“Ma cos’è, lo spot della Gillette?”, vi chiederete? Ebbene sì!
Si tratta di uno dei libri più divertenti che abbia letto di recente, nella sua semplicità e nella sua schiettezza.
Ambientato a Londra, parla del rapporto di un uomo con il suo lavoro (scrittore di jingle pubblicitari per una radio) e, soprattutto, con la moglie.
Michael, il protagonista, conduce la vita che tutti gli uomini in fondo sognano: trascorre le giornate dormendo, giocando con il computer, e lavorando un po’, quando ne ha voglia (o è proprio costretto).
Sfugge in questo modo alla vita che quotidianamente sua moglie combatte per crescere i figli.
La cosa bella è che Michael non è un cattivo padre, o uno sposo pentito. Nella narrazione spiega in modo ineccepibile il suo punto di vista, e in molti punti non si riesce proprio a dargli torto.
E’ un libro prezioso per tutti e due i sessi: per l’uomo, che si può rispecchiare nel protagnista e riflettere sulla propria condizione (anche alla luce del finale), e per la donna, che può capire come certi eventi (il matrimonio, i figli) possano essere vissuti dalla controparte.
“L’abbiamo fatto tutti. Tutti noi abbiamo nascosto piccoli segreti ai nostri rispettivi coniugi. Tutti abbiamo evitato di raccontare un dettaglio imbarazzante
o abbiamo abilmente sorvolato su qualcosa che preferivamo non sapessero. Tutti abbiamo affittato una stanza segreta dall’altra parte della città dove poterci nascondere per metà settimana e
sfuggire a tutto quel noioso, stancante mondo di marmocchi. Oh, scusate: a quanto pare, l’ultima frase riguarda soltanto me.”