.
Che dire? Sicuramente l’esperienza merita di
essere vissuta, ma alcune mie aspettative sono andate deluse. Del repertorio di
Van Gogh sicuramente non è stato esposto il meglio, e molte opere della prima
parte sono… uhm… poco significative. Attenzione, quindi, se il vostro
intento è quello di fare una “scorpacciata” di Van Gogh.
Se invece volete una
panoramica del primo periodo dell’impressionismo, in un ambiente organizzato e
gradevole, sicuramente non rimpiangerete la visita.
Ah! Dimenticavo!!!
Andateci alla mattina presto, prima che arrivino le orde delle scolaresche….