Notre Dame de Paris

Notre-Dame de Paris


V.Hugo, Ed.Biblioteca Economica Newton, 347pag, 4000 Lire (?)


Qualche settimana fa era in tournée un bellissimo musical che rappresentava “Notre Dame de Paris”; non avendo assistito allo spettacolo, ho deciso di leggere l’opera originale, trovata fra l’altro in edizione supereconomica.
Partiamo subito male: sulla copertina c’è scritto a chiare lettere “Il romanzo a cui si è ispirato Walt Disney per <<Il Gobbo di Notre Dame>>“… un po come se sulla bibbia ci fosse scritto “Il libro che ha ispirato il film <<I dieci comandamenti>>”… comunque… vediamo cosa ci riserva l’opera.

Prima di tutto metto in guardia chi legge il libro aspettandosi qualcosa del genere del film di Walt Disney. I personaggi sono rappresentati abbastanza fedelmente, ma nel libro ci sono molte altre figure fondamentali e decisamente ben caratterizzate, che danno alla trama sviluppi imprevedibili: basti, per tutti, il marito di Esmeralda…
E poi il tono della narrazione: Hugo mantiene sempre una vena ironica nelle sue descrizioni, e più volte riesce a strappare un sorriso anche nelle situaizoni più drammatiche.
La storia continua a saltare da un colpo di scena all’altro, e la suspence è assicurata, fino all’ultima pagina (non penserete che il finale sia quello di Disney, vero?).
La cosa che in assoluto mi sorpreso, soprattutto accostata all’ironia di cui parlavo sopra, è il valore che in questo romanzo ha la vita umana; la condizione sociale del medioevo è rappresentata, sembra, in modo sincero e veritiero, ed evidentemente a Parigi le forche e le esecuzioni erano pane quotidiano.
Era facile perdere la vita per ignoranza, malevolenza, assoluta indifferenza, e, perchè no, puro caso. Ci sono enormi ingiustizie, processi più che sommari, impiccagioni gratuite, torture, e tutto è narrato … così, come se fossero una delle più probabili eventualità .


In sostanza il racconto mi ha catturato ed incuriosito, ripeto, fino all’ultima pagina, e ne consiglio la lettura.


Unico ostacolo, le pagine e pagine di descrizione di Parigi; intendiamoci, io adoro Parigi, ma c’è un capitolo intero che descrive, palazzo per palazzo, quasi tutta la città . Se ne potrebbe persino disegnare una mappa, e chi conosce Lutetia ritroverà molti degli angoli che gliel’hanno fatta amare. Se da una parte questo contribuisce a creare l’atmosfera medievale fantastica che evidentemente ha ispirato il musical, dall’altra sono pagine e pagine senza un filo di trama, che sono stati veri scogli per la lettura. Alcuni, lo confesso e non me ne vergogno, li ho saltati a piè pari…